Sta facendo parecchio discutere il post in cui si mostrava il grado di flessibilità del gruppo muso + alettone anteriore della Red Bull.
Interessante anche l’analisi che ha fatto l’amico Antonio Granato su F1Race, in cui parlava, della possibilità di usare un muso così flessibile per replicare una sorta di Massa Damper legalizzato. In ogni caso, non sarebbe un vero e proprio smorzatore inerziale, ma una cosa che ne possa emulare i benefici.
Cerchiamo, quindi, di fare un po di chiarezza e spiegando a cosa serve,quando fu introdotto e da chi fu pensato tale congegno applicato al mondo della Formula 1.
Definizione, tratta da Wikipedia
Il Mass damper, detto anche tuned mass damper o assorbitore armonico (letteralmente smorzatore a massa risonante) è un dispositivo montato su diverse strutture per impedire disagi, danni, e cedimenti strutturali esterni causati dalle vibrazioni. Tipicamente i dampers sono montati nei grattacieli, o in altre strutture soggette ad oscillazioni, e sono costituiti da enormi blocchi di calcestruzzo sospesi per mezzo di molle, liquidi o pendoli.
Il sistema può essere schematizzato con due masse, m1 schematizza la massa dell’oggetto su cui si vuole ottenere l’effetto ammortizzante. La massa m2 rappresenta lo smorzatore (mass damper) ed è collegata ad m1 con un sistema sospensivo. Le sollecitazioni provenienti dal basamento si trasmettono alla massa m1 inducendo una vibrazione. Il movimento indotto su m1 si trasmette anche al mass damper. È possibile dimostrare che esiste una frequenza della sollecitazione F0 per la quale le vibrazioni su m1 sono fortemente attenuate. Ciò accade perché la massa m2 trasmette ad m1 una forza uguale ed opposta a quella trasmessa dalle vibrazioni provenienti dal basamento.
Questo sistema consiste di una massa principale m1, ad esempio una ruota e un braccio di sospensione, con una molla e smorzatorek1/c1. La forza a terra è F0. Una forza variabile F1 è applicata a m1. Il sistema viene modificato aggiungendo un sistema massa/molla/smorzatore m2, k2 e c2.
Una grandezza importante per il sistema è la frequenza della forza applicata a terra, F0, come risultante della forzante F1.
Mass Damper applicato alla Formula 1
In F1, questa tecnologia è stata utilizzata per la prima volta dalla Renault F1, nel Gp di Monza della stagione 2005. In un primo momento, tale sistema, è passato completamente inosservato dagli addetti ai lavori. Lo scandalo scoppiò nella stagione successiva (2006) quando la FIA, su sollecitazioni di alcuni team, lo ha proibito dopo il Gp di Francia, ordinando di rimuoverlo a tutte le scuderie che lo utilizzavano
Nella stagione 2006, il sistema Mass Damper, fu utilizzato in gara anche da Ferarri, Red Bull, Toro Rosso e Midland e stava per essere introdotto anche da McLaren e BAR che lo avevano provato e collaudato lungamente durante i test. Ferrari e Renault avevano introdotto una cosa analoga anche nella zona posteriore con ottimi risultati in pista.
13 giorni prima del Gp di Hockenheim, arrivò la beffa della FIA, che vietò a tutte le squadre l’utilizzo del mass damper in quanto fu definito dai tecnici della Federazione come un dispositivo mobile aerodinamico. Questa decisione lasciò spiazzati in quanto la FIA sapeva dell’esistenza e dell’uso di questo dispositivo già nella stagione 2005 e avrebbe potuto vietarlo tranquillamente prima dell’inizio del mondiale 2006.
Mass Damper della Renault
Come prima cosa, dobbiamo dire che il sistema mass damper non è una parte del sistema sospensivo di una monoposto. Pat Symond aveva provato a spiegare alla FIA, con una relazione di 60 pagine, che tale dispositivo era parte integrante della sospensione anteriore ma la Federazione, giustamente, rigetto la tesi difensiva degli ingegneri Renault F1.
Disegno di Giorgio Piola prelevato su www.f1technical.net |
L’ingegnere che ha inventato questo sistema è Rob Marshall (attualmente in Red Bull) ed è costituito da una massa, di solito intorno a 9 kg di peso che è sospesa tra due molle. Si trova all’interno del muso della vettura come mostrato dal disegno in fianco.
