giovedì, Dicembre 19, 2024

GP SINGAPORE: l’analisi della gara… e non solo

Foto MotorionLine

Molto avvincente la corsa che si è disputata sul tracciato cittadino di Singapore: una gara “tiratissima” che ha visto la vittoria di Nico Rosberg il quale grazie a questo terzo successo consecutivo si è riportato in testa alla classifica del campionato mondiale.


La gara ha rispecchiato perfettamente le attese ed ha confermato le indicazioni che si erano viste durante la prove libere 2 quando i team avevano simulato le condizioni di gara.

Peccato non aver avuto un Sebastian Vettel nelle prime posizioni a causa del problema avuto durante le qualifiche che non gli ha permesso di qualificarsi nella posizione che gli competeva, accontentandosi dell’ultima posizione in griglia. Un problema che la Ferrari ha spiegato con la rottura della barra anti-rollio. Dalle informazioni che FUNOANALISITECNICA ha raccolto sembra che il cedimento della barra anti-rollio ci sia stato, confermando quanto detto da Ferrari, ma quell’elemento non è stato l’unico a cedere poiché anche la bielletta (in giallo) ha ceduto.
La sola rottura della barra antirollio non spiegava il fatto che il pilota tedesco viaggiasse in pista con sole 3 ruote in quanto come ha giustamente sostenuto un ex ingegnere del circus la barra antirollio viene comunemente “staccata” quando si corre sul bagnato per avere una vettura più morbida con un maggior rollio. Per via di questo problema sulla vettura n°5 gli ingegneri di Maranello hanno deciso, giustamente, di omologare una nuova Power Unit completa e di sostituire il cambio così da non incorrere, salvo problemi tecnici nelle prossime gare, ad una penalità che sicuramente Vettel avrebbe dovuto scontare in uno dei prossimi fine settimana. Cambio che sarà nuovamente sostituito “gratuitamente” in Malesia.

Ritornando alla gara è stata molto interessante la scelta della RedBull che si è qualificata con entrambi i piloti con la mescola SuperSoft mentre tutti gli altri avevano optato per le UltraSoft. La scelta del team di Milton Keynes è stata fatta per poter effettuare un primo stint più lungo in quanto credevano, o forse speravano, in un eccessivo degrado delle coperture “viola”. Degrado che non c’è stato come lo si era intuito anche nelle analisi del venerdì. Anzi, le UltraSoft hanno dimostrato in gara di essere molto preformanti e di avere una durata molto simile a quella delle SuperSoft.
Nel primo stint di gara, Rosberg, pur accusando qualche problema di surriscaldamento dell’impianto frenante, limitato dal fatto che il pilota tedesco poteva correre in “aria libera”, è stato il più veloce rifilando quasi mezzo secondo sul passo di gara a Ricciardo. Come potete osservare dal grafico in basso le gomme SuperSoft della Red Bull non hanno avuto quel vantaggio che gli ingegneri di Milton Keynes pensavano di avere dopo una decina di giri di questo stint. Anzi, dal giro 7 in poi Rosberg ha impresso un cambio di ritmo che la RB12 di Ricciardo non è riuscita ad equiparare
Per quanto riguarda Hamilton e Raikkonen il passo visto in questa prima fase di gara è stato ottimo ma non eccellente. Il campione del mondo, mai a suo agio su questo tracciato per tutto il fine settimana, ha avuto un ritmo di 8 decimi superiore rispetto al compagno di team.  Per quanto riguarda Raikkonen c’è da segnalare un degrado eccessivo delle gomme che lo ha costretto ad alzare i tempi nell’ultima fase dello stint. Infatti, dei piloti di testa, è stato l’unico a girare su 1:53 negli ultimi passaggi di questa prima parte di gara. 

Dopo la prima sosta i piloti di testa hanno optato per strategie diverse: Mercedes come preventivato da FUNOANALISITECNICA alla vigilia ha puntato sulle gomme Soft mentre Ricciardo e Raikkonen hanno utilizzato un treno nuovo di SuperSoft.

