I piloti, soprattutto con la gomma media, hanno sofferto molto, il fenomeno del graining che è uno dei problemi principali di cui soffre questo compound soprattutto su un circuito così scivoloso. Il graining si verifica quando lo pneumatico scivola in curva sull’asfalto anziché opporvisi per effetto del grip.
L’abrasione laterale sull’asfalto crea dei grumi sul battistrada, che vanno a ridurre l’aderenza disponibile.
Il graining degli pneumatici anteriori può essere causato da numerose e diverse ragioni:
- assetto non bilanciato, che può produrre un eccesso di sottosterzo e il conseguente scivolamento.
- quando gli pneumatici sono molto sollecitati prima di essere completamente in temperatura. Se non operano nelle condizioni corrette (sui 90 gradi centigradi, in base al particolare compound, se low working range o high), il grip si riduce in quanto la gomma non fornisce più la stessa aderenza. Questo fa scivolare la monoposto, con la superficie del battistrada che diventa granulosa.
- le temperature ambientali basse. Più le temperature sono basse, più gli pneumatici impiegano tempo a scaldarsi – ecco perché è così importante fare un giro d’uscita regolare.
I long run disputati al termine della seconda sessione di libere, sono stati disturbati dalla pioggia. Nonostante questo, i piloti sono riusciti a testare, seppur con long run relativamente brevi, il proprio passo gara in vista del GP che si disputerà domenica sera.
In condizioni di alto carico di carburante a bordo, il pilota più competitivo è stato Nico Rosberg che è riuscito ed effettuare numerosi giri con entrambi i compund portati su questo tracciato dalla Pirelli. Il passo del pilota tedesco è stato di 1:24,9 con gomme morbide e 1:25,1 con le medie. Hamilton, invece, con gomme morbide ha girato con un passo di 1:25,9. Il pilota campione del mondo è stato competitivo nei primi passaggi per poi andare a peggiorare parecchio il suo passo a causa del graining.
In casa Ferrari, lavoro differenziato tra i due piloti, Vettel ha lavorato con le gomme medie mentre Raikkonen si è concentrato sulle soft. Tra i due compund, con le condizioni di pista che i piloti hanno incontrato durante le FP2, le medie si sono dimostrate più performanti, in quanto, essendo delle low working range, si riuscivano a portare nella giusta finestra di funzionamento. Il passo di Vettel è stato solo di 1 decimo peggiore rispetto al passo di Rosberg con gomme medie. Non buone invece, le prestazioni della SF15-T con gomme morbide. Infatti Raikkonen è sembrato essere parecchio in difficoltà, con grossi problemi nel portare nel giusto range di funzionamento gli pneumatici.
Sempre parlando di Ferrari sarà molto interessante capire l’assetto aerodinamico che sceglieranno gli ingegneri di Maranello dopo aver analizzato i dati raccolti. La SF15-T ha girato con “più ala” rispetto a Mercedes. Si è notato che, sia in condizioni da qualifica che in quelle da gara, la Rossa soffriva molto nei prime due settori (quelli più veloci) mentre era costantemente la più veloce nell’ultimo settore che è quello più guidato ove serve molto carico. Basta anche analizzare le velocità di punta dei singoli piloti per capire che la Ferrari ha girato con un assetto più carico rispetto a Mercedes, Force India e Williams.
Red Bull molto competitiva in condizioni di qualifica, mentre, in simulazione di gara è sembrata essere meno a suo agio. Ricciardo ha effettuato il proprio long run con gomme medie girando, a parità di gomma, a circa 9 decimi dal passo di Rosberg
Buone le prestazioni della Force India e della Toro Rosso che se, nella gara di domenica, confermeranno queste prestazioni, potranno ambire ad ottimi risultati portando a casa ancora degli importanti punti per il campionato costruttori.
Sorprendenti le performance della McLaren, soprattutto di Alonso, che sia in condizioni di qualifica che in quelle di gara ha dimostrato di avere fatto dei buoni passa in avanti. Ci sentiamo di dire che, nella giornata di ieri, abbiamo visto la miglior McLaren MP4-30 della stagione nonostante questo tracciato penalizzi molto la vettura a causa della poca potenza del motore Honda. Pensare che Alonso, nelle dichiarazioni post prove libere, ha ammesso che, solo nel primo rettilineo, lungo ben 1.3 km, la propria vettura pagava addirittura 7 decimi dalla Mercedes.