sabato, Settembre 21, 2024

GP BAHRAIN: Analisi strategia Ferrari Vs Mercedes

Il GP del Bahrain ha fatto molto discutere tra gli appassionati di Formula 1 in quanto, soprattutto i tifosi Ferrari, vedendo il passo di Raikkonen nel finale di gara speravano in una vittoria del finlandese sprecata per una possibile errata strategia del muretto di Maranello. 

Noi di F1Analisitecnica non la pensiamo affatto così, in quanto, anche analizzando i dati nel post gara è difficile, se non impossibile, stabilire se, con una seconda sosta anticipata il finlandese avesse potuto attaccare il campione del mondo della Mercedes. 
Il passo gara dimostrato da Lewis Hamilton è stato veramente ottimo, costante sia con le gomme soft, utilizzate nei primi due stint che con le medie usate nell’ultimo tratto di gara. Il degrado degli pneumatici, grazie anche alle temperature della pista non troppo elevate, è stato in linea con quello della Ferrari. Non si è visto nessun tipo di decadimento, nè con il compound più morbido e nemmeno con quello più duro. Solo nel finale, a causa di problemi all’impianto frenante, la Mercedes ha dovuto rallentare il proprio passo e con molta probabilità, se la gara fosse durata qualche giro in più, la vittoria poteva essere messa in discussione visto la rimonta feroce di Raikkonen. I problemi all’impianto frenante in casa Mercedes saranno analizzati con molta cura dagli ingegneri in quanto potrebbero essere anche causati dalle innovazioni tecniche portate all’avantreno nel Gp della Cina per cercare di migliorare l’utilizzo degli pneumatici soprattutto con le alte temperature. La nuova ala anteriore va a creare dei vortici  controrotanti per cercare di sigillare l’ala con il suolo e generare quindi più downforce e questo potrebbe aver impedito il giusto raffreddamento dell’impianto frenante. Ricordiamo, comunque, che la Mercedes non è nuova a questi problemi. Nella scorsa stagione, entrambe le vetture hanno accusato dei problemi, molto più gravi rispetto a quelli visti domenica scorsa in Bahrein, nel Gp del Canada e in quello di Abu Dhabi (vettura di Rosberg).
Il circuito del Bahrein ha una caratteristica in comune con quello del Canada e di Abu Dhani: le cariche e scariche sono meno frequenti ma molto più decise e prolungate, questo comporta maggiore surriscaldamento per le batterie. Le batterie elettriche, in particolare quelle al litio, hanno un range di temperatura di funzionamento tra circa 0 e 50 gradi centigradi, dato per scontato che sottozero una formula 1 non corre, rimane il problema del limite di temperatura superiore oltre il quale la batteria non può andare.

Ogni qual volta che si usa una batteria, in carica o in scarica, questa si scalda, e se va oltre una certa temperatura diventa non solo inutilizzabile ma anzi a pericolo esplosione.

Quindi riassumendo, con condizioni di temperatura particolari, in una pista che sollecita molto la componente elettrica con le batterie che si caricano molto velocemente nelle forti decelerazioni e si scaricano quasi completamente nei lunghi rettilinei, il raffreddamento del sistema elettrico, e delle batterie in particolare, è stato messo a dura prova. In caso di surriscaldamento la batteria si dice entra in protezione, cioè non vuole essere più usata, né in ricarica né in scarica fino a quando non torna ad una temperatura di sicurezza.

Quando Rosberg e Hamilton  ha accusato il problema, la vettura è sembrata essere molto sbilanciata in fase di frenata.Questo potrebbe essere a causa proprio della batteria che dopo essere entrata in protezione, non vuole essere più ricaricata così la centralina del Brake By Wire, che si occupa di dividere la coppia frenante tra i freni tradizionali e il generatore elettrico, va in crisi non potendo più contare sull’aiuto del MGU-K.