In questa fase di gara bisogna segnalare le prestazioni della Mercedes W07 di Rosberg che con gomme meno prestazionali è riuscita a girare con un passo di poco più di 2 decimi più lento rispetto a Ricciardo che stava utilizzando delle gomme super soft nuove. Da segnalare le ottime prestazioni di Raikkonen con la gomma rossa che è riuscito a disputare uno stint con un ritmo molto simile a quello della RedBull di Ricciardo, conseguendo anche il sorpasso sul campione del mondo in carica Lewis Hamilton con uno splendido sorpasso. Il pilota britannico anche in questo stint ha dimostrato di avere parecchi problemi di bilanciamento della vettura oltre che di surriscaldamento dell’impianto frenante cosa che non gli permetteva di spingere al massimo ad ogni giro. Da considerare anche il fatto che Hamilton rispetto al compagno di squadra ha sempre corso nel traffico mettendo in crisi la sopraffina aerodinamica della W07 nonché impegnando surriscaldando maggiormente l’impianto frenante. Un impianto frenante opportunamente progettato per massimizzare l’aerodinamica della W07, con le prese d’aria che non possono essere ulteriormente “aperte” altrimenti, secondo le informazioni raccolte, il Team tedesco incorrerebbe in fastidiosi fenomeni di glazing, ossia i freni andrebbero a vetrificare. 

Il terzo stint è stato quello decisivo per la sorte della gara ed è stato quello che ha privato Raikkonen della terza posizione che si era guadagnato nel miglior modo in pista grazie ad uno splendido sorpasso su Hamilton. In questa fase di gara i primi quattro hanno utilizzato lo stesso compound di gomme (Soft) che doveva portarli fino alla fine della corsa. Un qualcosa di fattibile in quanto mancavano 26-27 giri alla fine. Da notare su Ferrari come con Vettel nella prima fase di gara, aveva dimostrato che le soft con macchina pesante e nel traffico erano durate ben 24 giri e la Pirelli indicava come 31 il numero massimo di giri percorribile con questa tipologia di gomma. 
Hamilton non riuscendo ad impensierire Raikkonen ha deciso, insieme con i suoi strateghi, di passare al piano B che prevedeva una sosta in più e una gestione meno spinta degli pneumatici Soft e che riassunto in poche parole significa accelerare il ritmo portandosi a pochissimi secondi da Raikkonen per poi fermarsi, tentando l’undercut. A catena questa scelta ha scatenato “l’inferno” in quanto la Ferrari ha reagito alla strategia della Mercedes richiamando ai box Raikkonen. Reazione sbagliata in quanto tardiva perchè Hamilton con un gran giro di rientro aveva già guadagnato parecchi secondi, considerando che sul traguardo nel giro di rientro di Hamilton il vantaggio di Raikkonen era solo di 2.1 secondi. Il Team italiano doveva reagire dicendo a Raikkonen di amministrare nel miglior modo gli pneumatici comunicando il passo di gara di Hamilton, cercando di replicarlo nel difendere i 27 secondi di vantaggio in pista. Un grave errore di strategia che abbiamo già analizzato nella giornata di ieri e se avete voglia di leggerlo ecco il LINK.

La sosta della Mercedes e la reazione della Ferrari ha costretto a reagire anche la RedBull che avendo il distacco per effettuare in tranquillità il pit stop a Ricciardo ha giustamente richiamato per la sostituzione degli pneumatici il pilota australiano. Una reazione a catena che ha messo a rischio la vittoria di Nico Rosberg. Perchè? Beh lo si è visto poi in pista come è andata a finire la gara.

Ma perchè Mercedes non ha richiamato al box il pilota tedesco? Perchè nel giro di rientro di Ricciardo il vantaggio di Rosberg era solo di 3 secondi e 80 millesimi, vantaggio diminuito poi per via del traffico che il pilota tedesco ha trovato in pista. Per gli strateghi della Mercedes non c’era quindi un’altra soluzione: lasciare in pista Rosberg per non perdere la posizione al Pit Stop cercando poi il sorpasso in pista, molto difficile per la Mercedes del Gran Premio di Singapore, visti i problemi ai freni, soprattutto quando la W07 non era completamente in aria libera. Un rischio “calcolato” anche grazie all’aumento di ritmo imposto da Rosberg che gli ha permesso di tagliare il traguardo davanti a tutti.   

