venerdì, Novembre 22, 2024

GP BELGIO: l’analisi della gara

Ancora una volta iniziamo questa analisi della gara parlando di pneumatici. Come ormai ben sapete, per questo GP la Pirelli aveva portato in pista le mescole SuperSoft, Soft e Medium imponendo delle pressioni di gonfiaggio molto elevate necessarie per evitare delle “anomale” esplosioni accadute nel Gran Premio del Belgio della passata stagione. A complicare i piani della Pirelli è stato il meteo che fino alla giornata di sabato ha fatto registrare delle temperature ambientali e della pista molto superiori alla media del periodo e a quelle che eravamo abituati a vedere nelle ultime stagioni. 
La W07 Hybrid si è presentata a SPA come la vettura che doveva dominare infliggendo distacchi pesanti a tutti gli avversari. Nonostante la tanta superiorità dimostrata nelle prime dodici gare stagionali i motoristi anglo-tedeschi hanno portato in pista la prima evoluzione della loro Power Unit utilizzando “solo” 5 gettoni degli 11 che avevano a disposizione. Evoluzione che gli ha permesso di incrementare la loro potenza di 10-15 CV (2 decimi circa), non molti cavalli ma quanto è bastato per prendersi la pole position se consideriamo Rosberg si è preso la Pole Position per 0.149 millesimi su Verstappen. Ma per Mercedes non è stato un fine settimana così semplice come ci si poteva aspettare alla vigilia poiché hanno avuto un incubo ricorrente per tutti questi giorni: le temperature.
Cosi come a Singapore 2015 (li in maniera molto più accentuata), anche a SPA 2016 la Mercedes è andata in crisi a gestire le temperature degli pneumatici per via di anomale condizioni ambientali e di pressioni (molto elevate che fino a questo punto della stagione avevano fortemente aiutato il Team tedesco) soprattutto sui compound più morbidi (SuperSoft e Soft). Questi grossi problemi di gestione degli pneumatici, quelli con cui Ferrari lotta ormai da moltissime gare, hanno portato Mercedes a non esprimere il suo massimo potenziale ed è proprio per questo motivo che le qualifiche sono state molto più avvincenti del previsto con i due team inseguitori (Red Bull e Ferrari) che si sono classificati ad una distanza molto ravvicinata. Questo concetto è facilmente comprensibile anche andando ad analizzare i distacchi chilometrici di questa stagione: dal grafico in basso potete notare che tutti i team analizzati hanno ridotto di molto il gap chilometrico che avevano nei confronti del team anglo-tedesco. La W07 Hybrid ha sofferto lo stesso problema che la Ferrari accusa da varie gare: l’overheating sulle posteriori, portando quindi lo pneumatico fuori dalla finestra di ottimo funzionamento. Un fenomeno che crea un eccessivo scivolamento della vettura in pista con la conseguente perdita di decimi importanti sulla prestazione. Difficoltà ammesse anche da Toto Wolf che alla stampa ha dichiarato che il troppo carico aerodinamico generato dalla propria vettura ha messo troppo sotto stress gli pneumatici SuperSoft facendogli perdere molto del grip disponibile.

