domenica, Novembre 17, 2024

ANALISI GARA: GP AUSTIN

E’ stata una gara meravigliosa quella che si è disputata sul tracciato texano di Austin, la quale ha regalato il terzo titolo mondiale a Lewis Hamilton. Titolo strameritato quello dell’inglese che, fin dall’inizio stagione, non ha avuto rivali nella sua cavalcata completata nella giornata di ieri. 


La gara, iniziata su una pista molto umida, è stata parecchio interessante con continui cambi di strategia che hanno reso avvincente la gara fino all’ultimo giro.
Con pista umida, le vetture che hanno maggiormente impressionato, sono state le due RedBull che avevano privilegiato per un setup più rivolto ad una pista bagnata rispetto che ad una asciutta. La RB11 è stata la protagonista indiscussa fino a quando le vetture non hanno montato le gomme slick. Ricciardo, dopo aver risparmiato, con una gestione impressionante, le gomme nei primi giri, verso la fine del primo stint è andato all’attacco dei suoi principali rivali, riuscendo ad andare in testa alla gara grazie uno splendido sorpasso su Lewis Hamilton.
Hamilton, dopo una ottima partenza dalla seconda posizione, si è trovato fin da subito in testa alla prima curva grazie ad una manovra molto decisa nei confronti del compagno di squadra. Una manovra che perfino Lauda e Wolff hanno giudicato aggressiva, ma che a fine gara non ha preoccupato molto il pilota inglese, forte di una supremazia totale nel Team tedesco. 
Ottima la partenza di entrambe le Ferrari che a causa delle penalità inflitte per la sostituzione della parte endotermica sulle proprie Power Unit, erano scattate molto indietro nello schieramento (13esimo Vettel e 18esimo Raikkonen). Ma già alla fine del primo giro, Vettel si trovava in settima posizione e Raikkonen addirittura in decima grazie ad una delle sue super partenze. Da segnalare anche l’ottima partenza di Carlos Sainz che, partito dal fondo dello schieramento, al termine del primo giro era già in scia al pilota finlandese della rossa.
In casa McLaren, partenza molto sfortunata per Alonso, è stato costretto ad una sosta al primo giro per un contatto alla prima curva con Massa che gli ha causato una foratura.
Con pista umida e gomme intermedie, i piloti più veloci in pista erano i due alfieri della RedBull: hanno girato nel primo stint con un tempo medio di: 1:56,6 per Ricciardo e 1:57,1 per Kvyat.
Hamilton, partito molto forte nei primi due giri, ha accusato un degrado degli pneumatici intermedi molto più accentuato rispetto a Red Bull e al compagno di squadra Rosberg. Al momento del pit stop avvenuto al giro 18 e utile a montare le gomme slick, Hamilton si trovava addirittura al terzo posto con un distacco da Ricciardo superiore ai 6s. 
Le prestazioni della Ferrari ad inizio gara con pista scivolosa e pneumatici intermedi, non è stata un granché. Vettel e Raikkonen, come abbiamo già detto, hanno avuto un buono spunto ma non avevano il passo dei primi quattro. Tanto che Vettel, trovatosi alle spalle di Perez, non è mai riuscito a portare un vero e proprio attacco al pilota messicano della Force India. Raikkonen invece, ha lottato con i due alfieri della Toro Rosso ma, anche lui, non aveva un grandissimo ritmo. Il passo dei due Ferraristi è stato di ben 8 decimi superiore a quello della Mercedes e 1,5 più lento della Red Bull. È facile pensare che, gli ingegneri di Maranello, hanno optato per un setup meccanico e aerodinamico rivolto a condizioni più di asciutto che di condizioni bagnate o comunque miste. Assetto che ha fatto soffrire, inizialmente, i piloti della Rossa soprattutto per quanto riguarda la messa in temperatura degli pneumatici anche considerando le basse temperature ambientali. 
1°STINT 2°STINT 3° STINT 4°STINT
HAM 01:57,375 01:44,513 01:41,748
ROS 01:57,391 01:44,150 01:41,905
VET 01:58,141 01:46,395 01:44,624 01:41,999
VST 01:58,100 01:47,053 01:44,544
SAI 01:57,812 01:47,166 01:46,597 01:43,980
ALO 01:58,546 01:47,605 01:46,661
BUT 01:59,604 01:47,947 01:46,119 01:44,297
RIC 01:56,602 01:47,277 01:44,973 01:43,297

Nella prima fase di gara, Alonso, nonostante il contatto alla prima curva che ha costretto lo spagnolo ad una sosta al 1° giro, ha girato con un buon passo considerando anche il mezzo a disposizione. Il passo dello spagnolo è stato migliore di quello di Button di quasi 1 secondo. Va rimarcato però che Fernando ha girato con pista libera, mentre il compagno di team era nel traffico. 

