Da un punto di vista dei consumi è ovvio che servirà avere una Power Unit molto efficiente ma il tracciato di Monza non è troppo esoso per via dell’assetto aerodinamico molto scarico che le varie vetture utilizzeranno. Meno ala significa meno resistenza all’avanzamento da vincere grazie alla Power Unit, e quindi di conseguenza i consumi ne risentono in modo positivo.
FERRARI SF16-H: dalla rossa ci aspettiamo almeno un terzo posto, ma si può pensare a qualcosa di più nel Gran Premio d’Italia?
Secondo il Team di FUnoAnalisiTecnica il tracciato di Monza rappresenta una pista congeniale alle qualità della SF16-H. Nelle ultime gare la vettura progettata da James Allison, ora non più presente all’interno del Team italiano, ha dimostrato di soffrire molto quei circuiti dove si andava ad esaltare l’efficienza aerodinamica delle vetture. Su un tracciato come Monza conta ovviamente l’efficienza aerodinamica ma non a livelli cosi importanti, come possono essere i CV generati dalla Power Unit.
A livello aerodinamico gli ingegneri di Maranello non porteranno grosse novità ma solo del materiale da basso carico, adatto ad un tracciato come quello di Monza. Vedremo sicuramente l’ala anteriore che è stata utilizzata in gara nel Gran Premio del Belgio che la Ferrari aveva già portato in pista un’ala anteriore da basso carico, a Baku. Ecco la foto confronto che avevamo realizzato per quell’evento:
Per quanto riguarda l’ala posteriore, vedremo sicuramente l’ala che Ferrari ha utilizzato per le prime due libere del weekend di Spa, un’ala sicuramente non adatta per un tracciato che presenta un secondo settore piuttosto tecnico e dove il livello di carico aerodinamico deve essere medio.
Arriviamo al capitolo motore endotermico: a SPA sia Mercedes che Honda hanno portato in pista le evoluzioni previste per le loro Power Unit. Il motorista giapponese ha lavorato molto sull’efficienza (oltre che sulla potenza massima, +20 CV) della propria unità motrice spendendo ben sette dei dieci gettoni a disposizione, tre sulla camera di combustione della parte endotermica e ben quattro per modificare tutto il gruppo turbocompressore, quindi sia il compressore che la turbina. Mercedes ha svolto un lavoro molto simile, spendendo cinque degli undici gettoni a disposizione incrementando la potenza massima della Power Unit di 10-15 CV arrivando a valori in qualifica superiori ai 950 CV. I cinque gettoni sono serviti per modificare la camera di combustione (3) e la turbina (2).
Sempre a SPA, la FIA ha comunicato che anche Ferrari ha utilizzato gli ultimi 3 gettoni (dei 32) disponibili per modificare la propria Power Unit durante la stagione. Il Team italiano ha lavorato molto sulla parte endotermica in questa stagione 2016 (vedere tabella riepilogativa in basso) perchè è proprio lavorando su quella parte dell’unità motrice che si traggono i maggiori vantaggi, visto che la parte elettrica è una diretta conseguenza di come lavora l’ICE. Si può comunque notare che non solo il Team italiano ha evoluto durante questa stagione 2016 principalmente l’endotermico, ma anzi, quasi tutti i motoristi hanno optato per questa strada.
Dalle ultime informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica, la nuova specifica di motore endotermico, sui cui Ferrari sta lavorando intensamente da molte settimane, avrebbe sofferto di importanti problemi d’affidabilità sui banchi. Problemi che hanno portato il Team italiano a non introdurre l’aggiornamento già tra l’Austria e Silverstone (come da roadmap, ne parlammo anche qui su queste pagine), ma che Ferrari crede ora di aver risolto. Quello che però rimane ancora in dubbio, è l’utilizzo della nuova specifica proprio in questo weekend del Gran Premio di Monza. Il motivo è presto detto: la nuova specifica sta girando attualmente ai banchi prova presenti a Maranello per essere certi della completa affidabilità dei nuovi componenti. Ferrari non vuole trovarsi a correre l’ultima parte della stagione in modo similare alla prima, ossia con fastidiosi problemi di affidabilità che hanno intaccato in modo importante le prestazioni generali di entrambe le SF16-H portando anche enormi critiche (turbocompressore in primis…) al reparto motoristi diretto da Mattia Binotto, ora DT della Scuderia. Adesso che sembra essere stata trovata una ottima affidabilità, il Team di Maranello vuole essere certo di portare in pista aggiornamenti che hanno percorso i giusti chilometri ai banchi, con determinate prestazioni e determinati riscontri per quanto riguarda l’affidabilità. Le decisione verrà presa tra la giornata di oggi e quella di domani (filtra comunque dell’ottimismo ma saremo più precisi nelle prossime ore). C’è da sottolineare come l’ICE utilizzato a Spa ha già sulle spalle ben 5 appuntamenti della stagione (dall’Austria al Belgio), anche se non tutte le sessioni per via delle normali rotazioni.
