Ungheria dapprima e Germania poi: un trittico di due Gran Premi in soli otto giorni chiuderanno questa prima interessante parte di campionato del Mondo 2016 di Formula 1.
Tanti podi per le Ferrari degli ultimi dieci anni all’HUNGARORING di Budapest!
Il tracciato ungherese dell’Hungaroring è uno dei circuiti più lenti del mondiale se si va a guardare la media oraria di “soli” 185 km/h (20 km/h in più del tracciato di Montecarlo). Un circuito che se non teniamo conto della tanto inaspettata vittoria Ferrari 2015 appare piuttosto “sfortunato” alle Ferrari degli ultimi 10 anni. Dopo le interessanti vittorie di Schumacher nel 2001 e nel 2004 e di Barrichello nel 2002, nei successivi 11 anni il Team italiano è riuscito a collezionare solo tanti podi:
– 2006: vittoria Honda, Ferrari settima – 2007: vittoria Mclaren, Ferrari seconda – 2008: vittoria Mclaren, Ferrari terza – 2009: vittoria Mclaren, Ferrari seconda – 2010: vittoria RedBull, Ferrari seconda – 2011: vittoria Mclaren, Ferrari terza – 2012: vittoria Mclaren, Ferrari quinta – 2013: vittoria Mercedes, Ferrari quinta – 2014: vittoria RedBull, Ferrari seconda
Da considerare che Mercedes, pur dominando in lungo e in largo negli ultimi due campionati del mondo di F1, non ha ancora vinto in Ungheria tra il 2014 e il 2015.
GP UNGHERIA: nuovo asfalto, probabile pioggia e temperature non eccessive!
Il Gran Premio di Ungheria è considerato dai piloti come una delle gare fisicamente più difficili per via delle importanti temperature massime presenti in questo periodo dell’anno in terra magiara. Temperature che negli ultimi anni erano risultate spesso molto più elevate anche della media del periodo che si aggira attorno ai 27°C. Ma per questa edizione 2016 il meteo sembra possa aiutare i piloti visto che sono previste temperature in media (domenica la temperatura massima sarà attorno ai 26°C secondo le ultime emissioni) del periodo con qualche scroscio d’acqua che potrebbe sorprendere i vari Team tra sabato e domenica.
Se il fattore meteo potrà aiutare i piloti un fattore che metterà a dura prova la tenuta delle Pirelli 2016 sarà il nuovo asfalto, particolarmente scuro che tenderà a scaldarsi molto: cosi come in Austria potremmo avere alcune sessioni dove le temperature dell’asfalto supereranno i 50°C. Ed è per questo fattore ambientale che sarà fondamentale riuscire a gestire nel migliore dei modi il degrado termico. Le temperature elevate non aiuteranno a contenere l’elevato degrado termico a cui le Pirelli, soprattutto posteriori, andranno incontro.
GP UNGHERIA: la mescola da gara potrebbe essere la Soft!
Le tre mescole scelta dalla Pirelli per questo nuovo appuntamento stagionale sono:
– SuperSoft: compound low working range(85-110°C)
– Soft: compound high working range (105-125°C)
– Medium: compound low working range (90-115°C)
Guardando le previsioni meteo si può ora ipotizzare nel momento che andiamo a scrivere questo articolo che la gomma Soft potrebbe essere quella che nella giornata di domenica soffrirà meno i problemi di graining. Da notare però che l’abbassamento delle temperature previste nella giornata di gara (2-3°C rispetto alle libere 2 del venerdì) potrebbe aiutare il compound medio e le SuperSoft che saranno comunque il compound che soffrirà in maniera maggiore le elevate temperature della pista presenti soprattutto nella giornata di venerdì (28-29°C come temperatura dell’aria).
