Dopo la debacle di Singapore, la Mercedes è tornata a dominare nel GP del Giappone ottenendo, sia in qualifica che in gara, una doppietta. Per Hamilton, passato in testa dopo una partenza molto positiva, la gara è stata poco problematica e, dopo aver costruito un buon vantaggio nei primi giri, lo ha gestito senza troppi problemi.
Per la Ferrari,la gara giapponese è da considerarsi positiva in quanto, la SF15-T sia a livello telaistico che a livello di Power Unit ha dimostrato miglioramenti rispetto a quanto visto sia a Silverstone che a Spa. Le caratteristiche del tracciato e soprattutto le mescole MEDIE e DURE non si addicevano particolarmente alla vettura italiana, ma nonostante ciò, entrambi i piloti si sono difesi abbastanza bene dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere la seconda forza del campionato con un gap prestazionale da Mercedes, su questa tipologia di pista e con queste temperature, stimabile attorno a l mezzo secondo.
La Williams è il Team che forse esce più con le ossa rotte da questo nuovo weekend di F1. La scuderia con sede a Grove, si aspettava molto di più da questa gara disputata su un tracciato che si adattava alle caratteristiche della FW37. In questa stagione la scuderia di Grove non è stata quasi mai la seconda forza del mondiale e, salvo problemi a Mercedes e Ferrari, farà molta fatica a salire nuovamente sul podio.
Ottima gara per Hulkenberg ed una Force India che grazie alla versione B della propria vettura è riuscita a recuperare parte del carico aerodinamico non visto nella prima parte della stagione. Cosi come un ottima gara l’hanno fatta i due della Lotus, finiti in posizioni interessanti (settima e ottava) soprattutto per la classifica dei Costruttori, utile a fine anno ad aumentare gli introiti dalla FOM.
Capitolo a parte lo merita la Toro Rosso che, se non fosse per un gravissimo errore di Sainz avrebbe potuto conquistare l’ottava posizione ai danni di una delle due Lotus. Ed invece solo un misero punticino. Ottima invece la gara di Verstappen, che con una gran rimonta ha portato la Toro Rosso a punti, e addirittura davanti al compagno di squadra.
Nessun segnale di miglioramento, affidabilità a parte, per la McLaren che, solo grazie ad una magnifica gara di Alonso è riuscita ad arrivare ad un passo dalla zona punti. Il gap prestazionale della Power Unit Honda è ancora troppo elevato per poter lottare per le posizioni che contano. Per il 2016 i giapponesi dovranno cambiare radicalmente il layout della propria Power Unit e lavorare molto sui sistemi ibridi (MGU-K e MGU-H) che, insieme al dimensionamento di turbina e compressore, sono i problemi principali dell’unità portata in pista in questa stagione.
Primo Stint
La partenza è stata condizionata da problemi di surriscaldamento della Power Unit Mercedes di Rosberg, manifestatisi durante il giro di allineamento. Il pilota tedesco non è cosi, riuscito a partire egregiamente come ha fatto invece il suo compagno di squadra. Hamilton nella prima parte di gara ha praticamente vinto, costruendo il gap sulla Ferrari di Vettel necessario per gestire la corsa a suo piacimento. Analizzando in special modo questo long run è facile individuare come la Mercedes del pilota inglese non abbia avuto nessun problema di degrado sulle gomme medie. Alla vigilia, molti team Mercedes compresa, temevano le pressioni piuttosto alte imposte dalla Pirelli appoggiata dalla FIA, che potevano causare dei surriscaldamenti anomali sugli pneumatici. Ma questo fenomeno, sulle due W06 Hybrid non si è visto. Anzi, come a Monza, la W06 Hybrid ha avuto uno sfruttamento delle gomme migliore rispetto alla SF15-T. Questo lo si evince dal grafico in basso che compara il primo stint di Vettel con quello di Hamilton. Vettel, già a partire dal giro 6, ha iniziato ad accusare degrado (freccia 1). Anche Hamilton intorno al giro 6 inizia ad accusare i primi segni di degrado sulle proprie gomme, ma il fenomeno è molto meno importante sulla vettura tedesca rispetto a quello presentatosi sulla vettura italiana.
