Spesso, durante i weekend di gara, vediamo della vernice fluorescente sulle macchine di F1 e ci chiediamo cosa sia. Questa particolare vernice prende il nome di Flow-viz (abbreviazione di Flow-visualization), è composta da pigmenti fluorescenti a matrice oleosa, solitamente paraffina. Poiché i flussi (nel caso della formula 1 parliamo di aria) sono invisibili e non si può studiare ad occhio nudo il loro movimento, questa speciale vernice serve proprio a rendere visibile il comportamento dell’aria in una specifica zona della vettura. In questo modo gli ingegneri verificano che il flusso si muova esattamente come il computer e la galleria del vento ha previsto.
Se ne applica uno strato con una pistola a spruzzo sulla parte della vettura da analizzare e, con le alte velocità, la vernice “disegna” i flussi d’aria. Essa asciugandosi fornisce agli ingegneri dati e informazioni interessanti su cui lavorare. Bande intense di vernici indicano le zone in cui la velocità dell’aria è maggiore, al contrario, bande sottili indicano zone in cui la velocità del fluido è minore. Un modo per non dare all’occhio c’è e consiste nel mischiare la paraffina al polistirene. In questo modo la vernice diventa invisibile ad occhio nudo, infatti le tracce di questa miscela vengono fuori solo con una speciale lampada a luce ultraviolette. Il flow-viz in questi ultimi anni è stato sempre più usato durante le sessione ufficiali proprio perché la FIA ha seriamente ridotto i test durante la stagione.