Se la Soft risulterà il compound da gara, con due dei tre stint su gomme “gialle” (stiamo ipotizzando una strategia SS – S – S ovviamente da verificare nelle PL2) è importante sottolineare come la Scuderia Ferrari ha a disposizione per l’intero weekend ungherese “soltanto” tre treni di quel compound, unico Team insieme a Gutierrez di Haas.
HUNGARORING: serve tanto carico aerodinamico, una vettura ben bilanciata in frenata e…una trasmissione affidabile!
Il tracciato ungherese, situato a pochi chilometri dal centro di Budapest, Gran Premio sempre molto sentito soprattutto dai tifosi di Kimi Raikkonen, ha delle caratteristiche tecniche importanti e da tenere d’occhio quando si va ad assettare al meglio le vetture: servirà un elevato carico aerodinamico con la maggior parte dei Team che farà uso molto probabilmente dell’appendice aerodinamica chiamata “monkey seat” al posteriore (o ala Y150).
Oltre a ciò, vista la presenza di alcuni tratti della pista dove si riusciranno anche a generare ottime velocità per via dei CV elettrici delle attuali Power Unit, servirà avere un buon bilanciamento in frenata della vettura con un inserimento preciso ed efficace. E siccome quello di Budapest possiamo considerarlo un circuito stop & go, servirà avere anche una ottima trazione in uscita dalle numerose curve lente. Sarà quindi fondamentale far funzionare al meglio gli pneumatici per evitare fastidiosi problemi di overheating che andrebbero solamente a penalizzare in termini cronometrici queste continue ripartenze.
Concludendo il discorso “meccanico”, il circuito ungherese andrà a mettere a dura prova le trasmissioni delle attuali vettura di Formula 1 viste le numerose cambiate imposte dalle caratteristiche tecniche del tracciato.
HUNGARORING: servirà una Power Unit efficiente e molto gentile nella gestione della tanta coppia generata dal motore elettrico MGU-K!
Lo scorso Gran Premio (Silverstone) è stato corso su un tracciato ove la parte ibrida aveva veramente un gran peso nell’arco di un singolo giro (circa il 2,7% del tempo sul giro); ora invece arriviamo su un tracciato dove la parte ibrida è solo di “contorno” visto che conta “solamente” l’1.9% del tempo sul giro previsto.
Power Unit Ferrari 2016 / SF16-H
Per quanto riguarda la parte endotermica, l’Hungaroring la mette alla frusta tanto quanto il tracciato di Silverstone anche se in modo diverso: sul tracciato inglese c’era più un problema di % del tempo sul giro a farfalla completamente aperta mentre in Ungheria servirà una Power Unit molto efficiente da un punto di vista dei consumi visto che si dovranno imbarcare molto probabilmente tutti e 100 i chilogrammi a disposizione.
In ultima analisi è opportuno sottolineare come i CV della parte endotermica della Power Unit non saranno fondamentali dato che 10 CV in più contano solamente per lo 0,12% del tempo sul giro (al RedBull Ring si parlava di 0,24%, a Silverstone di 0,18%).
SCUDERIA FERRARI: cosa aspettarsi dalla SF16-H?
Per il team Ferrari la trasferta ungherese sarà di fondamentale importanza perchè tutti i tifosi della rossa continuano ad aspettarsi la prima vittoria stagionale con dei segnali positivi anche per quanto riguarda il futuro di questa stagione 2016 di Formula 1.
Servirà ovviamente una importante reazione da parte del team di Maranello che sembra purtroppo aver perso il filo dello sviluppo della SF16-H nelle ultime settimane anche per via di eventi “esterni”. A Silverstone abbiamo assistito al peggior fine settimana per la Rossa e la gara di Budapest, almeno sulla carta, potrebbe non essere ancora quella della svolta anche considerando il livello dei suoi principali avversari. La pista ungherese è contraddistinta da curve medio lente in cui serve per essere veloci un ottimo grip meccanico, generato soprattutto da una meccanica e da un telaio che faccia funzionare al meglio i duri pneumatici Pirelli 2016. Secondo noi sarà molto dura, se non impossibile, ripetere il risultato della scorsa stagione anche se va detto che nel 2015 nessuno si aspettava una SF15-T molto veloce su questa pista anche viste le sofferenze che aveva dimostrato sia nel Settore 3 a Barcellona che a Montecarlo.
