Max Verstappen (alias Mad Max). Voto: -300 (e non km/h). Lo ammetto candidamente: per me il predestinato è un pazzo. O perlomeno ieri abbiamo assistito ad un suo giorno di “ordinaria follia”. Potremmo anche sorvolare sull’incidente alla prima curva (Vettel è, in parte, per il sottoscritto, corresponsabile). Resta la domanda su come, Mad Max, voleva superare Raykkonen: sopra o sotto? Perché a parte buchi spazio temporali, la fisica e gli oggetti solidi non sono entità relative. Per non dire poi del primo giro fatto andando per erba e funghi senza praticamente decelerare: con quali rischi, lo potete immaginare. La cosa sconvolgente è, in realtà, il resto della gara, sia contro i piloti Ferrari ma anche contro gli altri (ruotata pure a Perez). Ieri Verstappen ha dato il peggio di se. E’ giovane, potrebbe diventare un campione assoluto. Ma forse alla Red Bull dovrebbero dargli meno bibite energizzanti e più camomilla. Sennò hanno ragione Villenueve, che ha bollato Max come “un deficiente”, e Lauda, che ha consigliato una visita psichiatrica. E per piacere, evitiamo paragoni con Senna e il Kaiser sul piano delle scorrettezze (che pure hanno commesso). Sono mondi distanti. Tanto. Max ieri è stato un pericolo per se stesso e per gli altri. Occhio…che poi ci scappa la tragedia (sono terribilmente serio).
Dichiarazioni di Max Verstappen. Voto: visita dallo psicanalista.
“Sono stati molto aggressivi con me alla prima curva (i ferraristi), hanno distrutto la mia gara, dopodiché io non volevo lasciarli passare, perché loro mi avevano danneggiato in precedenza”. Ora rileggete con calma queste frasi (senza imprecare), e fate mente locale con il sollevare il piede ad oltre 300 chilometri orari per evitare che Raikkonen ti superi. Che se quello non frena ti manda direttamente in orbita. E altre follie commesse ieri dal “nostro”…
Niki Lauda. Voto: 92 minuti di applausi ininterrotti. A me sta simpatico come un gatto selvatico che per sbaglio finisce fra i gioielli di famiglia e usa le unghie per fare arrampicata verticale. Tuttavia quando afferma, su Mad Max: “Avrebbe bisogno dello psichiatra quando dice che la responsabilità è di Kimi”, merita il memorabile mega applauso (ben 92 minuti!) che ottenne Fantozzi quando dichiarò la sua avversione per la Corazzata Potemkin.
Vettel. Voto: 5. detto della prima curva parlando di Max…il pilota della Ferrari deve ritrovarsi. Ed alla svelta.
Raikkonen. Voto: 7: sarà il matrimonio, sarà il contratto rinnovato…fossero tutti così i piloti bolliti…faccio ammenda pubblica!
Rosberg. Voto: 6 1/2: fa il compitino, da bravo “secchione”, con una super astronave da pilotare. E’ agevolato dal pasticciaccio che accade li dietro. Gara insipida e solitaria (ma mica è una colpa), prima vittoria a Spa e punti (immagino non quanti sperava) preziosi per il morale e per il mondiale.
Hamilton. Voto: 7. Anche lui fa il compitino senza infamia e senza lode, agevolato ugualmente da quanto accade nei primi giri. Non la si può definire una cavalcata esaltante al sua, tuttavia parti penultimo e arrivi terzo…dunque e comunque tanto di cappello! Certo che c’è da ridere (o piangere) sulle norme relative alle penalizzazioni.
Alonso. Voto: 8. l’anno prossimo ci farà divertire…se gli danno una monoposto decente.
Magnussen. Voto: 10. Di incoraggiamento. Incidente devastante. Se l’è cavata con poco per fortuna. Un grande in bocca al lupo!
Direzione di gara. Voto: non pervenuto. Direzione di gara?
Fia. Voto: 3,5. Anche questo fine settimana, norme che vengono variamente interpretate. Altro che 4 ubriachi al bar. Qui l’etilismo pare regnare sovrano. Ora, che il regolamento di F1 sembri partorito dagli “sgeni” di Bruxelles non è una novità. Ma che si faccia un po’ come si vuole, sta diventando una costante. Se c’è un regolamento deve essere rispettato. Da tutti e con tutti. Sennò azzeriamolo e liberi tutti (la speranza è l’ultima a morire). La postilla è che sappiamo che per Verstappen non si applicano sanzioni. La difformità di giudizio sta diventando devastante per la Formula 1.
Pirelli. Voto: -10. Vi piace la Formula gomme? Non credo. Gli pneumatici dovrebbero essere una delle costanti del Gran Premio. Di ogni mescola si dovrebbe sapere quello che rende e quando è troppo usurata. Semplice no? Mica tanto. Il costruttore cinese fornisce gomme che praticamente nessuno riesce a capire. Ogni minima variabile, un refolo di vento, un gabbiano sfigato che attraversa la pista, il caschetto di Ecclestone impegnato a discutere per il rinnovo di Monza, magari anche le flatulenze dei tifosi o l’aumento di CO2 e mille altre cose, ne cambiano spesso radicalmente le prestazioni. In pochi minuti! In questo mortifero Gran Premio anche le Mercedes sono sembrate, almeno in parte, sorprese. Una piacevole novità. Unica scusante per la Pirelli: ci sono pochissimi test in pista. Ma loro hanno accettato di buon grado quando la Federazione ha imposto queste norme assurde. Voi vi mettereste delle scarpe scegliendo a casaccio il numero e il modello? Siamo a questo livello. Perciò…chi è causa del proprio male…
P.S.: gli ultimi due voti resteranno tali e quali per i prossimi appuntamenti del pagellone…sulla sfiducia. Nel caso ci fossero cambiamenti in positivo, ma solo in quel caso, ci si metterà mano (in questo sono un po’ come Catone “il censore”…).
E ora prepariamoci per la terribile ed emozionalmente gioia/delusione di Monza.
Mariano Froldi