giovedì, Novembre 21, 2024

COME FUNZIONA IL DRD DELLA LOTUS

La Lotus e la Mercedes Gp avevano già provato, durante le prove libere della scorsa stagione, un sistema di F-Duct passivo che ha lo scopo di ridurre la resistenza (drag) dell’alettone posteriore all’avanzamento della monoposto. Questo particolare dispositivo, utile ad incrementare la velocità della monoposto nei tratti in qui non serve un elevata deportanza, non è mai stato utilizzato in qualifica e gara in quanto, entrambi i team, hanno riscontrato parecchi problemi di messa a punto del sistema di stallo.

In questa stagione, il dispositivo di stallo sarà un’arma fondamentale in quanto il DRS si potrà usare, sia in qualifica che in gara, solamente in certe zone del tracciato ed il regolamento tecnico ha proibito i sistemi di stallo usati nella scorsa stagione da Red Bull, McLaren e Mercedes.

Il DRS passivo (DRD  è costituito principalmente da 5 elementi fondamentali:

1. Aperture, di solito praticate con delle apposite “orecchie” ai lati dell’airbox dove viene incanalato un flusso d’aria

Lotus E21
2. Condotti interni che hanno lo scopo di portare il flusso d’aria raccolto, nella zona posteriore della monoposto. In questa foto della Lotus E20 è possibile notare che esistono due condotti: quello che va ad alimentare il motore e quello che porta aria dalle “orecchie” verso il posteriore della vettura. Quindi i due condotti sono distinti e separati.
3. Il cofano motore, nella parte posteriore, scende molto bruscamente per andare a collegarsi al profilo centrale dell’alettone posteriore

4. Periscopio che ha lo scopo di espellere o portare sul profilo inferiore dell’ala posteriore il flusso d’aria raccolto dalle “orecchie” ai lati dell’airbox.

5. Grosso sfogo di evacuazione dell’aria che serve per espellere l’aria quando non si va a stallare l’ala.

Come funziona?

L’aria entra attraverso le orecchie poste ai lati dell’airbox e attraverso delle canalizzazioni interne viene portata al posteriore, dove queste conduzioni sono collegate al profilo centrale dell’ala posteriore. Ad alte velocità, quando la portata d’aria, raccolta dalle “orecchie”, è molto elevata, lo sfogo  (5) non riesce ad espellere tutto il flusso d’aria  e quindi parte di esso risale il periscopio per essere espulso da alcune piccole feritorie (vedi foto). In questo modo, l’aria che esce da queste feritoie aiuta a “staccare” lo strato limite dell’aria nell’ala, inducendo quindi lo stallo.

Un buon sistema di F-Duct posteriore può garantire un incremento di velocità massima che varia dai 5km/h ai 10 km/h.

Quando la vettura ha bisogno di carico deportante (curve) la portata d’aria che entra dalle “orecchie” è molto minore e lo sfogo (5) riesce ad espellerla sul profilo inferiore dell’ala posteriore incrementando il carico deportante generato.

Foto che mostrano il sistema della Mercedes che funziona in modo uguale a quello della Lotus. l’unica differenza è che i tecnici Mercedes non hanno utilizzato delle prese d’aria ai lati dell’air box per alimentare il sistema in quanto le “orecchie” disturbano il flusso d’aria diretto all’alettone posteriore.

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