Secondo noi di FUNOAT, basandoci su informazioni in possesso e anche grazie ai rilievi cronometrici dei vari Gran Premi, la SF16-H non ha mai brillato nei tratti ove erano presenti curve medio lente o lente, considerandola più competitiva in quelle medio veloci. Le parole rilasciate da Vettel alla vigilia di Silverstone in cui diceva che la Rossa è molto forte sul medio -lento e meno sul veloce ci hanno francamente spiazzato perchè i dati della pista sembrano dire l’esatto contrario. Questa sarà l’occasione per dimostrare se le parole di Sebastian corrispondevano al vero (e se corrispondono al vero allora ci dovranno spiegare come mai a Barcellona la SF16-H si beccava 5 decimi nel corso settore 3..e cosi via) o se erano solo frasi di circostanza per preparare i tifosi al pessimo risultato di Silverstone.
A livello tecnico non dovrebbero essere presenti grosse novità anche se durante i test post Gran Premio di Silverstone qualche modifica a livello meccanico è stata provata e sembra aver dato dei buoni risultati.
A Maranello oltre ai problemi sulla vettura devono purtroppo risolvere anche alcuni problemi interni visto che il Direttore Tecnico James Allison è ormai fuori dal Cavallino (quei “famosi” risvolti clamorosi sembra si stiano avverando…). Per Allison il futuro è l’Inghilterra con Mclaren e Renault che hanno chiesto informazioni a Ferrari per quanto riguarda il possibile periodo di gardening su cui il team italiano sta proprio discutendo con il tecnico inglese. Il posto dell’inglese in Ferrari potrebbe essere preso, almeno per il breve termine, dall’attuale Chief Designer Simone Resta. Le voci che circolano su un corteggiamento di Marchionne a Brawn sono fondate ma è difficile che l’inglese accetti la corte della Ferrari; fa sempre comunque molta notizia il fatto che la Scuderia italiana vada a mettere gli occhi su un personaggio molto conosciuto e amato, pur fuori dalla Formula 1 degli ultimi anni da molto, forse troppo tempo. Il numero 1 rimane, come già detto su Twitter, il tecnico inglese ora in forza al Team Toro Rosso, James Key che ha un contratto di complicata risoluzione con Red Bull.
Ritornando alla pista la Mercedes, come d’altronde è ovvio, parte con il ruolo di favorita anche se su una pista come quella ungherese la RedBull potrebbe infastidirla e non poco, un po come successe a Montecarlo dove il team di Milton Keynes per un errore di strategia ha buttato alle ortiche una gara che era più facile perdere che vincere. E’ probabile però che le elevate temperature dell’asfalto non vadano ad aiutare troppo il team con sede a Milton Keynes. In terza posizione come Team ranking, secondo noi la Ferrari salvo grosse sorprese che però possono essere solo un augurio per tutti i tifosi della rossa.
Per quanto riguarda gli altri team, questa pista sarà un bel banco di prova soprattutto per la McLaren Honda che finalmente qualche segnale di risveglio lo ha dato in queste ultime gara. L’evoluzione aerodinamica di questa vettura continua senza sosta ed anche per questa trasferta ungherese saranno portati degli importanti sviluppi aerodinamici. Prodromou & Co si aspettano parecchio da questo pacchetto evolutivo, un upgrade da circa 2 decimi al giro che abbinato ai circa 10 CV in più che la Honda ha portato a Silverstone grazie all’uso di due gettoni potrebbe portare la MP4-31 a lottare per le posizioni subito dietro a Mercedes, RedBull e Ferrari, sia in qualifica che in gara.