Nell’analisi della gara di ieri ne abbiamo parlato finora molto poco ma la gara disputata da Vettel è stata sicuramente ottima. Giustissima la scelta di partire con un treno di Soft nuove che ha permesso al pilota tedesco di effettuare un primo stint di ben 24 giri per poi effettuare due stint molto aggressivi con le gomme UltraSoft, sperando in quella Safety Car che gli avrebbe garantito forse ancora una posizione migliore a fine Gran Premio. UltraSoft che il pilota tedesco aveva “nuove” dato che le aveva risparmiate per il problema accusato in prova. Il quinto posto ottenuto da Vettel a fine gara è stato molto buono vista la posizione di partenza e vista soprattutto la pista su cui effettuare dei sorpassi è molto complicato. La velocità della SF16-H del tedesco c’era e con lui anche la strategia del Team è stata molto positiva. 

Negativa la prestazione di Verstappen che su un tracciato molto congeniale per lui e per la Red Bull non ha avuto le prestazioni che tutti si aspettavano. Dopo delle buone qualifiche, terminate in P4, ha compromesso la gara a causa di una pessima partenza. Brutta partenza causato da un problema alla frizione che gli ingegneri della Red Bull avevano già notato durante le prove libere. I commissari della FIA, su espressa richiesta dei “bibitari” non hanno concesso la possibilità ai meccanici di rompere i sigilli nella giornata di domenica mattina per cercare di sistemare il problema.  
Riguardando un po’ i numeri di questo Gp si può notare che la Mercedes, soprattutto con Rosberg, è stata la vettura più veloce per tutto il fine settimana ma Red Bull e soprattutto Ferrari non sono state poi così lontane. Se le prestazioni della Red Bull non hanno sorpreso la prestazione della SF16-H è andata sopra le “nostre” aspettative in quanto ci aspettavamo una Rossa più in difficoltà su questa tipologia di tracciato. La SF16-H ha dimostrato, ancora una volta, che sui tracciati in cui l’efficienza aerodinamica è meno determinante la vettura riesce ad esprimersi a buoni livelli. Le buone qualità della Power Unit “Rossa”, in circuiti dove le velocità di punta contano meno, permettono agli ingegneri di scegliere un setup aerodinamico con ali molto cariche per cercare di recuperare deportanza che il corpo vettura non riesce a generare sufficientemente.
Questo non sta a significare che la Ferrari possa agevolmente terminare al secondo posto nella classifica costruttori in quanto la scuderia di Milton Keynes ha dimostrato di essere ancora la seconda forza e da adesso a fine mondiale ci saranno dei circuiti molto favorevoli per le caratteristiche della RB12. 
Red Bull che in questa domenica doveva sfruttare l’occasione (Mercedes con problemi ai freni)ma non ci è riuscita. Disponevano della nuova Power Unit aggiornata che ha portato un incremento prestazionale ed ora si trovano a “solo” 30 Cv dalla Mercedes (Ferrari in condizioni da gara paga ancora 15 Cv mentre Honda oltre 60 Cv dagli anglo -tedeschi). 
Parlando un po’ degli altri il pilota che si è aggiudicato la gara è stato Fernando Alonso che è riuscito a terminare la corsa in settima posizione nonostante le prestazioni della vettura sia state al di sotto delle aspettative. La vettura della scuderia di Woking ha dimostrato di generare poco carico dal corpo vettura e sono costretti ad usare parecchia ala cosa che porta la MP4-31 ad avere basse velocità di punta (anche per la carenza di cavalli) e consumi di carburante elevati. Su una pista in cui gli ingegneri McLaren si aspettavano molto, Alonso ha girato con un passo medio di 1,5 s superiore rispetto al vincitore della gara. Questo dato dovrebbe allarmare i tecnici inglesi anche in ottica 2017 in cui per essere competitivi si dovrà fare un grosso passo avanti non solo sulla Power Unit ma anche in campo aerodinamico, meccanico e telaistico. 






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