La Williams, oltre a montare
l’ala da medio carico che abbiamo analizzato nella giornata di ieri, si è presentata alle verifiche tecniche con il monkey seat al posteriore. La scuderia di Grove ha fatto scelte in parte diametralmente opposte rispetto a quanto hanno fatto in casa Mercedes (ala medio-basso carico senza monkey seat).
Rispetto alla versione utilizzata a Monaco è stato rivisto e adattato alle esigenze del tracciato, in quanto, ora è composto da solo 1 elemento, mentre, nel Principato era stata utilizzata una versione a 2 elementi.
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foto @AlbertFabrega e OctanePhotographic |
Il monkey seat è un elemento studiato per far funzionare nel migliore dei modi l’ala posteriore e aumentare il carico deportante, aumentando però in piccola parte anche il drag generale della vettura (rapporto lift/drag: efficienza aerodinamica). Essendo una appendice che non è direttamente a contatto con l’aria (a differenza dell’ala anteriore) possiamo dire che essa non produce molta resistenza.
Grazie a questa soluzione gli ingegneri riescono a spostare verso l’alto il flusso d’aria (classico effetto chiamato dagli inglesi up-wash,), compresi i gas di scarico in uscita dal terminale. In questo modo si massimizza la deportanza creata dall’ala posteriore in quanto si cerca di accelerare il flusso d’aria sul dorso della’ala posteriore e viene migliorata l’estrazione d’aria dal diffusore.