Il
GP di Melbourne per la
Ferrari rappresenta a posteriori, una
vera e propria occasione sprecata per la rossa perché le
possibilità di vincere la prima gara del mondiale erano buone. Già dalla qualifica si era capito che la
Ferrari aveva
intenzione di fare una gara all’attacco sfruttando un set in più di supersoft, lo stesso set che
non era stato utilizzato durante la qualifica.
LA FERRARI AVEVA DECISO DI PUNTARE SUL COMPOUND PIÙ MORBIDO
Osservando i treni di gomme scelti per la gara era comprensibile che nella Scuderia italiana avevano pianificato una gara a due o tre soste (in base a come le SS reagivano in termini di degrado) utilizzando per due o tre stint di gara le super soft e in uno stint, probabilmente quello finale, le soft.
Invece per Mercedes, la gara era impostata su due stop utilizzando due set di gomme soft (nuove).
In partenza, la gara si era messa subito alla grande per i due piloti della Ferrari poiché, grazie a grossi problemi all’avvio del duo Mercedes, Vettel si è trovato in testa alla prima curva seguito da Raikkonen. Sul problema avuto in partenza da entrambe le vetture tedesche, si sospetta un problema simile a quello che ha già afflitto un paio di volte la W06 Hybrid nello scorso campionato del mondo di Formula 1: la raffinata elettronica che gestisce la frizione della W07 Hybrid non sembra ancora riuscire a governare una doppia partenza.
UNA ROSSA COMPETITIVA, GRAZIE ALL’INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE AMBIENTALI
Passando alla vettura 2016 del Team italiano, la SF16-H, va detto che non si è dimostrata la vettura più veloce in pista ma con una gestione più attenta della strategia di gara la vittoria era forse raggiungibile vedendo anche le difficoltà incontrate dai piloti Mercedes nell’effettuare sorpassi in pista pur avendo a disposizione il DRS.
Se andiamo a confrontare il passo medio tenuto nel primo stint dai principali protagonisti vediamo che Sebastian Vettel e Rosberg hanno girato con un passo molto simile. Va sicuramente detto che la Ferrari del tedesco ha girato a pista libera e quindi senza nessun disturbo aerodinamico mentre Rosberg è sempre stato molto vicino a Raikkonen anche se non è mai riuscito ad infastidirlo. Si può quindi pensare che a pista libera la Mercedes poteva avere le potenzialità di tenere un passo migliore rispetto a quello imposto dalle due vetture di Maranello.
Il passo medio di Raikkonen in questo stint è stato di mezzo secondo superiore a quello del compagno di team. Questo passo medio non è però del tutto veritiero in quanto il pilota finlandese è stato costretto ad effettuare 4 giri con le gomme completamente usurate girando addirittura negli ultimi due passaggi prima del pit stop in 1:34. Se andiamo ad escludere gli ultimi tre giri di Raikkonen, il ritmo tenuto dal pilota della Ferrari non era per niente male ed in linea con quello del compagno di squadra.
E qui secondo noi c’è il PRIMO ERRORE STRATEGICO della Ferrari. Il team italiano vedendo Rosberg vicino al pilota finlandese doveva aspettarsi che il muretto anglo-tedesco tentasse l’undercut per superare almeno una delle due Ferrari, e cosi è stato. Rosberg, montando gomme soft, è riuscito a superare Raikkonen e ad infastidire Vettel che aveva effettuato il pit stop il giro dopo rispetto al pilota Mercedes. Riuscire a mantenere la seconda posizione era fondamentale per proteggere la gara di Vettel ma così non è stato.
Hamilton, dopo una partenza disastrosa e guidando nel traffico, non è riuscito a mostrare le reali potenzialità della propria Mercedes (passo 1:33,4). La prima ottima scelta invece della Mercedes è qui: in accordo con il muretto ha deciso di cambiare strategia allungando il più possibile lo stint con le gomme super soft per poi montare il compound medio cercando di arrivare fino in fondo.
