mercoledì, Dicembre 18, 2024

CASO (o CAOS) ALONSO: la “folgorazione” l’ipotesi più probabile?

Barcellona ore 12:39, quarta giornata di test, red flag: Alonso, dopo aver ottenuto il suo miglior tempo di giornata (il 5° in quel momento) va ad impattare contro il muretto “interno” percorrendo la curva 3. La banalità dell’incidente svanisce in una nuvola di dramma quando il pilota spagnolo viene trasportato in ospedale con l’elicottero della squadra di soccorso.



Molte sono le ipotesi nate per dare la spiegazione all’accaduto ma tutti, con già le proprie convinzioni, aspettavano una qualsiasi dichiarazione da parte della McLaren.
Il comunicato stampa ufficiale ha lasciato tutti allibiti : gusty wind.
Secondo McLaren, che dice di aver analizzato i dati di telemetria, l’incidente è stato causato da un vento particolarmente burrascoso e lo shock di Alonso è causato dall’impatto (si è detto fino a 31G) della vettura contro il muretto.
Secondo la scuderia inglese il pilota asturiano sarebbe uscito di traiettoria, causa raffica di vento,  andando a toccare l’erba sintetica a bordo pista. L’imbardata derivante ha portato fuori controllo la vettura che successivamente è andata a sbattere contro il muretto.
Non serve esser particolarmente tecnici ed esperti della materia per capire che da quelle dichiarazioni trapela la tensione di una scuderia che rischia di accollarsi un grave danno di immagine per l’accaduto.


Il giorno dopo esce allo scoperto un fotografo, il signor Jordi Vidal Conejo, che smentisce in modo inequivocabile le dichiarazioni rilasciate dalla casa di Woking.
Vedendo che ci sono polemiche sull’incidente di Alonso, vi dico quello che ho visto. Non voglio polemiche. Ho iniziato a fare foto alla curva 1, in fondo al rettilineo, con il sole di spalle e tantissimo vento, che disturbava molto, stessa cosa nella curva 2. Ho proseguito per l’esterno della pista e mi sono fermato alla curva 3, dove avevo il sole in faccia e NON c’era vento. Mi sono fermato lì un attimo a fare foto, ecco perché ho colto il momento. Sto guardando la sequenza di foto, comprese le due dove Alonso è in pista”
“NON tocca la zona verde con nessuna ruota, la vettura non ha nulla di strano, l’unica cosa che ho visto è che andava più piano. Vettel era subito dietro di lui, nella sequenza supera Alonso quando questo è vicino al muro, e andava a una velocità di MOLTO SUPERIORE a quella di Fernando. E nella sequenza noto che né la prima né la seconda frenata sono di Alonso. Ripeto, non sono esperto. L’impatto non mi sembra sia stato forte, ma ripeto che non sono un esperto, sono un umile lavoratore con l’hobby della fotografia. L’ultima cosa che dico è che McLaren mi ha chiamato ai box con il capo degli ingegneri per mostrargli le foto, nulla di più. E ripeto, sto solo raccontando quello che ho visto”



Le dichiarazioni rilasciate dal fotografo sembra confermino le opinioni comuni secondo le quali la McLaren stia cercando di nascondere ciò che è realmente accaduto.
La domanda legittima e spontanea che chiunque si è posto è dunque : cos’è realmente accaduto ad Alonso?
È necessario partire proprio dalle condizioni e dai traumi del pilota per capire cosa possa esser realmente successo.
Alonso è stato trovato dagli steward in condizione di shock, non rispondeva agli stimoli vocali e non era in grado di muoversi autonomamente.
Dalla foto comparsa ieri sui social si vede un Fernando senza collare o bustino di nessun tipo, indice che non ci son stati traumi cervicali o alla schiena di particolare entità.
Lo stato confusionale tutta via permane e Alonso soffre di amnesia, ad ora infatti sembra che non ricordi ancora cosa sia accaduto durante la percorrenza della curva 3. 


Shock e amnesia senza danni rilevanti da impatto sembrano portare a una conclusione : folgorazione. Alonso potrebbe aver ricevuto una scarica elettrica ad alto voltaggio dal sistema ibrido durante la percorrenza della curva.
Come brevemente spiegato in un articolo recente pubblicato su F1ANALISITECNICA  “Power Unit: una elettronica da urlo”, il sistema batteria e le MGU lavorano con voltaggi piuttosto elevati, con picchi anche superiori ai 600 V, sia in fase di generazione che di rigenerazione.
Date le problematiche avute dalla McLaren durante la giornata di Giovedì 19 proprio  alla parte ibrida della Power Unit Honda, non è da escludere che qualche intervento di riparazione, seppur garantendo il funzionamento dei componenti, abbia compromesso la sicurezza e l’isolamento degli stessi.
Una tale evenienza avrebbe potuto causare punti a differente potenziale sulla vettura causando la generazione di una corrente parassita che ha trovato come conduttore il pilota. Ricordiamo che di per se la vettura è isolata a terra dalle gomme ma nulla impedisce a una corrente vagante di chiudere il proprio circuito sulla vettura stessa (non serve avere una massa a terra).
Resta ancora da chiarire come Alonso abbia potuto essere il conduttore di questa corrente vagante ma è facile pensare ai possibili punti di contatto tra pilota e vettura: primo su tutti il volante.
Se l’isolamento dei piedi può esser “garantito” dalla suola in gomma delle scarpette, non si può essere altrettanto certi dell’isolamento delle mani che son rivestite di tessuto ignifugo ma non isolante.
Tutto ciò spiegherebbe in qualche modo anche la strana dinamica dell’accaduto. È possibile escludere un tradizionale malore del pilota che in tal caso avrebbe sfruttato l’ampia via di fuga sulla sinistra piuttosto che puntare il muretto interno alla curva. Questa traiettoria di impatto potrebbe esser causata dal fatto che Alonso sotto folgorazione abbia subito spasmi muscolari che gli hanno impedito di governare la vettura.


Le basse velocità in gioco, come confermato sia da Vettel che dal fotografo, escludono un impatto tale da causare danni che giustifichino i 3 giorni di ospedale di Nando. Passi anche l’opinione secondo la quale l’angolo di impatto sia stato pericoloso (da verificare) ma l’intensità dello stesso resta comunque bassa, basta valutare i danni minimi subiti dalla vettura inglese (oltre al fatto che Alonso non porta nemmeno il collare): cedimento parziale della sospensione posteriore al contatto con il muretto e alettone anteriore danneggiato.


E per quanto riguarda il valore di 31G (dichiarato da Fonti molto vicine alla McLaren, stranamente!), possiamo affermare con buona sicurezza che sulla MP4-30 c’è stato un grosso problema elettrico che ha mandato in “tilt” il particolare sensore.


Inoltre il famoso vento, comunque smentito dal fotografo, avrebbe dovuto spostare una vettura che non era in fase di imbardata, dato che è stata smentito anche il fatto che Alonso abbia toccato l’erba sintetica. Sembra davvero difficile crederlo, soprattutto se si pensa che l’effetto doveva essere applicato ad una vettura studiata per lavorare aerodinamicamente con velocità superiori a 300 km/h.
Foto comparse riguardanti il centro operativo mostrano chiaramente come ci siano ben 3 telecamere dedicate alla curva del misterioso incidente; strano non aver avuto nessun riscontro di immagini.


Nell’attesa, se mai accadrà, che si faccia chiarezza sull’accaduto, ci auguriamo tutti che Nando possa tornare presto a correre e a far emozionare i propri tifosi.

@spontonc, @pjdona & @87Boschini

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