Un ammortizzatore di sospensione (sospension damper) agisce insieme ad un sistema di molleggio in modo da influenzare il movimento verticale di una massa non sospesa (ruota,pneumatico e sospensioni). A sua volta il movimento combinato di queste masse non sospese influenza il movimento della massa sospesa (carrozzeria della vettura). Infatti nel caso di una vettura di Formula Uno, dovremmo parlare di “semi-molle” piuttosto che di “masse non sospese”, perché ogni pneumatico si comporta come una vera e propria molla. La vettura di Formula Uno usa delle molle molto rigide in quanto il controllo della piattaforma aerodinamica, formato dalla massa sospesa, è molto più importante dell’incremento di grip meccanico che è garantito dalle masse non sospese. È questo compromesso che spiega perché il pneumatico Formula Uno è specificamente progettato per agire come una molla.
Il corpo vettura potrebbe essere mantenuto ragionevolmente stabile, ma il carico aerodinamico che produce deve essere trasmesso nel migliore dei modi e nel modo più efficace possibile alle gomme. Questa è solo pura teoria in quanto, a causa delle irregolarità dell’asfalto e ad altri fattori esterni (es. cordoli), il carico aerodinamico varia in continuazione, modificando anche il livello di aderenza della monoposto sulla pista. Questa variazioni rendono la vettura più instabile e quindi più difficile da guidare con la conseguenza di essere più lenta nei riscontri cronometrici.
Per questo è nato il mass damper che ha lo scopo di rendere più uniformi le fluttuazioni e per cercare di stabilizzare il più possibile il carico aerodinamico in ogni zona del circuito.
Il Mass Damper (vedi immagine a lato) è un cilindro sigillato (4), collocato in posizione verticale nella parte anteriore del telaio in un punto intermedio, in congiunzione tra le due semi-masse con cui esso lavora
L’ammortizzatore supplementare (5) aveva lo scopo di controllare la variazione di altezza da terra.
Il grafico in basso vi aiuta a farvi un’idea dell’importanza di questo dispositivo applicato ad una vettura di F1. Nel diagramma in basso, il grafico colorato di blu indica l’oscillazione di un muso non dotato di mass damper su una sconnessione dell’asfalto. Il grafico rosa vi mostra il contributo che può dare un mass damper per limitare l’oscillazione del muso sulla stessa sconnessione di prima. Il grafico giallo è l’oscillazione del muso della stessa monoposto sulla stasse sconnessione dell’asfalto. Potete notare che l’oscillazione gialla si avvicina molto di più ad una linea retta (0 oscillazioni) rispetto alla monoposto priva di mass damper.
La FIA proibì questo dispositivo in quanto andava a violare il seguente articolo del regolamento tecnico:
« Art. 3.15 Aerodynamic influence: […]any specific part of the car influencing its aerodynamic performance […]
– must be rigidly secured to the entirely sprung part of the car (rigidly secured means not having any degree of freedom)
– must remain immobile in relation to the sprung part of the car »
Questa regola era originariamente intesa a vietare gli alettoni mobili, ma poiché non parla esplicitamente di appendici aerodinamiche e la Renault stessa ha più volte parlato di benefici aerodinamici, è stata interpretata dalla Federazione a sfavore del mass damper.
schema J-Dumper |
Per sostituire il mass damper, la McLaren ha sviluppato il cosiddetto ” J-damper “. Questo dispositivo di sospensione, è stato sviluppato in segreto da McLaren in collaborazione con l’Università di Cambridge. Infatti, il dispositivo è stato concepito dal suo creatore, il professor Malcolm Smith, già nel 1997.
Inverno test Montmelo |
Lo scandalo sull’ala della Red Bull è scoppiato meno di una settimana fa ma i primi dubbi, anche su questo blog, si sono avuti già negli ultimi test invernali disputati sul circuito del Montmelo a Barcellona. Sembra che, gli ingegneri della Red Bull siano riusciti a realizzare una sorta di Mass Damper sfruttando l’elasticità del muso.
Se vi ricordate, Sebastian Vettel, nell’ultimo giorno di test aveva effettuato alcuni giri con un alettone che sembrava rotto (vedi foto a sinistra). Fin qui niente di strano, ma la sosta ai box del tedesco quel giorno durò parecchio tempo (oltre 30 min). Un altro indizio, parecchio strano, lo abbiamo avuto in questo Gp, quando Webber è stato costretto ai box per molto tempo per una perdita di liquido trasparente nella zona anteriore della monoposto.
Terzo indizio: quello che è successo a Vettel durante la sostituzione del muso ad Avu Dhabi. Nessuno è a conoscenza della verità ma, invece di fare come alcune testate giornalistiche molto importanti, dicendo che il tutto è regolare, proviamo a dare una spiegazione a quello che i nostri occhi hanno visto.