Dal giro 9 (freccia 2), il pilota tedesco della Ferrari inizia ad avere grossi problemi di degrado fino ad arrivare ad un decadimento delle proprie prestazioni intorno al giro 12 (freccia 3). In questa fase, la Mercedes di Hamilton accuserà un degrado agli pneumatici molto minore rispetto alla Ferrari, tanto da portare al PIT il campione del mondo solo al giro 16.
In questo primo stint, Hamilton, come potete vedere dalla tabella in basso, ha girato con un passo medio di 458 millesimi migliore rispetto a Sebastian Vettel. Soprattutto Rosberg ma in parte anche Raikkonen, invece, non sono riusciti a mostrare il proprio ritmo in quanto ostacolati da Bottas, pilota Williams. Per Rosberg ancora problemi di surriscaldamento alla propria Power Unit tanto da portarlo ad un rallentamento improvviso per ben 5 giri, necessario a riportare le temperature della propria unità propulsiva su valori accettabili. Bottas, pur girando a pista piuttosto libera non è riuscito ad abbassare il proprio ritmo e ad equipararlo a quello del duo di testa. La FW37 a livello di setup meccanico ha fatto un buon lavoro, in quanto, in questa gara ha sfruttato ottimamente le gomme Pirelli riuscendo a contenere ottimamente il degrado delle coperture che è, da inizio stagione, uno dei punti deboli della vettura.
La McLaren ha fatto, come spesso è accaduto in questa stagione 2015, una gara a parte soprattutto con il pieno di carburante. La MP4-30 è rimasta distantissima dai migliori. Primo stint con un passo medio superiore ai 3 s dalla Mercedes di Hamilton. Man mano che il serbatoio è andato a svuotarsi il gap dai migliori si è ridotto attestandosi sui 2 secondi nell’ultimo stint. Questo potrebbe significare, che la vettura inglese con il pieno di carburante non riesce ancora a sfruttare per bene le gomme Pirelli ma soprattutto che nelle prime fasi di gara la MP4-30 viaggi con un quantitativo più elevato di carburante per sopperire a quella potenza elettrica “gratuita” in termini di peso. Ciò è dato dal fatto che in Honda non sono riusciti ancora a far funzionare nel modo ottimale i sistemi ibridi, unitamente al fatto che la parte endotermica della Power Unit giapponese non è ancora arrivata ai livelli di efficienza della Power Unit Mercedes.
VET
T
ROS
T
RAI
T
ALO
T
HAM
T
BOT
T
01:41,283
M
01:43,015
M
01:43,974
M
01:46,467
M
01:39,642
M
01:42,426
M
01:40,249
01:41,048
01:41,005
01:42,389
01:39,660
01:40,593
01:39,861
01:40,495
01:40,716
01:42,283
01:39,630
01:40,300
01:39,888
01:39,770
01:40,704
01:42,910
01:39,822
01:40,380
01:39,876
01:40,588
01:40,537
01:43,504
01:39,140
01:40,698
01:39,999
01:40,536
01:40,454
01:43,495
01:39,519
01:40,549
01:40,186
01:41,869
01:40,986
01:42,759
01:39,634
01:40,499
01:40,350
01:41,021
01:41,078
01:42,506
01:39,888
01:40,661
01:40,376
01:40,853
01:41,331
01:39,905
01:40,830
01:40,531
01:40,289
01:40,714
01:39,719
01:40,893
01:40,719
01:40,540
01:40,634
01:40,112
01:41,021
01:39,805
01:40,265
01:40,072
01:39,935
01:40,444
01:40,156
01:40,117
01:39,981
01:40,243
T.MEDIO
01:40,278
01:40,528
01:40,739
01:42,835
01:39,820
01:40,600
GAP
00:00,458
00:00,708
00:00,919
00:03,015
00:00,780
Secondo Stint
In questo secondo stint, la Ferrari ha montato, visti i problemi di degrado del primo stint, pneumatici di compound hard. Con le hard, la SF15-T ha sofferto in modo molto minore il degrado, infatti, i tempi di Vettel e di Raikkonen sono stati costanti per tutto lo stint. Raikkonen per scavalcare Bottas ha anticipato di qualche giro la sosta e sfruttando l’undercut è riuscito a portarsi in quarta posizione. La stessa strategia è stata scelta dalla Mercedes con Rosberg che è riuscita a portarsi in seconda posizione scavalcando Vettel, il quale, pur “pittando” al giro successivo non è riuscito a mantenere la posizione.
