Secondo Gary Andrerson il segreto principale della consistenza della Red Bull RB9 nelle curve a bassa velocità è il sistema di scarico a rampa. Questo sistema di scarico aiuta il posteriore della monoposto soprattutto nelle curve più lente mentre in quelle ad alta velocità influisce molto meno in quanto è molto più importante il pacchetto aerodinamico globale della vettura.
Nelle curve veloci (circa 240 km/h) la vettura è in grado di generare parecchio carico aerodinamico (circa 1300 kg). Nelle curve lente, quindi con velocità dimezzata rispetto all’esempio di prima, il carico generato dalla vettura è di circa 352 kg, che non è di certo una quantità elevata. Da questo piccolo esempio è facile capire quanto il sistema di scarico e le mappature del motore siano fondamentale per generare carico aerodinamico nelle curve lente.
In casa Red Bull il pilota che riesce a sfruttare meglio la vettura nelle curve lente è Vettel mentre il compagno Webber sembra più a suo agio nelle pieghe veloci. Questo perché il campione del mondo tedesco è riuscito ad adattare meglio il suo stile di guida rispetto al compagno di squadra e quindi riesce a sfruttare in miglior modo la RB9 in questo tipo di curve.
Analizzando lo stile di guida di Vettel si può notare che in prossimità di una curva lenta, il tedesco rimane sui freni fino a metà della curva per poi andare a dare gas in modo da ruotare velocemente il posteriore della vettura. In questo modo va ad aumentare il carico prodotto grazie agli scarichi e va a sfruttare la sua monoposto nel migliore dei modi.
Per questo motivo vedo come favorita sul circuito ungherese la Red Bull in quanto il tracciato è composto principalmente da curve medio-lente in cui il sistema di scarico progettato da Newey e il motore Renault possono fare la differenza rispetto a tutti gli altri.
