lunedì, Dicembre 23, 2024

GP AUSTRIA: l’analisi del Gran Premio

Il Gran Premio di Austria disputato sul tracciato del Red Bull Ring è stato sicuramente molto avvincente visto che all’ultimo giro non era ancora ben chiaro chi arrivava in P1 e chi in P3.

Hamilton per vincere questa gara ha dovuto tirar fuori il fenomeno che c’è in lui sferrando un deciso attacco deciso al compagno di squadra nell’ultimo giro della gara; Rosberg pur di non cedere la posizione ha voluto tirare una staccatona impossibile dove il contatto tra i due compagni di squadra è stato inevitabile; Rosberg ha avuto la peggio buttando alle ortiche punti preziosi in ottica mondiale arrivando poi al traguardo in quarta posizione. La manovra del pilota tedesco è costata a Nico 2 punti di penalizzazione sulla patente e 10 secondi di penalizzazione sul tempo di gara che non hanno però influito sul posizionamento a fine gara.

Ancora una volta è stata una gara dominata dal Team Mercedes che purtroppo per i tifosi soprattutto della Ferrari non ha avuto rivali in pista lavorando con molta lucidità in ottica gara durante tutte le sessioni di prove libere.

Dalle informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica nella mattinata di domenica, i problemi riscontrati dal Team tedesco nella giornata di sabato erano da attribuire ad un assetto aerodinamico e soprattutto meccanico non adatto alle condizioni ambientali calde presenti nelle giornate di venerdì che sabato. C’è da sottolineare come le condizioni “fresche” di domenica (25°C in meno di pista) non sono state una sorpresa poiché i meteo locali lo prevedevano già da vari giorni.

Mercedes, parlando con alcuni membri del Team prima della gara, non è mai stata molto preoccupata dal blistering sulle gomme posteriori si cui soffriva particolarmente durante le brevi simulazioni di long run di sabato mattina; il Team tedesco ha quindi continuato a seguire la propria strada sapendo che il maggior problema cui i Team avrebbero dovuto affrontare nella giornata di domenica sarebbe stato il graining agli pneumatici anteriori.

BLISTERING e GRAINING, che cosa sono questi due fenomeni di cui spesso parliamo?

Partendo dal blistering, è quel fenomeno che si verifica quando una particolare sezione di gomma vicino alla carcassa si surriscalda in modo anomalo provocando delle piccole bolle d’aria all’interno dello pneumatico che creano a sua volta un distaccamento della gomma. Questi distaccamenti di gomma possono avere “superfici diverse” a seconda del livello di stress termico e meccanico cui sono soggette. Sullo pneumatico si vanno a creare quindi dei veri e propri buchi che molto spesso sono molto profondi ed arrivano fino alla carcassa.
Il graining invece, è un fenomeno di fatica degli pneumatici che si manifesta usualmente quando la pista è sporca, o comunque poco gommata. Il risultato del graining è l’abrasione della superficie dello pneumatico con la presenza di “strappi” dovuti a grossi fenomeni di rottura a fatica. Uno dei motivi più comuni per il quale si forma il graining sugli pneumatici anteriori sono le temperature ambientali basse, quelle di ieri sul circuito del RedBull Ring.
Parlando di strategia, Mercedes come vi avevamo già detto più volte via Twitter (@SmilexTech e @Spontonc gli account dove potete trovare informazioni utili) aveva impostato la gara ad una sosta per entrambi i piloti ma ci sono stati due episodi importanti per cui il Team tedesco ha dovuto modificare le strategie. Partendo dall’inizio di gara, Rosberg dopo poco più di dieci giri ha iniziato a soffrire un importante cliff sulle sue UltraSoft passando sul traguardo nel giro prima del pit addirittura in 1.13 quando Hamilton girava ancora tranquillamente in 1.11; da quì il repentino cambio di strategia per il pilota tedesco. Secondo episodio, fondamentale per il cambio di strategia anche per la W07 di Lewis Hamilton, è stato l’incidente occorso a Vettel; grazie al vantaggio accumulato dal pilota tedesco, Mercedes ha pensato che era inutile rischiare di non terminare la gara per un problema agli pneumatici e ha richiamato anche il pilota inglese al box. Ciò che però non è ancora molto chiaro è il perchè Mercedes ha optato per una Soft USATA quando Hamilton doveva percorrere solamente 16 giri e aveva a disposizione o un set di SuperSoft USATO (compound montato sulla vettura di Rosberg) o addirittura un set di UltraSoft NUOVO.

Se andiamo ad analizzare il passo di Hamilton nel primo stint possiamo notare quanto sia stato costante e nonostante i ben 21 giri (la gomma ne aveva 24 perchè era stata utilizzata in Q2) non c’è stato nessun calo prestazionale a dimostrazione che il campione del mondo ha gestito alla perfezione gli pneumatici contenendo nel miglior modo possibile il graining all’anteriore.

Il passo nei confronti della Ferrari SF16-H in questa prima fase di gara non è stato devastante, anzi se vogliamo dirla tutta il ritmo di Raikkonen e Vettel è stato abbastanza in linea con quello della Mercedes. Essendo nel traffico, la Ferrari ha perso qualche decimo nei confronti di Hamilton con Raikkonen che al momento del pit stop accusava un distacco di 4,2 secondi mentre Vettel era staccato di circa 9 secondi.

Se osserviamo il grafico si può notare come il ritmo tra Hamilton e il duo Ferrari nel primo stint di gara sia stato molto simile tanto che andando a calcolare la media si evince che il ritmo di Hamilton nel primo stint è stato di 1:11,6, Raikkonen 1:11,7 con Vettel leggermente più lento 1:11,9 a causa dei sorpassi che il pilota tedesco ha dovuto effettuare nelle prime fasi di gara.

