E’ stata svelata pochissime ore fa l’attesissima McLaren MP4-30, motorizzata Honda.
Gli ingegneri di Woking, nella progettazione della vettura, hanno scelto una linea di rottura molto decisa con la filosofia seguita fino alla scorsa stagione anche se, qualche soluzione vista sulla MP4-29 è stata conservata.
Il disegno del muso è molto elegante; gli ingegneri della McLaren, diretti da Peter Prodromou, hanno scelto di non seguire le linee “tracciate” dalla Williams bocciando (per ora) quindi l’utilizzo di un muso corto, con annessa piccola protuberanza per rispettare il nuovo regolamento tecnico. Il muso è invece, molto lungo (forse troppo) con un piccolo rigonfiamento nella parte basse (una sorta di “mini” pellicano). Questa soluzione potrebbe limitare il passaggio di aria tra i profili di sostegno dell’ala anteriore, facendo presupporre che, il flusso d’aria possa essere prelevato dai lati del muso stesso, un concetto “ripreso” dalle auto di molti anni fa che utilizzavano ovviamente musi molto bassi. Non è del tutto escluso che fin dai test il muso possa cambiare e passare alla versioni “corta” con piccolo bulbo e (forse) S-Duct.
Il telaio, sulla MP4-30, è stato alzato rispetto a quello della MP4-29 dello scorso anno (si nota bene dall’immagine in alto) anche se il muso, nella zona in cui è collocata la pedaliera, presenta una zona molto scavata che, la MP4-29 non aveva. L‘andamento della scocca resta più alto dei 525 mm richiesti dal regolamento nella parte frontale per cui deve per forza declinare a misura con un gradino che è stato coperto da un apposito Vanity Panel.
Tale escamotage è necessario se si vuole avere un parte bassa del muso la più alta possibile per favorire un maggiore passaggio di aria da convogliare verso il diffusore posteriore.
Passando all’ala anteriore, si può notare abbastanza facilmente che questa è l’ala che la McLaren provò in quel di Abu Dhabi nell’ultimo Gran Premio del 2014 e che a detta di molti era stata scartata perché con “scarse” prestazioni. Questa soluzione era stata progettata appositamente per i concetti “aerodinamici” di questa nuova vettura del Team di Woking, e la conferma è arrivata proprio oggi con la presentazione.
Per quanto riguarda le sospensioni, la McLaren sembra abbia lavorato moltissimo. E’ molto evidente dall’immagine frontale l’ottima pulizia aerodinamica della nuova sospensione anteriore, di tipologia ancora push rod (puntone che lavora in compressione), molto simile secondo noi, soprattutto nella parte alta, alla stupenda versione utilizzata sulla Mercedes W05 dominatrice nel 2014. Anche la geometria dei componenti è cambiata rispetto al 2014.
Riguardo alla sospensione posteriore, con schema pull rod, è stato fatto un gran lavoro. Tutti i componenti sono stati ri-progettati e soprattutto è stata applicata molta cura anche sul lato puramente aerodinamico. La soluzione a tapparella, o butterfly, non è stata del tutto abbandonata (manca la parte superiore) ed è presente in una sua “evoluzione”. Per quanto riguarda il sostegno all’ala posteriore è probabile che la McLaren sfrutti una soluzione stile “Williams” per cercare di creare un “doppio” diffusore, ma questa è solo una ipotesi visto che mancano immagini a riguardo.
L’ala posteriore montata sulla MP4-30, la prossima vettura guidata da Fernando Alonso, è una evoluzione della versione 2014. Il bordo d’ingresso dell’ala mobile presenta ancora quella caratteristica che la distingueva da tutte le altre, ossia il profilo “zigrinato”.
Una novità, non tanto per Promodrou, il braccio destro di Adrian Newey in RedBull, è stata l’introduzione di due feritoie sugli endplate dell‘ala posteriore come ben mostrato nell’immagine sopra, con compito di ridurre la resistenza aerodinamica, andando a limitare i vortici di estremità. Mantenute invece le alette che migliorano l’effetto up-wash del flusso in arrivo dall’avantreno, anche questo caratteristica già della versione 2014 dell’ala.
L’airscope e il cofano motore sono stati completamente ri-progettati e le dimensioni sembrano maggiorate rispetto alla soluzione utilizzata nella scorsa stagione. Osservando attentamente l’airbox si può notare che, quest’ultimo, è diviso in due ingressi: uno va ad alimentare il motore endotermico mentre l’altro è destinato al raffreddamento del radiatore dell’olio del cambio. Cambiati, inoltre, i deviatori di flusso collocati davanti alle fiancate che vanno ad integrarsi alla nuova carrozzeria posteriore della vettura.
Le fiancate, nella parte iniziale sono abbastanza voluminose con le bocche di raffreddamento dei radiatori che presentano una forma triangolare. Le fiancate, subito dopo i radiatori, vanno a stringersi in modo molto deciso, infatti, il posteriore della MP4-30 è molto rastremato. In questa zona della monoposto è stato seguita una filosofia di chiara ispirazione RedBull. Sul bordo d’entrata della fiancate, sono stati collocati dei piccoli generatori di vortice, per migliorare l’andamento dei flussi d’aria diretti verso il posteriore della vettura. La rastremazione estrema al posteriore è stata possibile grazie anche al posizionamento interno delle componenti della Power Unit Honda. Con molta probabilità i tre collettori di scarico, in uscita dai cilindri, vanno ad unirsi nell’unico collettore diretto alla turbina in posizione molto arretrata.
Il progettista cipriota, Promodrou, insieme al suo staff, sta lavorando per cercare di sfruttare sia l’estrazione dei gas, sia l’aria calda dai radiatori in modo interessante per cercare di incrementare il carico aerodinamico al posteriore
Insomma, una presentazione tanto attesa, che lascia, almeno per ora, una buona impressione sulla vettura 2015 del Team di Woking.