La prima monoposto ad introdurre il “buco” sul muso è stata la Ferrari nel 2008. Tale soluzione è stata proibita dall’anno successivo dalla FIA (proibito il passaggio d’aria fra la parte inferiore e quella superiore del muso) in quanto tale “buco” produceva un incremento delle prestazioni aerodinamiche.
La soluzione introdotta sulla Ferrari nel 2008 dal gruppo di tecnici guidato da Aldo Costa permetteva di migliorare l’aerodinamica nella zona anteriore della monoposto (incremento di carico aerodinamico).
In questa stagione, per ora, solo due scuderie (Red Bull e Sauber) sono riuscite a raggirare le regole FIA, ed hanno introdotto nella zona dello scalino delle feritoie. Sicuramente, prima dell’inizio del Mondiale a Mlbourne, vedremo altre monoposto con i “buchi”, Ferrari compresa.
Come funzionano questi “buchi” sul muso ?Il concetto è lo stesso che usava la Ferrari nel 2008 in quanto avviene un passaggio d’aria fra la parte inferiore e quella superiore del muso. La differenza consiste nella zona dove è piazzato il buco nella parte inferiore: non più sotto il muso dove è assolutamente vietato bensì sotto forma di piccola feritoia nella parte inferiore del telaio, dove la Federazione non ha pensato di estendere il vincolo imposto per i musi dal 2009. Lo scopo di questa soluzione è quello di limitare il distacco della vena fluida dopo il brusco gradino nella parte superiore del muso. Tutto questo produce un aumento di carico aerodinamico nella zona anteriore