Dal giro 5 al giro 8, a causa di alcuni detriti in curva 1, è stato imposto il regime di Virtual Safety Car; anche in questo caso purtroppo si è notata la scarsità della soluzione che non permette ai piloti di mantenere distacchi costanti. Dalla tabella in basso infatti, si può notare che i tempi dei vari piloti sono troppo variabili. In questi pochi giri, il pilota più veloce è stato Rosberg che è riuscito pensate a guadagnare dai 3 ai quasi 5 secondi sui principali competitors. E’ facilmente comprensibile che qualcosa va rivisto perché con questo sistema la VSC è molto poco equa.  
VSC VET ROS HAM VER RIC KVY
08:43,772 08:41,041 08:44,849 08:44,228 08:45,576 08:45,856
diff 00:02,731 00:00,000 00:03,808 00:03,187 00:04,535 00:04,815

Tutti i top driver si sono fermati a montare le gomme slick tra il 18esimo e il 19esimo giro. Tra i TOP, il primo a fermarsi ai box è stato Lewis Hamilton subito seguito da Sebastian Vettel. In questa fase di gara, Rosberg è stato fantastico, poiché appena montate le gomme da asciutto ha rifilato in soli 6 giri, ben 18 secondi ad Hamilton e quasi 10 a Vettel. 
Positiva anche la prestazione della SF15-T che è riuscita a portare in temperatura gli pneumatici piuttosto velocemente nonostante temperature molto basse. Peccato per Raikkonen che ha vanificato una bella prestazione andando a muro nel suo primo giro con gomme slick. La causa dell’incidente è sicuramente da trovare nella pista che ancora non era completamente asciutta. Raikkonen osando troppo per recupera il terreno perso, è stato purtroppo castigato da una zona leggermente più bagnata della pista che ne ha causato la perdita di controllo dell’auto. Andando a sbattere contro la barriere Kimi ha rovinato l’ala anteriore ma soprattutto le prese d’aria del freno anteriore destro. Quindi, pur riuscendo a sostituire grazie all’intervento dei meccanici, il muso anteriore, dopo pochi giri il freno anteriore è salito drasticamente di temperatura tanto da causare il ritiro del pilota finlandese.
VET ROS HAM
02:13,099 02:13,229 02:16,171
01:48,955 01:47,466 01:53,205
01:47,381 01:46,148 01:49,587
01:46,888 01:43,999 01:47,137
01:45,800 01:43,534 01:45,130
01:45,185 01:43,231 01:44,815
TOT 11:07,308 10:57,607 11:16,045
diff 00:09,701 00:18,438

Purtroppo per Rosberg, al giro 27, e a causa di un incidente in pista, è apparsa per la prima volta in pista la Safety Car che ha annullato il vantaggio che il pilota tedesco si era costruito girando magistralmente con le gomme slick su pista non ancora perfettamente asciutta.
 
Con la SC in pista, il muretto Ferrari ha tentato il giusto azzardo per cercare di vincere il Gran Premio. Ha richiamato ai box Vettel montandogli le gomme di mescola più dura per tentare  di arrivare in fondo. Gomme medie che, su pista molto fredda, hanno funzionato bene sulla SF15-T di Vettel. Il passo anche con queste coperture era abbastanza buono per Seb anche se i piloti della Mercedes con gomme soft riuscivano a girare con tempi migliori. Ma l’azzardo fatto dal muretto della Ferrari è da apprezzare in quanto per poter vincere la gara contro una Mercedes super in condizioni di asciutto serviva inventarsi qualcosa. Ovviamente tale strategia era pensata per una seconda parte di gara normale e pulita, senza ulteriori SC in pista che avrebbero rovinato tutto. Ma così non è stato ed infatti, Rosberg al giro 38, approfittando di un regime di VSC, si è fermato per montare un altro set di gomme SOFT vanificando l’azzardo della strategia Ferrari.

