Il Gran Premio d’Italia è ormai alle spalle, e con esso l’immenso spettacolo di folla offerto dal pubblico monzese.
Ciò che però ahimè non ci siamo lasciati alle spalle sono i fischi che alcuni tifosi hanno riservato all’incolpevole Lewis vincitore indiscusso del GP di domenica scorsa. Per non parlare dell’enorme boato, riservato a Rosberg, nel momento in cui gli è andata a fuoco la propria Power Unit!
In questo mio pensiero, vorrei porre una domanda a tutti coloro i quali hanno criticato, aspramente o meno, il comportamento di molti tifosi italiani (e non): avete idea di quali emozioni si provino nell’assistere ad uno spettacolo unico come quello di un GP di F1, meglio ancora se Monza? E’ un qualcosa di incontrollabile, specie se il proprio beniamino sta effettuando una grande rimonta dall’ultima posizione, oppure è dietro al suo acerrimo nemico (sportivamente parlando) senza lasciargli molta tregua!
La persona che sta scrivendo, se avesse assistito al GP dal vivo, e si fosse trovato nel punto dove la power unit di Nico è andata in fiamme, state pur certi che avrebbe inevitabilmente esultato; ma sfido chiunque, in quell’orgia di emozioni, a non fare la stessa cosa! E’ evidente che l’esultanza non è stata scatenata dal fatto che si è contenti della sventura capitata al povero Nico, ma dal fatto che il proprio beniamino (e a Monza, di tifosi della rossa ce ne sono parecchi) ne ha indubbiamente tratto un vantaggio. Credete veramente che quando Lewis ha visto la W06 del compagno in fumo non si sia fatta una risata sotto la visiera? Fa parte inevitabilmente del gioco.
Naturalmente non voglio che tutto questo venga preso per giustificare i fischi sentiti da tutto il mondo nei riguardi del britannico sul podio. E’ un gesto come minimo discutibile, ma sono convinto che in quella folla oceanica, chi lo ha commesso, era una sparuta e isolata minoranza, che magari non ha niente a che vedere con questo sport. L’appassionato, quello vero, avrà sicuramente applaudito e riconosciuto il merito al fortissimo campione britannico, il quale sta avendo la fortuna di guidare il meglio che ci sia attualmente in circolazione; cosi come ha fatto Sebastian Vettel in Redbull o Michael Schumacher in Ferrari prima di lui!
Fondamentalmente il discorso è tutto qui: nella massa, la nota stonata (come quei brutti fischi ascoltati) potrà esserci sempre; ma chi ama veramente lo sport, chi ama veramente il Motorsport, in un modo o nell’altro emergerà sempre; e domenica scorsa il nostro Gran Premio ha dimostrato al mondo intero che cosa significa essere amanti della F1, con tutta quella gente sotto al podio, e su tutto il rettifilo principale.
Per concludere, lo sport in generale e il Motorsport in particolare, è costituito di passioni fortissime che a volte è difficile da controllare; specie se è passione popolare.
Vito Quaranta – @quaranta_vito