Questa pausa estiva ci permette di andare ad analizzare con molta calma l’evoluzione tecnica delle varie vetture. Come prima analisi ci focalizziamo su Mercedes e Ferrari per mettere in risalto come gli ingegneri anglo-tedeschi in questa prima parte di mondiale abbiano spinto molto con lo sviluppo aerodinamico della propria W07 mentre la Ferrari non ha saputo reggere il confronto e la SF16-H vista in Germania presenta pochissime novità rispetto a quella che avevamo visto in pista fin dai test di Barcellona. I motivi di questo scarsa reazione a livello tecnico del team di Maranello gli abbiamo già toccati in altri post e quindi troviamo inutile ripeterli anche in questo articolo.
In questa prima parte abbiamo tratto le prime quattro gare stagionali: Australia, Bahrain, Cina e Russia. Seguira la parte 2 con i Gp di Barcellona, Monaco, Canada e Baku. Infine ci sarà la parte 3 con i Gp di Austria, Silverstone, Ungheria e Germania.
MELBOURNE
Anche Mercedes, dopo il gran lavoro di sviluppo portato durante i test invernali, nella gara australiana non ha portato nessuna novità di rilievo sulla propria W07 Hybrid.
In casa Ferrari, dopo la ottima prima gara della stagione in quel di Melbourne, dove non si sono raccolti i punti sperati per via soprattutto dello 0 fatto segnare da Raikkonen, si è arrivati in Bahrain con molte certezze ma anche qualche incognite dovute a qualche problema di affidabilità.
Per quanto riguarda la Merceds, la squadra tedesca è arrivata in Bahrain con la stessa configurazione aerodinamica del GP di Melbourne.
Nessuna novità dal punto di vista aerodinamico e meccanico, ma con una novità sul software che gestisce la frizione della W07 e una sul raffreddamento dei freni anteriori che tanto avevano creato problemi alla W05 nel 2014 e alla W06 nel 2015.
Modificata la presa di raffreddamento, nella soluzione utilizzata in Bahrain molto più grande (e spostata in avanti) per aumentare la portata d’aria in arrivo all’interno del gruppo freno anteriore, nonché la piccola aletta presente al di sopra della presa, nella nuova soluzione leggermente più piccola.
La superficie che vedete in bianco, nella foto a sinistra, non è altro che ricoperta con spray antiaderente per evitare che detriti o comunque anche solo parti di gomma riportate rimangano incollati alla presa di raffreddamento.
CINA
Per la Mercedes due piccoli aggiornamenti: uno nella zona del gruppo freno anteriore, ed uno nella zona delle pance.
Sulle prese d’aria dei freni anteriori, della stessa specifica introdotta e utilizzata nel Gran Premio del Bahrain, c’è stata l’introduzione di un piccolo profilo utile a creare un piccolo vortice poi gestito dal profilo successivo curvo.
Durante la gara si è optato per lo sfogo più contenuto nelle dimensioni, il primo in alto nella foto confronto sopra mostrata con soli cinque sfoghi, rispetto ai sette della soluzione in basso.
SOCHI
Durante le prove libere è stata utilizzata una nuova versione di ala anteriore modificata, rispetto alla precedente, nella zona degli endplate. Come potete osservare dal confronto la nuova versione di endplate differisce dalla precedente nella parte terminale in quanto la deriva verticale, nella zona più vicina agli pneumatici anteriori, è stata modificata introducendo due piccoli sfoghi creati da un piccolo profilo incurvato. Tali modifiche hanno lo scopo di energizzare e direzionare una maggior quantità di aria proveniente dall’interno dell’ala prima di essere deviato esternamente agli pneumatici.
Dal punto di vista motoristico in casa Mercedes hanno portato in pista a Sochi la loro prima evoluzione modificando il sistema di alimentazione del combustibile al costo di 2 gettoni, oltre all’introduzione di un nuovo olio Petronas.
Ed oltre a questo problema, rimane irrisolto quello relativo all’MGU-H e più precisamente all’isolamento di una bobina che alle alte temperature sembrerebbe cedere, problema accusato per ben due volte dalla Power Unit di Hamilton (qualifiche GP di Cina e di Russia).
Continua nei prossimi giorni con la parte 2