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|
VETTEL |
|
ROSBERG |
|
RAIKKONEN |
|
|
HAMILTON |
|
|
1°STINT |
1:31,664 |
SS |
1:32,037 |
SS |
1:31,891 |
SS |
SS |
1:33,401 |
SS |
|
|
1:32,167 |
SS |
1:32,747 |
SS |
1:32,341 |
SS |
SS |
1:33,092 |
SS |
|
|
1:32,014 |
SS |
1:32,141 |
SS |
1:32,321 |
SS |
SS |
1:32,062 |
SS |
|
|
1:32,273 |
SS |
1:31,575 |
SS |
1:32,139 |
SS |
SS |
1:31,629 |
SS |
|
|
1:32,204 |
SS |
1:32,468 |
SS |
1:32,240 |
SS |
SS |
1:32,281 |
SS |
|
|
1:32,080 |
SS |
1:32,464 |
SS |
1:32,210 |
SS |
SS |
1:33,466 |
SS |
|
|
1:32,289 |
SS |
1:32,625 |
SS |
1:32,381 |
SS |
SS |
1:33,131 |
SS |
|
|
1:32,578 |
SS |
1:32,557 |
SS |
1:32,728 |
SS |
SS |
1:33,621 |
SS |
|
|
1:32,571 |
SS |
1:32,581 |
SS |
1:32,598 |
SS |
SS |
1:34,233 |
SS |
|
|
1:32,960 |
SS |
1:32,681 |
SS |
1:32,933 |
SS |
SS |
1:33,780 |
SS |
|
|
1:33,014 |
SS |
|
|
1:33,290 |
SS |
|
1:34,285 |
SS |
|
|
|
|
|
|
1:33,900 |
SS |
|
1:35,146 |
SS |
|
|
|
|
|
|
1:34,049 |
SS |
|
1:33,859 |
SS |
|
|
|
|
|
|
1:34,176 |
SS |
|
1:34,209 |
SS |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PASSO |
01:32,347 |
|
01:32,388 |
|
01:32,800 |
|
|
01:33,442 |
|
|
|
|
|
|
|
01:32,461 |
|
|
|
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|
La seconda parte di gara, a causa dell’incidente tra Alonso e Gutierrez che ha obbligato il direttore di gara ad esporre la bandiera rossa, ha scombussolato a livello strategico la gara. Al giro 17, quando è stata esposta la bandiera rossa, Vettel aveva un distacco di 5,2 secondi su Rosberg e circa 38 su Hamilton (i 12 secondi detti da Arrivabene a fine gara, sinceramente non sappiamo dove li abbia presi).
Nei pochissimi giri effettuati nel secondo stint, Vettel stava aumentando, seppur di poco, il gap su Rosberg. Gap che sarebbe aumentato solo per qualche altro giro poiché le gomme super soft avevano un degrado molto importante.
N.B: nell’analisi del passo sono stati considerati i giri in grassetto:
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|
VETTEL |
|
ROSBERG |
|
|
1:35,604 |
SS |
1:34,742 |
S |
|
1:30,757 |
SS |
1:31,298 |
S |
|
1:31,809 |
SS |
1:31,982 |
S |
|
1:39,423 |
SS |
1:33,289 |
S |
|
|
|
1:40,716 |
S |
PASSO |
01:31,283 |
|
01:31,640 |
|
Con la bandiera rossa gli strateghi Mercedes hanno cambiato la strategia anche sulla vettura di Rosberg montando le gomme medie per arrivare fino al termine della gara. La Ferrari invece, è rimasta a guardare ed ha deciso di continuare con la strategia già pianificata prima della gara.
E’ stato un errore? Analizzando l’andamento della corsa è FACILE DIRE DI SI.
PAURA ROSSA: GLI STRATEGHI NON SE LA SONO SENTITA DI MONTARE LE GOMME MEDIE SULLA SF16-H DI VETTEL
Analizzando la tabella delle gomme che trovate ad inizio post, le opzioni per la rossa erano davvero poche. L’unica ma intelligente possibilità era quella di cercare di proteggere la posizione “copiando” la strategiA Mercedes. Era piuttosto prevedibile che dopo la bandiera rossa, visto quanto avevano deciso in precedenza con Hamilton, anche Rosberg montasse la gomma bianca (medium).
Gli ingegneri di Maranello, purtroppo non se la sono sentita di montare le medie in quanto non sicuri di come si fossero comportate sulla SF16-H con queste temperature. La Mercedes invece, dopo i test di Barcellona le conosceva alla perfezione avendo girato prevalentemente con questa specifica di pneumatici. Ma anche la Ferrari, sempre parlando di test “spagnoli”, non sembrava soffrire eccessivamente questa tipologia di gomme; purtroppo il muretto di Maranello non se l’è sentita di fare un “salto nel buio”. Secondo Arrivabene si è cercata una strategia più aggressiva che poteva dare i suoi frutti a fine gara, ma secondo noi, chi sta davanti non dovrebbe mai optare per strategie aggressive ma bensì su strategie più conservative.