Hamilton e Raikkonen si sono fermati rispettivamente al giro 23 e 24 mentre Vettel è rimasto in pista. In questi giri il ritmo di Sebastian era buono e le gomme non sembravano accusare decadimento come invece era avvenuto circa quindici giri alla Mercedes di Rosberg.

Per quanto riguarda l’altro Top Team di questo inizio di mondiale, la RedBull, ha deciso di anticipare la sosta per tentare l’undercut sui piloti davanti. Mossa intelligente e che ovviamente è riuscita considerando le soste ritardate di Raikkonen e Vettel. Al pit le gomme di entrambi i piloti del Team austriaco erano ancora in buono stato con tempi nei giri precedenti che infatti non hanno segnalato un fastidioso decadimento prestazionale (1:11,6 per Ricciardo e 1:11,3 per Verstappen).

La Ferrari non ha voluto coprire la strategia del Team austriaco pensando che il duo RedBull fosse su una strategia a due soste cosa che purtroppo poi non si è risultata corretta; Verstappen è arrivato al traguardo con una singola sosta, e cosi avrebbe potuto fare anche Ricciardo anche se in questo caso il Team dopo il sorpasso di Raikkonen non ha voluto rischiare la quarta posizione montando un nuovo set di gomme UltraSoft sulla RB12 numero 3.

Arriviamo cosi al fatidico giro 26, quello in cui la posteriore destra di Vettel ha ceduto in pieno rettifilo mandando a rotoli la buona gara del pilota tedesco della rossa. Scoppio che non sembra essere riconducibile ad un detrito presente in pista secondo quanto raccolto nelle ultime ore da FUnoAnalisiTecnica. Analizzando i tempi dei giri precedenti allo “scoppio” si può dire con tranquillità che le gomme sembravano ancora performanti e quindi è ipotizzabile che lo scoppio sia stato causato comunque da fattori esterni (cordoli ma anche l’aggressività della SF16-H sulle gomme) e non comunque dall’usura.

Quello che a molti risulta poco comprensibile sono le motivazioni che hanno spinto il muretto Ferrari ad andare così lunghi in quanto Vettel aveva ormai perso la posizione con entrambe le Red Bull e avrebbe dovuto ricostruirsi un’altra rimonta per salire sul podio avendo pochissime possibilità di giocarsi la gara con le due Mercedes. Ce lo si può spiegare con il fatto che il Team stava cercando una Safety Car che avrebbe notevolmente favorito il pilota tedesco o comunque un secondo stint più corto su una gomma che Ferrari non aveva mai utilizzato durante il weekend e che su Raikkonen non ha dato delle ottime prestazioni.

Con le gomme soft la Ferrari non ha dimostrato di avere il ritmo della Mercedes e nemmeno della Red Bull nella parte iniziale dello stint. La superiorità Mercedes con il compound soft è stata secondo noi “imbarazzante” in quanto sono riusciti ad aprirsi un gap per effettuare un pit stop in più in soli 22 giri (dopo l’incidente di Vettel la Safety Car aveva ricompattato il gruppo).

Ritornando a parlare della sfida Red Bull – Ferrari, come si può osservare dal grafico in basso, Verstappen è stato costantemente più veloce di Raikkonen fino al giro 57. Dal giro 58 Raikkonen ha iniziato finalmente a sfruttare i suoi pneumatici più freschi di 7 giri rispetto a Verstappen ed ha iniziato a ricucire il gap. Grazie ad una ottima ultima parte di gara, Raikkonen all’ultimo giro poteva attaccare e sorpassare piuttosto tranquillamente Verstappen ma ha dovuto desistere a causa delle bandiere gialle che i commissari hanno esposto in curva 3 per il contatto Hamilton-Rosberg e in curva 4 per l’uscita di Perez. Sono comunque state le scarse prestazioni (rispetto anche a RedBull) con la gomma gialla a non permettere a Raikkonen di arrivare in fondo in seconda posizione, più che la strategia in sé.

Concludendo l’analisi della gara di ieri, la Ferrari ha perso l’ennesima occasione in questo 2016 di arrivare davanti alla Red Bull, posizione che Raikkonen e la sua SF16-H avrebbero meritato visto che le prestazioni della vettura italiana su questa tipologia di tracciato non sono sembrate inferiori a quelle del team di Milton Keynes.

Anche in questo Gran Premio la strategia è stata per lo meno discutibile (come sempre a posteriori) poiché peccando (forse) di presunzione, in quanto in Ferrari credevano di poter lottare per la vittoria con la Mercedes senza preoccuparsi delle RedBull, hanno buttato al vento una interessantissima seconda posizioni per il pilota finlandese.

Ora il Circus della Formula 1 è già in direzione di Silverstone (circuito da alto carico aerodinamico), pista su cui la rossa sta soffrendo da diversi anni anche per via del compound Hard di Pirelli sempre mal digerito dalle ultime vetture progettate dal Team di Maranello. A quanto sembra Mercedes porterà sulle proprie W07 l’ultimo importante pacchetto evolutivo aerodinamico ma anche Ferrari è probabile che non starà a guardare. Il Team italiano ha assolutamente fretta di vincere una gara, quella vittoria che potrebbe togliere la tantissima pressione dalle teste dei vari componenti del Team, Maurizio Arrivabene in primis. Ma a Silverstone, pista in cui la potenza della Power Unit non è cosi fondamentale, la Ferrari dovrà tener d’occhio la RedBull che sulle curve veloci del tracciato inglese potrà dire sicuramente la sua. 



Riepilogo giri 



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