Ala da basso carico anche per la Red Bull che ha, come potete vedere dalle immagini, accorciato la corda dell’ultimo flap aggiuntivo dell’ala stessa (comparazione con foto di Barcellona che vedete in basso). L’ala è formata sempre da ben sei elementi e da parecchie soffiature. Ricordiamo che i soffiaggi sono elementi utili al fine di stabilizzare il flusso attorno alla superficie alare, per rende quest’ultimo meno critico e controllabile ed evitare la formazione di vortici che penalizzerebbero l’aerodinamica della vettura. Confermatissimi i generatori di vortice tra le soffiature.
Non sembrano esserci novità nella zona degli upper flap dove è stato confermata la piccola deriva per spostare il flusso d’aria nella zona esterna degli pneumatici anteriori.
Rispetto a quanto visto a Montecarlo è stato cambiato il muso della monoposto. Come potete osservare dal confronto in basso è stata cambiato il disegno della protuberanza collocata sull’estremità del muso per rispettare le misure di altezza imposte dal regolamento tecnico. Eliminato il rigonfiamento sotto il muso come avviene, di solito, nei circuito a basso carico.
Al posteriore verrà utilizzata un’ala molto scarica con un mainplane quasi piatto. A differenza di Montecarlo è stata collocata un’importante soffiatura sulla parte bassa della paratia verticale per convogliare parte del flusso d’aria dalla zona esterna verso l’interno dell’ala.
Tra le ali posteriori viste ai box in questi giorni, quella che verrà utilizzata dalla Red bull, è senza dubbio la più scarica a dimostrazione del carico aerodinamico che riescono a generare grazie al lavoro in “simbiosi” di fondo ed estrattore.