Altre possibilità oltre a quella sopra analizzata, la Ferrari non l’aveva poiché disponeva di un solo treno di gomme soft nuove, le quali non garantivano di arrivare in fondo alla gara.
Capitolo Raikkonen: dopo la ripartenza, il pilota finlandese è stato costretto al ritiro dopo pochi giri a causa di un surriscaldamento del turbocompressore che ha provocato sulla sua vettura un principio di incendio. La Power Unit verrà analizzata nei prossimi giorni a Maranello per capire se per il Gran Premio del Bahrain sarà necessario usare una Power Unit completamente nuova o se verrà sostituito soltanto il turbocompressore (ipotesi più probabile ad oggi).
Ritornando all’analisi dei tempi nella seconda parte di gara, Vettel non è riuscito ad aprire un gap importante nei confronti di Rosberg. Come potete osservare dai tempi in passo è riuscito a guadagnare solo 3,2 secondi nei primi 6 giri per poi girare più o meno sugli stessi tempi nei successivi 5 giri. Vettel si è fermato al giro 34 con un vantaggio nei confronti di Rosberg di poco più di 1 s. Da notare, fattore secondo noi determinante per lo sfruttamento dei compound SuperSoft e Soft (non hanno funzionato egregiamente su Ferrari e Toro Rosso nella seconda parte di gara), è stato l’abbassamento delle temperature della pista da quasi 40°C a soli 28°C.
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|
|
VETTEL |
|
ROSBERG |
|
HAMILTON |
|
|
1:30,524 |
SS |
1:31,206 |
M |
1:33,381 |
M |
|
1:30,374 |
SS |
1:30,557 |
M |
1:31,768 |
M |
|
1:30,207 |
SS |
1:30,688 |
M |
1:31,728 |
M |
|
1:29,951 |
SS |
1:30,939 |
M |
1:31,784 |
M |
|
1:30,185 |
SS |
1:30,901 |
M |
1:31,882 |
M |
|
1:30,719 |
SS |
1:30,929 |
M |
1:32,380 |
M |
|
1:31,764 |
SS |
1:30,931 |
M |
1:32,139 |
M |
|
1:31,454 |
SS |
1:31,369 |
M |
1:32,607 |
M |
|
1:31,507 |
SS |
1:31,691 |
M |
1:32,516 |
M |
|
1:31,809 |
SS |
1:31,899 |
M |
1:32,459 |
M |
|
1:32,003 |
SS |
1:31,800 |
M |
1:32,625 |
M |
|
1:32,228 |
SS |
1:31,885 |
M |
1:33,814 |
M |
|
1:32,227 |
SS |
1:31,813 |
M |
1:31,404 |
M |
|
1:32,795 |
SS |
1:32,115 |
M |
1:30,961 |
M |
|
1:32,937 |
SS |
1:32,685 |
M |
1:31,070 |
M |
|
|
|
1:32,679 |
M |
1:31,394 |
M |
PASSO |
01:31,379 |
|
1:31,982 |
M |
1:30,981 |
M |
|
|
|
1:31,755 |
M |
1:31,277 |
M |
|
|
|
1:31,668 |
M |
1:31,585 |
M |
|
|
|
1:32,137 |
M |
1:31,434 |
M |
|
1:34,747 |
|
1:31,651 |
M |
1:31,788 |
M |
|
1:30,251 |
|
1:32,506 |
M |
1:32,419 |
M |
|
1:30,612 |
|
1:31,467 |
M |
1:31,203 |
M |
|
1:30,627 |
|
1:31,070 |
M |
1:30,808 |
M |
|
1:31,064 |
|
1:30,854 |
M |
1:31,056 |
M |
|
1:31,220 |
|
1:30,812 |
M |
1:31,578 |
M |
|
1:31,104 |
|
1:31,415 |
M |
1:31,203 |
M |
|
1:30,814 |
|
1:31,222 |
M |
1:31,052 |
M |
|
1:31,196 |
|
1:31,300 |
M |
1:30,646 |
M |
|
1:30,779 |
|
1:31,811 |
M |
1:30,684 |
M |
|
1:30,725 |
|
1:31,000 |
M |
1:30,913 |
M |
|
1:30,590 |
|
1:30,703 |
M |
1:32,073 |
M |
|
1:30,463 |
|
1:30,978 |
M |
1:31,106 |
M |
|
1:30,271 |
|
1:31,813 |
M |
1:30,857 |
M |
|
1:30,168 |
|
1:32,179 |
M |
1:31,044 |
M |
|
1:30,137 |
|
1:32,350 |
M |
1:31,166 |
M |
|
1:31,262 |
|
1:31,701 |
M |
1:32,186 |
M |
|
1:30,665 |
|
1:32,449 |
M |
1:33,348 |
M |
|
1:30,907 |
|
|
|
|
|
|
1:35,239 |
|
|
|
|
|
|
1:30,965 |
|
|
|
|
|
|
1:31,634 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PASSO |
01:30,962 |
|
01:31,550 |
|
01:31,693 |
|
Vettel dopo il pit stop è riuscito a rimontare il gap di 10,3 secondi che lo separava da Hamilton ma non è mai riuscito ad impensierirlo. Importante segnalare che durante il pitstop, a causa di un problema all’anteriore sinistra, il pilota tedesco della Ferrari ha perso circa 3 secondi.
