E’ stato un fine settimana molto strano quello che abbiamo vissuto a Sochi, in quanto, i team hanno disputato le qualifiche e soprattutto la gara avendo girato pochissimo durante le prove libere.
Come molti sapranno, durante le FP1 la pista era al limite della praticabilita a causa di una perdita di gasolio da parte di uno dei mezzi preposti alla pulizia della pista. Le FP2 sono state invece caratterizzate dalla pioggia, ben prevista da Sebastian Vettel, con quindi i piloti che non sono riusciti ad effettuare le classiche simulazioni di gara. C’è poi da considerare che per quanto riguarda le qualifiche e la gara non era prevista pioggia quindi i Team erano poco interessati a sfruttare una pista molto scivolosa. Per concludere, le FP3 si sono invece concluse con largo anticipo a causa dell’incidente occorso a Carlos Sainz, che per fortuna si è rivelato molto spettacolare ma senza conseguenze per il pilota spagnolo della Toro Rosso. Incidente causato da un problema alla ripartizione della frenata (e non relativo ad un errore del pilota nella chiusura manuale del DRS) che gli ha fatto perdere il controllo della propria monoposto. Il pilota spagnolo, dopo una nottata passata in osservazione presso l’ospedale di Sochi, ha corso magnificamente una gara poi compromessa dall’ennesimo ritiro per problemi tecnici. In questa occasione a fermare Carlos sono stati dei trucioli di gomma che hanno ostruito la presa d’aria necessaria al raffreddamento del freno anteriore sinistro provocando purtroppo un surriscaldamento anomalo (con principio di incendio).
Sia le qualifiche che la gara sono state dominate dalla Mercedes W06 Hybrid; Hamilton ha ottenuto una facilissima vittoria utile al Team tedesco per raggiungere il primo obiettivo di questa stagione 2015, il secondo titolo costruttori consecutivo. L’unico problema accusato in corsa dalla vettura del pilota inglese è stato causato, sul finire della gara, da dei detriti che hanno parzialmente ostruito la soffiatura presente fra mainplane e ala mobile. Per questo gli ingegneri anglo-tedeschi hanno espressamente chiesto al campione del mondo di non attivare il sistema DRS in modo da evitare qualsiasi tipo di problematica (rottura del sistema). Rosberg, partito dalla pole, è stato costretto al ritiro a causa della rottura della molla di ritorno del pedale dell’acceleratore. Il pilota tedesco, a differenza delle ultime gare aveva effettuato una buonissima partenza. E dietro ciò c’è un comportamento che ha lasciato perplessi in molti ma che aveva il suo motivo; durante il giro di formazione, per evitare fastidiosi problemi di surriscaldamento alla frizione, il pilota tedesco ha rallentato molto l’andatura, riuscendo in questo modo ad avere un ottimo start.
Durante le qualifiche abbiamo assistito ad una prestazione deludente della Ferrari. Entrambi i piloti della Rossa hanno sofferto molto le temperature basse dell’aria e quindi anche dell’asfalto. Sia Vettel che Raikkonen hanno faticato molto a mandare in temperatura le gomme, con la relativa conseguenza di trovarsi una SF15-T molto sottosterzante soprattutto in inserimento curva. Oltre a ciò, i due piloti della rossa si sono lamentati anche di una scarsa aderenza al posteriore, con una trazione non ottimale, che ha comportato molto slittamento e tanta perdita di aderenza da parte degli pneumatici posteriori. Ricordiamo che la mescola SUPER SOFT opera al meglio in una finestra di temperatura compresa tra gli 85°C e i 110 °C. Tutto ciò è derivato da un assetto approssimativo, soprattutto in qualifica, complice anche il fatto che nelle FP3 per l’incidente causato da Sainz, entrambi i piloti della Ferrari non hanno provato il classico giro in simulazione di qualifica. Solo con quella simulazione, i piloti si sarebbero accorti dei problemi poi riscontrati in qualifica.
In gara, soprattutto con la mescola SOFT, il rimo della SF15-T è stato importante e soddisfacente. I tempi sono stati molto più competitivi rispetto alla prima fase di corsa, su compound SUPER SOFT. Purtroppo con questa mescola la SF15-T, così come altre scuderie, ha accusato quel fastidioso fenomeno chiamato graining. Tale fenomeno si manifesta usualmente quando la pista è liscia come nel caso del circuito di Sochi, o quando è sporca o comunque non gommata. Il risultato del graining è l’abrasione della superficie dello pneumatico con la presenza delle tipiche “bench mark”, causate da dei fenomeni di rottura a fatica.
Uno dei motivi più comuni per il graining degli pneumatici anteriori è un assetto non bilanciato, che può produrre un eccesso di sottosterzo e il conseguente scivolamento.
Il graining può anche verificarsi quando gli pneumatici sono molto sollecitati, e prima di arrivare alle giuste temperature di funzionamento. Un altro fattore comune che causa il graining sono le temperature ambientali basse. Molti dei fattori determinanti per la comparsa del graining erano presenti in quel di Sochi, ed infatti molte Scuderie erano molto preoccupate prima della gara.
