giovedì, Settembre 19, 2024

GP GERMANIA: Analisi della gara …e non solo

Il Gp di Germania, ultima gara prima della pausa estiva, ha sancito quello che da alcune gara ormai era nell’aria e cioè che la Red Bull ha scavalcato la Ferrari non solo nel campionato costruttori ma anche in termini di performance in pista. E’ questa l’indicazione più importante che ci ha fornito questa gara, in quanto, fino a al Gp di Ungheria in alcune occasioni la Red Bull era rimasta davanti alla Ferrari ma le prestazioni erano pressoché uguali con una Ferrari che, almeno in gara, dava l’impressione di essere leggermente più veloce della vettura dei “bibitari”. Unica eccezione del concetto sopra esposto è stata il Gp di Monaco in cui la RB12 è stata nettamente superiore alla SF16-H per tutto il fine settimana ma sappiamo benissimo che il tracciato monegasco è poco indicativo e non è propriamente il più adatto per trarre delle conclusioni sulle performance delle vetture. 
Nel fine settimana tedesco la SF16-H ha sofferto dei classici problemi agli pneumatici che per la prima volta si sono evidenziati a Barcellona e che gli ingegneri non sono ancora riusciti a risolvere. Problemi che si verificano in special modo sulle gomme super soft quando le temperature della pista sono superiori ai 40°C e quando la Pirelli impone pressione degli pneumatici piuttosto elevate (superiori ai 18 PSI). Questo provoca un surriscaldamento anomalo degli pneumatici portandoli a temperature superiori alla normale finestra di funzionamento. Sicuramente questo problema non è imputabile alla sola meccanica della vettura in quanto la Ferrari manca di downforce (mancano circa 25 punti di carico) e questo crea uno scivolamento eccessivo della vettura in pista portando le gomme in overheating facendo perdere di prestazione con degrado anomalo delle gomme. Se analizziamo i passi gara di entrambi i piloti della Rossa si nota come la SF16-H sia stata più competitiva con le gomme soft che come ben sappiamo sono degli pneumatici HWG e cioè che funzionano al meglio a temperature più elevate rispetto alle supersoft che sono delle LWR. Nonostante questo, sia Vettel che Raikkonenhanno fatto una gara a se in quanto non avevano le prestazioni per andare ad infastidire Mercedes e Red Bull. 
Problema agli pneumatici che non si era visto invece in Ungheria dove in gara la SF16-H era riuscita a sfruttarli benissimo rimanendo sempre all’interno della finestra di temperatura ideale. Questo è dovuto al fatto che le pressioni imposte dalla Pirelli in Ungheria erano piuttosto basse e questo sicuramente è un fattore che aiuta la vettura di Maranello. 
Per quanto riguarda la lotta di testa, Hamilton, grazie ad una partenza impeccabile, ha dominato la gara controllandola in maniera agevole. Analizzando i passi sembra che il tre volte campione del mondo non abbia nemmeno spinto al massimo la propria W07 cercando di salvaguardare al massimo la Power Unit che aveva raggiunto un chilometraggio importante. 
Il compagno di squadra Rosberg invece ha dimostrato quanto la W07 soffra quando non è a pista libera. Pur avendo un maggior passo rispetto alle Red Bull non è riuscito a sopravanzarle facilmente perdendo del tempo prezioso nei confronti di Hamilton soprattutto nel primo stint. Questa lotta con le Red Bull è anche costata a Rosberg una penalità di 5 s per un sorpasso giudicato dai commissari troppo aggressivo. 
La vera sorpresa di questo Gp, secondo me, è stata proprio la Red Bull che su una pista in cui la Power Unit è molto importante è riuscita ad essere più veloce della Ferrari che sicuramente dispone di una cavalleria ben superiore a quella delle “lattine volanti”. E le prestazioni della RB12 sono state anche piuttosto vicine alle Mercedes anche se come ho sopra esposto ho avuto l’impressione che gli anglo-tedeschi non abbiano spinto al massimo con le prestazioni della propria vettura. Quello che mi ha sorpreso della Red Bull è l’assetto rake molto estremo che stanno utilizzando da alcune gare i due piloti di Milton Keynes. Assetto che porta la vettura ad essere molto vicina al suolo nella zona del T-Tray tanto che in qualifica la vettura strisciava parecchio con il fondo. In gara, pur imbarcando quasi 100 kg di benzina, utili per disputare la gara questo fenomeno non si è più verificato a dimostrazione che gli ingegneri della Red Bull hanno fatto un grandissimo lavoro sulle sospensioni. Credo sia questa l’area che ha permesso alla RB12 di fare questo salto prestazionale in avanti insieme ai CV che la Renault ha portato in questi mesi alla power Unit. Aerodinamicamente, se escludiamo il muso in versione corta (1,5 cm in meno) che è stato portato a Baku non si sono viste grosse evoluzioni della RB12 dai test invernali fino al Gp di Germania. 
Tra le delusioni della gara tedesca oltre alla Ferrari è giusto aggiungere la Williams che ormai sembra essere stata scavalcata dalla Force India come miglior vettura motorizzata con Power Unit Mercedes “clienti”. La FW38 è una vettura nata non benissimo che pecca di carico aerodinamico e di grip meccanico. Non mi aspetto grossi miglioramenti prestazionali in questo finale di stagione in quanto a Grove stanno già lavorando duramente per la progettazione della vettura 2017
Anche la McLaren, pur ottenendo qualche punto con Button, ha dovuto effettuare una corsa al risparmio in quanto per vari momenti, entrambi i piloti, hanno dovuto fare “fuel saving” che non ha permesso di esprimere il reale potenziale dell’intero pacchetto. La McLaren attende con molta trepidazione il futuro update che la Honda ha intenzione di portare in pista nelle prossime gare. Update che dovrebbe garantire alla power Unit nipponico un cospicuo aumento di cavalli che dovrebbero far fare un bel balzo in avanti sia ad Alonso che a Button.
Analisi dei singoli stint
Tempi di gara dei piloti

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