Sarà interessante capire se problemi analoghi si verificheranno anche nel proseguo del mondiale, in quanto già lo scorso anno, si erano verificati in alcune occasioni; la causa era da ricondurre ai particolari dadi costruiti in lega di alluminio (troppo tenero come materiale) che creavano delle problematiche alle pistole con l’aggancio in titanio.
Parlando della gara del vincitore del primo GP della stagione 2016 di F1, non è stata esente dai problemi; Rosberg ha dovuto gestire dei problemi di surriscaldamento all’impianto frenante a causa di un detrito raccolto in pista che non garantiva il normale raffreddamento.
Oltre a ciò, anche con gli pneumatici medi non è filato proprio tutto liscio in quanto, a circa 15 giri dalla fine, in Mercedes si erano resi conto che rischiavano di non poter finire la gara senza fermarsi ulteriormente ai box (ma non potevano comunicarlo al pilota). A 5 giri dalla fine la posteriore sinistra ha accusato un cliff importante e le temperature sono decadute giro dopo giro. Il pilota tedesco è stato piuttosto fortunato poiché il decadimento prestazionale è stato accusato solo su uno pneumatico e questo ha permesso a Rosberg di arrivare fino in fondo e vincere il GP di Australia.
IN MERCEDES ERANO CONVINTI DI VINCERLA ANCHE SENZA LA BANDIERA ROSSA
Sebastian Vettel, senza la bandiera rossa, avrebbe potuto firmare la sua prima vittoria stagionale in Australia? Questa risposta è sicuramente la più attesa dai tifosi della Ferrari. Difficile dirlo con certezza in quanto l’interruzione della gara ha cambiato di molto la strategia della Mercedes di Rosberg.
Quello che è certo è che nell‘ultimo stint di gara Vettel si sarebbe senza dubbio trovato al comando della gara con un set di gomme soft nuove con Rosberg al suo inseguimento, anche lui sullo stesso compound. Le gomme del pilota tedesco della Mercedes sarebbero state più fresche rispetto a quelle di Vettel in quanto, montando alla prima sosta le “gialle” (soft), avrebbe fatto uno stint più lungo rispetto al pilota della Ferrari che montava le “rosse” (supersoft).
Ma Rosberg per vincerla, e in Mercedes a conti fatti ne erano convinti, doveva passare in pista la Ferrari di Sebastian e vista la difficoltà incontrata dai piloti ad effettuare sorpassi, la rossa aveva reali possibilità di vittoria secondo il nostro modesto parere.
Concludiamo dicendo che la Mercedes, soprattutto in qualifica, è ancora la vettura più veloce in pista ma la Ferrari, almeno in gara, si è dimostrata una vettura che può impensierire gli anglo-tedeschi. E conoscendo che nella Formula 1 moderna, riuscire a partire davanti a tutti e quindi correre per la maggior parte dei giri in aria libera è fondamentale, il team di Maranello dovrà lavorare moltissimo sulla qualifica (anche per quanto riguarda la Power Unit) in quanto il gap che la separa dal Team tedesco è importante. Sta anche qui secondo noi, il vantaggio che porterà la W07 Hybrid a dominare molte gare di questa prima parte di stagione 2016.
La prossima gara che si disputerà sul tracciato del Bahrain, ci darà sicuramente dei dati molto più indicativi per capire il reale gap che la SF16-H accusa nei confronti della W07.
di Cristiano Sponton e del PJ