Ma Mercedes oltre ad essere la vettura più veloce in pista è anche piuttosto fortunata in questa stagione. Fortunata perché nella giornata più importante del weekend, quella ovviamente di gara, le temperature della pista sono scese di circa 7 gradi e i problemi agli pneumatici visti sabato sono completamente spartiti in gara. Non è la prima volta che succede una cosa analoga in quanto una situazione del genere si è presentata anche in Austria dove il meteo ha dato una grossa mano ai piloti delle Frecce d’Argento.   
La gara per Rosberg è stata semplicissima poiché passata la prima curva al comando non è più stato impensierito da nessuno. Le Ferrari che su questo tracciato avevano dimostrato di essere piuttosto competitive si sono auto eliminate e stessa sorte è capitata a Verstappen. L’unico che poteva impensierire il pilota tedesco della Mercedes era Ricciardo che però non è sembrato avere un grandissimo passo. Il pilota australiano della RedBull è stato condizionato nella prima parte di gara da una perdita di prestazioni sulla sua RB12 per via di un detrito che gli ha causato problemi da mezzo secondo al giro. Essendo il danno piuttosto importante gli ingegneri di Milton Keynes avevano programmato una sostituzione dell’ala durante il primo pit stop. Sostituzione che non è avvenuta in quanto a causa della bandiera rossa, esposta da Charlie Whiting per sistemare le barriere dopo l’incidente di Magnussen, i meccanici hanno potuto sistemare il componente precedentemente danneggiato. Dopo la ripresa della gara il ritmo di Ricciardo è sembrato essere più competitivo rispetto alle prime fasi di corsa ma non è mai riuscito a mettere nessun tipo di pressione su Rosberg. Alla fine è riuscito a portare a casa un ottimo secondo posto che ha permesso alla Red Bull di allungare sulla Ferrari nella classifica costruttori. 
Terzo gradino del podio ottenuto a sorpresa da Lewis Hamilton che grazie ad una condotta di gara molto accorta soprattutto nei primi giri di gara è riuscito a terminare la gara in ottima posizione perdendo pochissimi punti sul compagno di team. Hamilton a causa delle 3 sostituzioni di power Unit avvenute in questi giorni è partito dall’ultima fila riuscendo ad ottenere una bellissima rimonta. Rimonta avvenuta sia grazie all’ottimo passo del campione del mondo sia grazie agli incidenti avvenuti in partenza che hanno escluso dalla lotta per la vittoria tre piloti che potevano terminare tranquillamente la gara davanti al pilota britannico. Infatti dalle previsioni della vigilia della Mercedes si aspettavano di poter tagliare il traguardo tra la sesta e l’ottava posizione.  Quindi ad Hamilton è andata di lusso riuscendo a salire sul podio poiché oltre a questi utili punti per il Mondiale, da qui alla fine del campionato avrà a disposizione parecchie nuove componenti della Power Unit. Salvo grossi problemi Hamilton terminerà il mondiale 2016 senza nessun’altra penalità. 
Molto positiva anche la gara della Force India che grazie alla potenza della Power Unit Mercedes “non gettonata” è riuscita a portare a casa punti importantissimi per la classifica costruttori terminando in quarta e quinta posizione con Hulkenberg e Perez. Il pilota tedesco è stato piuttosto sfortunato in quanto la posizione in classifica poteva essere decisamente migliore essendo stato parecchio penalizzato dall’esposizione della bandiera rossa. In quel momento di gara, grazie anche al regime di SC, si trovava in terza posizione ma lui a differenza dei piloti che lo precedevano aveva già effettuato il primo pit stop. Scelta strategica che è stata vanificata dalla bandiera rossa, la quale ha permesso a tutti i piloti di poter sostituire gli pneumatici in regime di gara interrotta. 