Passo gara da giro 33 a 37 e 40 – 42

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margin: 3px;
border: 1px solid #ccc;
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color: #FFF;
font-weight: bold;
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VET Tyre ROS Tyre HAM Tyre
01:48,326 MN 01:45,312 SU 01:45,938 SU
01:45,116 MN 01:42,964 SU 01:42,725 SU
01:43,938 MN 01:42,996 SU 01:42,659 SU
01:43,796 MN 01:43,351 SU 01:43,111 SU
01:44,332 MN 01:43,365 SU 01:43,414 SU
01:44,036 MN 01:43,171 SN 01:43,950 SU
01:43,403 MN 01:41,053 SN 01:42,961 SU
01:44,047 MN 01:42,214 SN 01:42,579 SU
Passo 01:44,624 01:43,053 01:43,417

A questo punto Hamilton sembrava spacciato, trovandosi in prima posizione ma con pochissimi secondi da Vettel che poteva non fermarsi più, e soprattutto da Rosberg che era nella stessa situazione del pilota Ferrari ma con gomme a mescola Soft. Ma grazie all’intervento di una nuova SC, al giro 43, Hamilton, e poi anche Vettel, ha “pitatto” salvando la sua gara. Il pilota inglese ha montato ovviamente un set di gomme soft nuove. A parità di mescola, la Mercedes si è dimostrata superiore alla Ferrari anche se, il passo di Vettel non era poi così distante da quello di Hamilton e Rosberg. Il gap di Sebastian da Hamilton, a livello di passo, è stato inferiore ai 2 decimi su Hamilton e molto simile a quello di Rosberg anche se, va detto, il pilota tedesco della Mercedes aveva degli pneumatici con qualche giro in più rispetto a quelli della Ferrari. Rosberg, a causa di un errore causato da una pozza presente ancora in pista a fine della gara, ha buttato via una vittoria meritata che si era costruito ed aveva gestito benissimo durante l’arco di tutta la gara. Insomma per Hamilton il regalo è suonato un po’ da “game, set and match” per dirla con gergo tennistico. E il pilota inglese ha gestito gli ultimissimi giri portando la sua W06 Hybrid al successo.
Un applauso va fatto sicuramente ai due giovani piloti della Toro Rosso che hanno terminato al quarto posto con Verstappen ed al settimo posto con Sainz (causa i 5 secondi di penalità per aver percorso la Pit Lane ad una velocità superiore al consentito). Toro Rosso che a livello strategico si comportata alla grande, diversificando le strategie tra i due piloti.  Anche loro, con Sainz, avevano tentato lo stesso azzardo della Ferrari con Vettel (gomme medie a metà gara circa), mentre, con Verstappen hanno utilizzato una strategia piu aggressiva tentando di arrivare in fondo con le Soft, mescola forse più adatta alle condizioni della pista. Bene Perez che, dopo il podio di Sochi ha portato a casa un ottimo quinto posto per il team Force India. Hulkenberg per via di un piccolo incidente con una Redbull nelle prime fasi di gara ha rovinato la sua ala anteriore che è poi ceduta in un duello ravvicinato con la RedBull di Ricciardo. Proprio per via del problema tecnico, e non dell’errore del pilota tedesco, i commissari non lo hanno punito a fine gara per aver causato l’incidente.
A punti, stranamente, anche la McLaren che con Button è riuscita a terminare al sesto posto. Una gara ottima e convincente del pilota inglese che pur con la vecchia Power Unit Honda (da 1-2 decimi peggio rispetto a quella EVO) è riuscito a star davanti al fenomeno spagnolo e compagno di squadra, Fernando Alonso. Ma Fernando ha le sue scusanti. Dapprima un contatto con Massa (con Alonso incolpevole) e poi nella parte finale con dei problemi all’iniezione della nuova Power Unit Honda (non a rischio sostituzione). 
C’è comunque da dire che Alonso non sarebbe riuscito lo stesso a star davanti al proprio compagno di squadra anche per via di una strategia non così azzeccata che alla fine della gara non lo ha messo nelle miglior condizioni dal punto di vista dell’usura degli  pneumatici. 

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