La Ferrari poteva optare per due strategie in questo caso:
anticipare la sosta, montando le gomme Hard e coprendosi quindi dall’undercut di Rosberg. Ciò però avrebbe comportato molto probabilmente due problemi: riuscire ad arrivare in fondo alla gara con le HARD, e rischiare il ritorno di Nico a fine gara, dopo uno stint centrale più lungo da parte del pilota tedesco;
non coprire la strategia di Rosberg tentando di andare molto più lunghi con le hard per poi montare nell’ultima fase di gara le medie.
Vettel poteva effettuare ancora diversi giri con questo treno di hard in quanto, vedendo i tempi, non accusava nessun segno di degrado. Probabile che il risultato non fosse cambiato in quanto, sarebbe stato difficile passare in pista la Mercedes, la quale, per tutti il fine settimana ha dimostrato di essere velocissima sui dritti. Ma la Ferrari per tentare di battere almeno una delle Mercedes doveva inventarsi qualcosa dalla strategia. Copiando semplicemente gli anglo tedeschi, si è visto che difficilmente, almeno su piste come quelle di Suzuka, si riesce a stargli davanti. Considerando, come diceva bene Arrivabene a fine gara, Rosberg nel giro di uscita dal PIT è passato in modalità BOOST, portando in temperatura prima le gomme e sfruttando un plus di potenza che lo ha portato davanti a Vettel nel giro successivo.
Anche in questo stint, Hamilton è stato nettamente il più veloce girando con un passo migliore, a parità di gomma, di oltre 3 decimi su Rosberg e di 1,2 secondi su Bottas. La Ferrari invece, che han montato gomme a mescola dura, ha accusato un gap di quasi 6 decimi con Vettel e 8 decimi con Kimi.
VET
ROS
RAI
ALO
HAM
BOT
01:39,467
H
01:39,982
M
01:39,372
H
01:41,434
M
01:38,121
M
01:39,840
M
01:39,510
01:38,354
01:39,079
01:41,752
01:38,486
01:40,753
01:39,472
01:38,380
01:39,056
01:41,558
01:37,961
01:39,493
01:39,364
01:38,873
01:39,401
01:41,838
01:38,672
01:40,073
01:39,556
01:38,911
01:39,097
01:41,392
01:38,920
01:40,990
01:39,315
01:39,028
01:39,493
01:41,335
01:38,557
01:40,187
01:39,128
01:39,584
01:39,662
01:41,454
01:38,627
01:39,613
01:39,102
01:39,221
01:40,329
01:41,478
01:38,703
01:39,670
01:39,529
01:39,288
01:39,719
01:41,281
01:38,446
01:39,578
01:39,172
01:38,722
01:39,541
01:41,523
01:38,752
01:39,723
01:38,915
01:38,930
01:40,025
01:41,345
01:39,392
01:39,979
01:39,000
01:39,002
01:39,837
01:41,309
01:39,231
01:39,701
01:39,003
01:41,414
01:39,212
01:39,771
01:39,009
01:41,304
01:39,923
01:39,094
01:41,351
01:40,094
01:42,123
01:40,090
01:41,707
T.MEDIO
01:39,242
01:39,023
01:39,551
01:41,506
01:38,698
01:39,967
GAP
00:00,544
00:00,324
00:00,852
00:02,807
00:01,269
Terzo Stint
A parità di gomma, HARD per tutti in questo ultimo stint, Hamilton è stato nuovamente il più rapido. E’ chiaro poi che, dopo aver effettuato il giro più veloce della gara, il pilota inglese nei giri successivi, non abbia più espresso il massimo potenziale della propria vettura ma che abbia pensato soltanto a gestire la Power Unit e le gomme.
In questa fase di gara, le Ferrari ma anche la Williams di Bottas, hanno girato con un passo molto simile a quello di Rosberg ma pur sempre distanziati di ben 3-4 decimi da Hamilton.