Se fino alla passata stagione di Formula 1 si parlava più di Formula Motore che di Formula 1, in questa stagione 2016 di Formula 1 anche grazie al livellamento delle prestazioni delle tre principali unità motrici (Mercedes, Ferrari e anche Renault), sempre più spesso si sente parlare di Formula Pirelli o Formula Gomme.
GP UNGHERIA: pressioni identiche al Gran Premio di Monaco ma con mescole più “dure”
Le pressioni scelte da Pirelli per il Gran Premio di Ungheria hanno valori molto inferiori rispetto a quelli imposti in circuiti come quello di Spielberg (Austria) o quello di Silverstone dove i carichi erano ben più elevati:
– ANTERIORE: 19 psi –> 1,31 bar
– POSTERIORE: 18 psi –> 1,24 bar
I valori sono molto simili a quelli scelti da Pirelli per il Gran Premio di Monaco dove soprattutto i valori di abrasione asfalto e stress degli pneumatici avevano un valore molto inferiore (1 contro i 3 e i 4 sopra mostrati nella infografica Pirelli) rispetto al tracciato ungherese. Valori che sono ben inferiori a quelli che noi di FUnoAnalisiTecnica ci aspettavamo, segno che forse qualche cambiamento sulla scelta delle pressioni è in corso in casa Pirelli dopo l’introduzione di una nuova normativa tecnica dal Gran Premio d’Austria sul controllo delle pressioni degli pneumatici.
GP UNGHERIA: pressioni non troppo elevate potrebbero essere un aiuto per RedBull e Ferrari?
I “bassi” valori di pressioni imposti dal costruttore di pneumatici italo cinese potrebbero in qualche modo aiutare due Team, RedBull e Ferrari, che spesso in questo inizio di stagione sono andati in difficoltà nel gestire le alte temperature della pista.
Dei due ovviamente ha avuto problemi ben più importanti il Team italiano che ha sempre faticato a gestire le elevate pressioni imposte dal GP di Australia da parte di Pirelli soprattutto in condizioni ambientali molto calde (pista con temperature over 40°C). Le alte pressioni accoppiate a temperature molto elevate dell’asfalto hanno causato sulla SF16-H in molti appuntamenti, degli anomali surriscaldamenti delle pneumatici posteriori con la ovvia conseguenza di un peggioramento del livello di grip. Difficile, almeno per Ferrari, che valori leggermente più bassi di quelli immaginabili possano fare una enorme differenza su una vettura cosi complicata e difficile nei settaggi. Questo non lo si può dire certamente per la RB12 che potrebbe essere avvantaggiata, riuscendo a gestire nel migliore dei modi le temperature interne degli pneumatici, un qualcosa di fondamentale se il Team austriaco vorrà mettere la propria seconda firma su un Gran Premio della stagione 2016 di F1. Concludendo, vorremmo sottolineare che quelle appena scritte sono solamente delle nostre sensazioni e opinioni che soltanto la pista potrà confermare o smentire!