venerdì, Novembre 22, 2024

GP SPAGNA: l’analisi della gara

Il GP di Spagna ha premiato il giovane Verstappen che grazie ad un gran consistenza e ad una strategia impeccabile è riuscito, a soli 18 anni e al debutto sulla RedBull, a vincere la sua prima gara in F1 al debutto sulla Red Bull. La Ferrari, attesa ad una riscossa in Spagna dopo le prestazioni poco convincenti della Russia, ha chiuso in seconda e terza posizione, due risultati che non soddisfano assolutamente il team italiano. Con le due Mercedes fuori nelle prime battute del gara, la Ferrari avrebbe dovuto centrare una doppietta per riscattare questo inizio di mondiale poco convincente.

E’ bene partire con il sottolineare come la Ferrari abbia perso la gara al sabato, principalmente per via di pessime qualifiche con motivi che conosce soltanto il team, la SF16-H ha accusato grossi problemi nella gestione degli pneumatici. Chi avrà visto le qualifiche dello Spanish GP avrà notato sicuramente come la vettura guidata da Raikkonen e Vettel era pressoché inguidabile, con problemi sia nei curvoni veloci (problemi di sottosterzo) che nei tratti di trazione con le posteriori che tendevano a pattinare molto. Dei comportamenti che la SF16-H non aveva avuto in nessuna delle precedenti sessioni di prove.

Con i pochi dati a nostra disposizione possiamo ovviamente cercare di spiegare il tutto con le nostre sensazioni oltre che a qualche parere raccolto nel paddock di Barcellona. Partiamo da un dato inconfutabile: l’innalzamento delle temperature tra la mattinata di sabato mattina e il pomeriggio c’è stato ed è stato importante poiché parliamo di circa 15°C in più sulla pista. Questo innalzamento della temperatura ha indotto il team ad effettuare dei piccoli (a quanto ci è stato detto) interventi di setup sulla vettura che potrebbero aver ulteriormente peggiorato una situazione che sarebbe comunque stata piuttosto negativa con 45°C di pista.

Analizzando le velocità allo speed trap delle Prove Libere 3 e delle Qualifiche si può notare come la Ferrari non abbia migliorato la propria velocità di punta al contrario di Mercedes e RedBull. Ma a quanto ci è stato riferito, al mattino la SF16-H ha effettuato la simulazione di qualifica con circa una quindicina di chilogrammi in più di carburante a bordo rispetto alla qualifica oltre che con una mappatura della Power Unit meno spinta. Questo ci induce a pensare che gli ingegneri della Ferrari abbiano “caricato” aerodinamicamente le due vetture scese in pista nelle qualifiche per eliminare alcuni problemi riscontrati dai piloti soprattutto nel terzo settore (entrambe le Ferrari si presero 5 decimi nelle FP3). Lo sbagliato setup aerodinamico accoppiato ad un non cosi corretto settaggio anche della parte meccanica, ha creato dei grossi problemi agli pneumatici Pirelli, gomme che come ben sappiamo hanno una finestra di funzionamento molto ristretta e in cui Ferrari ci ha sempre capito ben poco.

Se andiamo a confrontare i tempi delle FP3 con quelli delle qualifiche, si evince che tutti i piloti hanno migliorato tranne Sebastian Vettel e la sua SF16-H. Il suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen, ha migliorato sensibilmente il suo tempo poiché in FP3 non era riuscito a realizzare un giro pulito.

Miglioramento da FP3 a QP:

1) Hamilton -1,2 s

2) Ricciardo -1,2 s
3) Raikkonen -1,0
4) Rosberg -0,8
5) Verstappen -0,7
6) Vettel +0,1 s

A detta di Ferrari, dopo le analisi del caso svolte dal pomeriggio di sabato, si sarebbero trovate le cause della brutta debacle in qualifica. I due giorni di test che inizieranno domani sempre sul circuito di Barcellona saranno fondamentali per il Team italiano anche in vista delle prossime gare che si disputeranno in Europa ove è in arrivo l’estate e quindi temperature sempre più elevate.   

In gara la situazione è migliorata rispetto al duo RedBull nonostante le condizioni della pista fossero molto simili a quelle della qualifica del giorno prima. Ma purtroppo, partire su un tracciato come quello di Barcellona in quinta e sesta posizione, è molto penalizzante. Le uniche opzioni per cercare di puntare alla vittoria dopo l’auto eliminazione del duo Mercedes erano di sfruttare nel miglior modo la partenza oltre a scelte di strategie veramente vincenti. Ma in entrambe i casi ci sono state delle defaiances poiché la brutta partenza di Raikkonen e una strategia piuttosto strana del Team con Sebastian Vettel hanno infatti tolto alla Ferrari la prima vittoria stagionale e forse anche una “facile” doppietta.