Passando ad analizzare le strategie utilizzate in gara, possiamo certamente dire che Ferrari, per poter mettere in difficoltà la Mercedes, poteva “inventarsi” una utile e corretta diversificazione della strategia con i due piloti. Bastava richiamare al giro 12 sotto regime di Safety Car, Kimi Raikkonen copiando la strategia della Force India di Perez o della RedBull di Ricciardo (problemi di trasmissione nei giri conclusivi, dopo una ottima gara del pilota australiano). In questo modo, per Mercedes, avendo in gara una sola vettura, era praticamente impossibile coprire le due strategie dei piloti Ferrari. Questo metteva certamente sotto pressione il Team tedesco, come poi sottolineato da loro esponenti a gara conclusa. E portava Raikkonen sicuramente sul podio. Invece, il muretto della rossa ha preferito non osare copiando la strategia di chi stava davanti, ossia quella della Mercedes. Senza contare che portando ai box Raikkonen si sarebbe fatto perdere meno tempo al pilota di punta della Ferrari, Sebastian Vettel, che come abbiamo visto, una volta liberatosi di Raikkonen (con un ottimo sorpasso, successivamente per evitare penalità dai commissari, Raikkonen ha ridato la posizione al compagno di squadra) ha dimostrato di avere un miglior passo rispetto al finlandese. Tanto da riprendere in pochi giri, il secondo classificato in quel momento, ossia Bottas, il quale, nell’ultima parte del primo stint ha avuto enormi problemi con le sue SUPER SOFT. Il poco carico aerodinamico presente sulla vettura di Groove ha messo a dura prova tutti e quattro gli pneumatici con un conseguente maggior consumo. Il buon passo di Vettel ha permesso, anche grazie ad un pit stop posticipato di 4 giri rispetto a Bottas, di scavalcare il pilota finlandese ed ipotecare in questo modo la seconda posizione. Analoga strategia è stata scelta con Raikkonen, il quale però, è stato subito sopravanzato dal rivale della Williams. Analizzando i tempi la Ferrari poteva osare un po’ di più con Raikkonen e mantenerlo in pista per ulteriori due giri in quanto Bottas era nel traffico e non stava girando sui tempi del pilota finlandese della Ferrari.
Se andiamo ad analizzare la tabella in basso, possiamo tranquillamente notare che
nel primo stint di gara, la Mercedes di Hamilton è stata nettamente la più veloce di tutti dando distacchi impressionanti:
8 decimi su Ferrari e 9 su Williams. Con le gomme SOFT invece, la vettura che ha mostrato il miglior passo è stata la Ferrari di Vettel che è riuscita a girare con un passo medio migliore rispetto ad Hamilton di quasi 3 decimi.
La Mercedes non si sa quanto abbia spinto in questo stint di gara, in quanto il gap che separava l’inglese dal tedesco della Ferrari era molto ampio. Negli ultimi 7 giri di gara, Hamilton, per i problemi descritti all’inizio dell’articolo relativi all’ala posteriore, ha ridotto il passo di ben 1,5 s rispetto al ritmo mostrato in precedenza.
Non considerando questi ultimi 7 giri, il passo tra Mercedes e Ferrari è stato abbastanza simile: 1:41,281 per Hamilton e 1:41,233 per Vettel.
Raikkonen durante tutto il secondo stint, non appena portati in temperatura gli pneumatici, ha dimostrato di avere un passo migliore di Bottas. E’ riuscito a portare un attacco al pilota finlandese della Williams soltanto nell’ultimo giro causando l’ormai famoso contatto che ha messo fuori gara Bottas regalando cosi il podio a Perez che, grazie alla fantastica scelta strategica della Force India, è riuscito a portare a casa un ottimo piazzamento e dei punti fondamentali per la classifica Costruttori del team indiano.
Capitolo INCIDENTE causato da Raikkonen: il pilota finlandese della Ferrari è stato spesso criticato per atteggiamenti troppo conservativi una volta arrivato dietro ad un suo diretto avversario. Questa volta, pur forse esagerando, ha giustamente osato dopo che Bottas gli ha lasciato spalancata una porta tutta da chiudere. Tentativo che ci stava TUTTO, cosi come la penalizzazione datagli dai commissari a fine gara: d’altronde Kimi ci ha provato ed è andata male ma pur piccolo errore che sia da parte di Bottas, il pilota finlandese ha rovinato completamente la gara di un avversario, in quel modo. Ma dai diciamolo, ci siamo alzati tutti in piedi mentre l’anteriore destro fumante della SF15-T si inseriva alla destra della FW37 di Bottas.
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|
1°STINT |
GAP |
2° STINT |
GAP |
HAM |
01:42,030 |
|
01:41,652 |
00:00,285 |
VET |
01:42,886 |
00:00,856 |
01:41,368 |
00:00,000 |
PER |
01:44,393 |
00:02,363 |
01:42,914 |
00:01,547 |
RAI |
01:42,914 |
00:00,884 |
01:42,063 |
00:00,695 |
BOT |
01:42,940 |
00:00,910 |
01:42,241 |
00:00,873 |