In quel di Jerez si è svelata completamente, dopo il render rilasciato qualche giorno prima, la nuova Force India VJM07. A differenza di quanto sembrava dal render, il muso è caratterizzato dall’ormai tipica “proboscide”, con buona pace degli esteti. Anzi in questa vettura la proboscide è ancora più accentuata in quanto telaio e muso sono i più alti tra quelli delle vetture presentate (a parte la Caterham che ha però ideato una soluzione decisamente diversa…). Proprio però l’altezza del muso e la sezione comunque piccola della proboscide consente un gran passaggio di aria sotto la scocca anteriore, maggiore rispetto a tutti gli altri team. Il muso è talmente alto che fa pensare, anche in questa monoposto, all’utilizzo di un vanity panel. L’ala anteriore rispecchia la volontà di portare il flusso all’esterno delle ruote anteriori, come previsto da noi di F1analisitecnica. Numerose sono infatti le paratie svergolate verso l’esterno. La sospensione anteriore è ancora di tipo push rod. Proseguendo verso il posteriore l’airscoop presenta sopra la classica presa dinamica una nuova a scopo di raffreddamento (presumibilmente del radiatore del cambio). Questo anche per ridurre le dimensioni delle bocche all’ingresso delle pance, che risultano infatti notevolmente piccole, a livello di quelle Mercedes per quanto riguarda i motorizzati dalla casa tedesca. Lo svasamento inferiore permette dunque un ampio “marciapiede”.
Sopra le pance compaiono, in stile Mercedes, le pinnette verticali svergolate. Gran lavoro anche nella rastremazione delle pance, che terminano in una coca-cola strettissima, seppur nella parte centrale non sembrano strette quanto quelle Mercedes e Ferrari. Il cofano motore non è tra i più rastremati (come quello Toro Rosso ad esempio) e presenta dei rigonfiamenti che evacuano nella zona dello scarico tutta l’aria calda proveniente dall’interno della vettura, una soluzione che ricorda vagamente quella McLaren. L’ala posteriore è sorretta da due piloni tra i quali passa il condotto di scappamento che soffia, come sulla Toro Rosso, sotto un monkey seat fissato sulla struttura anti-crash dietro il cambio, soluzione che ne aumenta molto l’efficienza. L’estrattore, tagliato a 45° alle estremità, è dotato di un gurney flap. Infine la sospensione posteriore resta pull-rod e introduce il diffuso semiasse carenato, ricordiamo introdotto da Newey sulla Williams Fw16 del 1994 e reintrodotto dallo stesso Newey sulla RB8 nel 2012.