Parlando di partenza c’è da sottolineare come Vettel l’abbia interpretata molto bene ma dei problemi di temperature agli pneumatici nel primo giro hanno causato l’arretramento del pilota tedesco dalla seconda alla quarta posizione, dietro pure alla Toro Rosso di Carlos Sainz.

Parlando invece di strategie, giustamente sia Red Bull che Ferrari hanno differenziato le loro strategie optando per i 3 pit stop con Ricciardo e Vettel mentre per Verstappen e Raikkonen sono state scelte solo due soste. Ma il problema è che entrambi i Team hanno scelto la strategia più lenta per i due piloti in quel frangente di gara davanti a tutti. E qui potrebbe sicuramente entrare in gioco il fatto che i dati indicavano come più veloce la strategia a 3 stop mentre la pista ha dato l’esito opposto.

La Ferrari, a Mercedes escluse, era sicuramente la vettura più veloce in pista come si può benissimo vedere dai dati sotto riportati che vanno a paragonare gli stint di Raikkonen Vs Verstappen e di Vettel Vs Ricciardo. 

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color: #FFF;
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1° STINT 2° STINT 3°STINT 4° STINT
PASSO G LS PASSO G LS PASSO G LS PASSO G LS
VER 01:30,728 Su 12 01:30,569 Mn 22 01:29,670 Mn 32
RAI 01:31,241 Su 12 01:30,368 Mn 23 01:29,597 Mn 31
VET 01:30,728 Su 15 01:30,478 Mn 14 01:28,629 Su 8 01:29,508 Mn 29
RIC 01:30,763 Su 11 01:30,632 Mn 17 01:29,545 Su 15 01:29,398 Mn 21

Dopo un primo stint non all’altezza per Raikkonen, che in questo inizio di mondiale sta facendo sempre fatica a far funzionare le mescole più morbide a serbatoio pieno, c’è da far notare come il secondo stint di gara su gomme medie è stato veramente ottimo per costanza di tempi. Nel terzo stint il pilota finlandese ha dimostrato di avere un passo migliore rispetto a Verstappen anche se purtroppo, pur avendo a disposizione il DRS, non è mai riuscito ad attaccare efficacemente il giovane pilota olandese. La scarsa trazione della SF16-H rispetto alla RB12 di Verstappen ha fatto enormemente la differenza nella gara di ieri. Per il pilota olandese, visto il vantaggio tecnico dell’ultimo settore, è stato piuttosto facile resistere agli attacchi del vecchietto Kimi. 
Ritornando a parlare di scelte strategiche è stato per noi molto strano vedere ridotto a soli otto giri il terzo stint di Vettel con gomme soft. Per quale motivo la Ferrari ha voluto accorciare cosi tanto lo stint di Vettel? Perché vedendo come stava girando Kimi Raikkonen, ha pensato che la gomma giusta in quel caso fosse la media? In quella fase Vettel era molto veloce in pista e guadagnava circa 1,5 secondi al giro su Raikkonen che lo precedeva di pochi secondi. Bisognava lasciarlo in pista e invece di inventarsi una strategia piuttosto bizzarra, avrebbe dovuto chiedere a Kimi di lasciarlo passare, allungando il terzo stint del pilota tedesco fin dove si poteva, vedendo poi se finire la gara con soft o medie.

Con il senno di poi è facile affermare che Sebastian con una strategia a due soste poteva vincere la gara ma ricordiamoci che la stessa cosa può valere anche per Ricciardo.

La pista ha dimostrato che la scelta delle sue soste era la migliore e per questo Verstappen ha avuto la meglio su Ricciardo, Raikkonen e Vettel. C’è poi da dire che tra i due RedBull, la sensazione è che Ricciardo avesse un passo migliore rispetto a Verstappen mentre non si può dire la stessa cosa per Vettel che è sembrato meno performante soprattutto sul compound medio rispetto al compagno di team che riusciva a gestirle nel migliore dei modi. 

In conclusione, gran vittoria di Verstappen che però è stato “aiutato” da delle situazioni negative che hanno colpito gli altri tre piloti (partenza per Kimi, strategie per Vettel e Ricciardo). La Ferrari ha sicuramente perso una GROSSISSIMA occasione, e può consolarsi soltanto con il fatto che anche ieri ha dimostrato di essere la vettura più veloce in pista (anche se la classifica non dice questo) pur avendo importanti problemi di setup. Ma nella Formula 1 moderna, soprattutto su un circuito come quello di Barcellona, essere più veloci di due, tre o quattro decimi più veloci non significa nulla purtroppo e il sorpasso non riesci ad effettuarlo.

Se n’è andato in archivio l’ennesimo weekend NON perfetto per una Ferrari che a Monaco, nel sesto dei ventuno appuntamenti di questo mondiale 2016, dovrà cercare il riscatto!

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