Parlavamo nella parte iniziale dell’articolo di carico aerodinamico generato dal corpo vettura che potrebbe essere determinante soprattutto nell’ultimo settore dove sono presenti due importanti curve da medio – alta velocità quali sono l’Ascari e la Parabolica. Proprio per una maggior generazione di carico aerodinamico tramite il fondo vettura, Ferrari ha portato in Belgio una novità nella zona centrale dell’estrattore che potrebbe essere utile anche su un circuito come quello di Monza:
La generazione di carico tramite il diffusore permette di scaricare l’ala posteriore e quindi generare velocità più elevate sul dritto grazie ad una ovvia minor resistenza all’avanzamento. Per ora solo RedBull riesce a fare miracoli sotto questo punto di vista con Mercedes che la segue a ruota.
Cosi come ormai in tutti i Gran Premi, sarà fondamentale per tutti i Team riuscire a far funzionare le gomme e in questo 2016 soprattutto il compound SuperSoft mai utilizzato sulla velocissima pista di Monza. Se per il Gran Premio di SPA eravamo certi che Pirelli puntasse su pressioni molto elevate (Hamilton le ha definite folli), per Monza non pensavamo potesse scegliere nuovamente valori eccessivamente “elevati”. Stiamo parlando di ben 23.5 PSI all’anteriore e ben 21.5 PSI al posteriore, 2 PSI e 2.5 PSI in più rispetto al 2015. Per quanto riguarda il caldo, potrebbe dar fastidio alla SF16-H se viene confermato il fatto che sopra i 40-42°C di pista la SF16-H perde molto grip, iniziando a scivolare. Questo perchè durante il prossimo fine settimana sono previsti circa 30°C in tutte le sessioni pomeridiane con la pista che sicuramente supererà i 40°C.
In conclusione, pensiamo che questa pista sia una pista pro Mercedes e pro Ferrari con l’obiettivo secondo noi minimo per il Team italiano di tener dietro le RedBull. Se RedBull si confermerà a Monza la seconda forza di questo Mondiale 2016 (a Spa secondo noi Ferrari aveva qualcosina in più di RedBull, con le SF16-H senza danni) allora per Ferrari diverrà sicuramente una stagione da buttare. E’ vero che la Power Unit Renault ha fatto degli importanti passi avanti tra Monaco e il Canada ed il telaio/aerodinamica dei “bibitari” potrebbe aiutarli soprattutto nel terzo settore contraddistinto da curve particolarmente veloci ma la Ferrari dovrà far valere la sua maggior potenza massima della Power Unit. Dovrà far valere i suoi 20-25 CV in più della Power Unit Renault che in una pista come Monza possono valere dai 4 ai 6 decimi di secondo. Il secondo obiettivo del Team italiano secondo il nostro parere, deve essere quello di provare a mettere pressione al duo Mercedes, pensando chissà magari anche ad una vittoria, la prima di questa brutta stagione 2016.
Oltre a RedBull, sempre e comunque da tenere d’occhio, bisognerà capire quanto andranno forte anche tutti i motorizzati Mercedes, Manor compresa che potrebbe essere la grande sorpresa di questo Gran Premio d’Italia 2016. In ultima analisi, e parlando di Mclaren, sarà sicuramente il Gran Premio più difficile di questa seconda parte di stagione per il Team di Woking visto che i CV che separano la Power Unit Honda dalle Top unità motrici sono ancora tanti pur considerando i 4 decimi (a Monza) di guadagno introdotti a Spa. Ad oggi infatti solo Toro Rosso risulta essere meno performante dal punto di vista motoristico per via di una Power Unit Ferrari 2015 ferma negli sviluppi. Per Button e Alonso ci attendiamo quindi un lungo weekend di sofferenza.