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LAP HAMILTON RAIKKONEN VETTEL
1 01:41,390 01:42,896 01:42,217
2 01:38,955 01:39,882 01:39,607
3 01:39,257 01:39,852 01:39,450
4 01:39,602 01:42,277 01:39,730
5 01:40,081 01:40,262 01:40,205
6 01:40,006 01:40,056 01:40,235
7 01:40,156 01:40,196 01:40,306
8 01:40,159 01:40,592 01:42,357
9 01:40,447 01:41,331 01:42,499
10 01:40,307 01:41,066 01:41,138
11 01:40,368 01:41,172 01:40,844
12 01:41,363 01:41,192 01:41,099
13 01:40,781 01:41,268 01:44,118 01:40,679
14 01:41,123 01:41,148 01:58,328
15 01:43,877 01:40,200 01:40,973 01:38,201
16 01:59,670 01:40,898 01:39,661
17 01:38,145 01:44,164 01:40,811 01:38,917
18 01:39,061 01:59,477 01:38,793
19 01:39,284 01:38,403 01:39,310
20 01:39,394 01:38,688 01:39,203
21 01:38,819 01:39,193 01:39,286
22 01:39,023 01:39,013 01:39,349
23 01:39,085 01:38,986 01:39,605
24 01:39,161 01:39,017 01:39,385
25 01:38,919 01:39,101 01:40,435
26 01:39,185 01:39,171 01:39,469
27 01:39,408 01:39,398 01:39,808
28 01:39,356 01:39,389 01:39,981
29 01:39,453 01:39,606 01:40,143
30 01:39,533 01:39,733 01:40,027
31 01:39,451 01:39,995 01:40,302
32 01:39,551 01:39,565 01:43,027 01:39,522
33 01:42,217 01:39,177 01:39,509 01:58,751
34 01:58,791 01:39,450 01:37,547
35 01:38,217 01:39,632 01:38,013
36 01:38,242 01:39,884 01:43,492
37 01:37,906 01:39,591 02:06,735
38 01:37,857 01:39,665 01:36,624
39 01:39,009 01:40,684 01:37,362
40 01:39,291 01:44,500 01:39,413 01:37,562
41 01:39,119 01:57,785 01:38,065
42 01:38,921 01:36,311 01:38,452
43 01:38,837 01:36,620 01:38,372
44 01:38,592 01:36,832 01:38,968
45 01:38,596 01:36,722 01:38,752
46 01:38,533 01:36,785 01:38,917
47 01:38,359 01:37,541 01:39,469
48 01:38,505 01:37,590 01:39,289
49 01:38,187 01:37,524 01:39,507
50 01:38,075 01:37,683 01:39,225
51 01:38,585 01:37,316 01:39,471
52 01:38,918 01:37,695 01:39,503
53 01:38,928 01:37,720 01:39,537
54 01:38,716 01:38,228 01:39,743
55 01:38,654 01:39,181 01:39,699
56 01:39,537 01:38,766 01:39,756
57 01:40,847 01:38,714 01:38,015 01:37,533 01:39,952 01:38,911
Con il senno di poi, ma è troppo facile dirlo, due giorni dopo il termine della gara, il muretto Ferrari, visto il miglior passo di Raikkonen nei confronti di Vettel poteva dare un pit order al giro 9-10 (vedi grafico in basso) per fare in modo che il pilota finlandese scavalcasse il tedesco e si potesse mettere all’inseguimento di Rosberg. Il passo gara di Raikkonen in questo fine settimana era nettamente migliore rispetto a quello del compagno di squadra che ha sofferto, per tutta la gara, di alcuni problemi di bilanciamento della SF15-T soprattutto nelle fasi di frenata. I piloti Ferrari, in questa fase di gara, giravano su un ritmo di 41basso ma dopo il pit stop di Vettel, Raikkonen con pista libera è riuscito a migliorare il proprio basso di circa 3 decimi a dimostrazione che il compagno di team lo stava rallentando. In questa fase di gara, vedendo il passo, Raikkonen ha perso circa 1,5 s. Sono molto pochi ma vedendo il distacco contenuto che abbiamo avuto a fine gara potevano essere molto importanti per mettere ulteriore pressione ad Hamilton.  

Un’altra fase di gara che poteva essere gestita meglio dagli strateghi Ferrari è la parte finale del secondo stint di Raikkonen quando stava girando con le gomme medie. Hamilton dopo il pit stop, effettuato al giro 33, aveva montato un treno di gomme medie nuove mentre Raikkonen stava girando ormai da 19 giri. Forse, vedendo il passo di Raikkonen con le gomme soft, e visto il degrado abbastanza contenuto di questo compound che si è avuto nelle ultime fasi di gara con pista molto gommata, la Ferrari poteva richiamare il finlandese con qualche giro di anticipo e precisamente al giro 37 o al 38 quando aveva ancora del vantaggio rispetto al pilota inglese. Invece, la Ferrari ha atteso forse un po troppo e Kimi è stato richiamato al giro 40 quando Hamilton lo aveva già scavalcato in pista.  

Con gomme soft nuove il passo di Raikkonen è stato ottimo tanto da permettergli di recuperare 20 s in 17 giri terminando con un gap di soli 3s nei confronti di Hamilton. 
Con molta probabilità con il pit order nel primo stint e con una seconda sosta leggermente anticipata, Raikkonen avrebbe potuto arrivare negli scarichi di Hamilton e avrebbe potuto mettere ulteriore pressione e magari tentare l’attacco visto anche i problemi all’impianto frenante del pilota inglese. 
In ogni caso è troppo facile analizzare le strategie a “bocce ferme” ed è per questo che crediamo che la strategia Ferrari non si può ritenere errata. 

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