Secondo il noto giornalista Franco Nugnes di Omnicorse (http://www.omnicorse.it/magazine/33275/f1-ecco-cosa-nascondeva-la-red-bull-racing-nel-t-tray ) è stato, finalmente, scoperto il “trucco” utilizzato da Adrian Newey sulla Red Bull RB9 per controllare la deformazione dello splitter.
Non stiamo parlando di nessun sistema illegale in quanto questo particolare “trucco” è stato dichiarato perfettamente legale dalla Federazione. Poi si può discutere se rispetti o no lo spirito del regolamento…..
Ricordiamo che in questa determinata zona la flessione massima prevista dal regolamento è di 5mm con un carico verticale di circa 200 Kg applicato in tre diversi punti.
La Red Bull utilizzava una sorta di “boomerang” montato fra lo skid-block e il T-Tray. Questo particolare stratagemma permetteva alla RB9 di poter alzare di qualche mm lo splitter mentre la vettura era in movimento e permetteva di utilizzare un assetto picchiato molto più esasperato rispetto alle altre vetture.
Il primo pezzo, quello che comprende lo splitter deve essere di almeno 1000 mm. Adrian Newey, grazie a questo sistema, riesce a farlo ruotare di qualche mm verso l’alto nella parte anteriore grazie al boomerang in materiali compositi che agisce proprio come una molla ma con poco carico
Questo particolare in carbonio che abbiamo chiamato boomerang, circa a metà è tenuta da un interessante sistema di fissaggio che consente una flessione determinata prima di inchiodarsi. IMMAGINE IMMAGINE1.
Quindi riassumendo il tutto possiamo enunciare che il T-Tray della Red Bull si va a deformare verso l’alto a valori di carico superiori ai 200 kg. E’ per questo che in tutti i test effettuati dalla FIA non era stata trovata nessuna irregolarità.
Questo permette alla Red Bull di poter d abbassare tutta la parte anteriore dell’auto sollevando il T-Tray per evitare un consumo eccessivo del pattino. Per cui non solo l’ala anteriore sarebbe più vicina a terra, ma anche tutta la parte anteriore della macchina con un netto incremento di carico aerodinamico della vettura.