Le note dolenti di questo GP arrivano dalla Ferrari e da Verstappen che alla vigilia si pensava potessero essere tra i protagonisti principali. Le rosse si sono scontrate al via con Sebastian Vettel che ha sbattuto contro il compagno Raikkonen, il quale, pur partendo molto bene, ha lasciato troppo spazio all’interno per far inserire un pilota aggressivo quale è Max Verstappen. All’esterno Sebastian Vettel ha sbagliato, chiudendo troppo la traiettoria andando ad urtare la Ferrari di Kimi Raikkonen (ma ha l’alibi di non poter sapere che Verstappen stava tirando a Raikkonen la staccata della vita) che successivamente ha sbattuto contro il pilota della RedBull. Questi contatti hanno causato la rottura dell’ala anteriore di Vettel e Verstappen mentre Raikkonen ha accusato una foratura all’anteriore che ha provocato un piccolo incendio sul fondo della SF16-H (si è incendiata la parte anteriore dello skidblock, componente prodotto in legno). Nonostante questo i piloti della Ferrari sono riusciti a terminare la gara in zona punti pur girando con delle vetture che, a causa del contatto al via, avevano grossi problemi al fondo. Per questo non ha molto senso andare ad analizzare il ritmo gara di Vettel e Raikkonen in quanto entrambe le SF16-H non hanno potuto esprimere il loro massimo potenziale. 
Passiamo ora ad analizzare l’atteggiamento avuto in questa gara da Verstappen che ha fatto molto discutere sia gli addetti ai lavori che i tifosi soprattutto quelli di parte Ferrari. In partenza è stato molto aggressivo chiudendo gli occhi e tirando una staccata profondissima che avrebbe potuto generare un contatto con Raikkonen anche se all’esterno non vi era l’ingombrante presenza di Sebastian Vettel (reo di aver stretto troppo la traiettoria). Quello che comunque il giovane pilota RedBull deve capire è che le corse non terminano alla prima curva. Ma quello che più sorprende è come si è comportato nel primo giro con la vettura che non stava in pista continuando, nonostante questo, a spingere al massimo andando continuamente fuori pista e rientrando senza guardarsi minimamente intorno. Ha sorpreso in negativo anche il modo con cui si è difeso da alcuni attacchi di Raikkonen che sono stati completamente scorretti e in alcuni casi anche molto pericolosi. E’ come se giovane pilota olandese, sotto una enorme pressioni data dai moltissimi tifosi accorsi dalla vicina Olanda, avesse perso la testa cercando quindi di rovinare la gara delle due Ferrari più che pensare di fare la propria gara, cercando di entrare in zona punti. 
A fine gara Raikkonen è stato molto duro con il pilota della Red Bull ma anche Toto Wolff si è allineato con il pensiero del finlandese. Ecco un estratto delle dichiarazioni che i due hanno rilasciato alla stampa.
Raikkonen: Mi piace correre, duellare anche in modo duro, ma quello che è accaduto prima della curva 5 quando ero in scia a Verstappen, il quale mi ha costretto a rallentare in pieno rettilineo. E questo non è corretto. Non lo è assolutamente, ma per qualche motivo i Commissari sportivi hanno pensato che sia stato tutto okay. Da parte mia dico che se non avessi frenato ci sarebbe stato un incidente enorme. E sono sicuro che accadrà, prima o poi, ma ripeto, sembra che sia tutto okay. E quando accadrà, sarà interessante sapere a chi sarà data la colpa. Come ho detto, mi piacciono le battaglie, anche intense, ma in quella situazione si va oltre, non si è corretti”.
Wolff: “Per lui è sempre… maximum attack. Max è una ventata di aria fresca, giovane, che mi piace molto. Non ha paura e neanche tanto rispetto, devo dire che mi ricorda Lewis, ed anche Ayrton Senna. E aggiungo che vedo alcuni suoi avversari che iniziano a pensarci due volte prima di provare a superarlo. Ma ho paura che un giorno possa finire violentemente contro un muro, perché è pericoloso. La FIA finora non lo ha mai penalizzato e l’unica reazione che ha dovuto subire è stato qualche momento di tensione nel briefing dei piloti, ed immagino che anche il prossimo per lui non sarà proprio semplice”.
Infine, un applauso a Fernando Alonso che, partito in ultima posizione a causa dei tantissimi problemi accusati alla Power Unit Honda, è riuscito a terminare la gara in settima posizione tenendosi dietro entrambe le Williams -Mercedes. Su una pista di motore la McLaren sia in qualifica che in gara ha offerte delle buone prestazioni anche grazie agli sviluppi portati dal motorista nipponico che hanno portato un incremento di potenza di circa 20 CV. Per la McLaren ci sarà però da soffrire parecchio nella prossima gara di Monza, pista che non contiene un settore dei tre come il secondo di SPA, settore in cui Mclaren si difendeva piuttosto bene. Ma dal Team inglese filtra sano ottimismo dopo la gara belga e confidano molto di ottenere un grande risultato nella corsa di Singapore. 
E ora pochi giorni di relax e poi via con il Gran Premio di Monza. 

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