Il surriscaldamento del turbocompressore, causa dell’incendio all’interno del cofano della Ferrari SF16-H di Raikkonen, costringerà il Team italiano ad utilizzare la seconda unità di turbocompressori (e NON di Power Unit) delle cinque disponibili prima di incorrere in penalità.
Da quello che siamo venuti a conoscenza, i problemi di affidabilità alla Power Unit italiana non sarebbero completamente risolti purtroppo. Come abbiamo già detto nella puntata di Radio FUnoAnalisiTecnica, le due SF16-H di Vettel e Raikkonen non hanno potuto beneficiare del “bottone magico” (presente sulla nuova PU italiana) in Australia, per evitare importanti inconvenienti. Anche in gara non sarebbe stata espressa tutta la potenza a disposizione dalla unità motrice italiana, non utilizzando al 100% la parte elettrica che sarebbe causa di alcuni importanti problemi.
Capitolo Alonso e Honda: la Power Unit del pilota spagnolo è da poco arrivata in Giappone dove gli ingegneri del colosso nipponico stanno tuttora svolgendo le classiche indagini di rito per determinare l’entità del danno che l’unità motrice ha subito nello spaventoso incidente che ha coinvolto anche Gutierrez. Le prime indicazioni purtroppo però sembrano tutt’altro che positive.
Un portavoce di Honda ha oggi comunicato: “
Vi è alta probabilità che la maggior parte dei componenti dell’unità di potenza di Alonso siano stati danneggiati nell’incidente di Melbourne. E’ comunque ancora troppo presto per dire se ci sono delle parti recuperabili. Pertanto, utilizzeremo un nuovo motore sulla MP4-31 di Alonso nel GP del Bahrain.“
Per sintetizzare, Honda terrà la prima Power Unit di Alonso come “scorta” nel caso qualche componente venisse recuperato. Tali componenti potranno essere utilizzati sulle prossime Power Unit senza incorrere in penalità a fine mondiale, per fare un esempio.