lunedì, Dicembre 23, 2024

GP AUSTIN: l’analisi dei passi gara

Le prove libere del GP di Austin hanno evidenziato ancora una volta quanto gli pneumatici e le temperature della pista saranno fondamentali anche in questo fine settimana.

Sul tracciato texano delle prove libere 2, svolte nel pomeriggio statunitense, faceva parecchio caldo (35°C di pista) ed è questo il dato che ha messo piuttosto in crisi il compound SuperSoft. Da quello che si è potuto vedere nelle secondo libere, il compound più morbido portato da Pirelli negli Stati Uniti ha dimostrato di essere uno pneumatico ovviamente da qualifica ma che i piloti sostituiranno piuttosto velocemente in gara perchè accusa un degrado molto importante. Per stessa ammissione della Pirelli si prevede un primo stint di gara, per i piloti che si qualificheranno con le SS, di soli 6-7 giri almeno per le condizioni della pista di ieri. Sicuramente il fatto che la pista potrà ulteriormente gommarsi tra la giornata di oggi e quella di domani, porterà le SuperSoft a soffrire meno il graining, problema che ieri hanno accusato tutti i team nella giornata di ieri. 
Analizzando i dati di ieri si può evincere che la Red Bull sul passo gara sembra essere piuttosto vicina alla Mercedes (ma c’è da considerare le contenute prestazioni offerte dalle due Power Unit Mercedes). In condizioni di qualifica, invece, la W07 è  la vettura favorita per la lotta alla pole position anche se la prestazioni offerta ieri da Ricciardo con gomme SuperSoft ha sorpreso molto in quanto ha ottenuto la seconda posizione distanziato da Rosberg di soli 194 millesimi. Verstappen in condizioni da qualifica non è riuscito ad avere lo stesso ritmo del compagno di squadra per via di un fastidioso surriscaldamento degli pneumatici che gli ha fatto perder molto tempo nel secondo e terzo settore. Come potete sarà fondamentale anche per la qualifica riuscire ad attaccare il giro con gli pneumatici nella corretta temperatura di esercizio, avendo una vettura che non tenda a surriscaldarli nel resto del giro. 
Sul passo gara, almeno analizzando i dati di ieri, la minaccia RedBull nei confronti della Mercedes è reale in quanto con entrambi i compound la RB12 del pilota australiano ha girato con un passo migliore rispetto a quello della W07 di Hamilton e Rosberg. Da tenere presente comunque il salto in avanti che solitamente il duo Mercedes riesce a mettere in atto tra le PL2 e il passo gara che ha realmente in gara.

Se analizziamo il primo stint, Ricciardo è il pilota che con il compound SuperSoft usate ha girato con il passo migliore seguito dal compagno di squadra Verstappen. La Mercedes è distanziata di 4 decimi e rispetto alla Red Bull è sembrata avere un degrado maggiore dei propri pneumatici. Questo non deve farci credere che la Mercedes sia in difficoltà in quanto abbiamo visto più volte in questa stagione il cambio di passo che riescono ad avere nei momenti decisivi delle qualifiche e della gara. 

La competitività della Red Bull si è potuta constatare anche nel secondo stint con gomme Soft usate dove sia Ricciardo che Verstappen hanno girato con un passo similare distanziando la Mercedes di Rosberg di ben mezzo secondo. Hamilton è stato invece più lento del compagno di squadra sul passo in questo secondo stint ma a differenza di tutti gli altri ha utilizzato le gomme medie. Crediamo che il ritmo di Hamilton con questo compound non sia completamente veritiero in quanto il 42,9 fatto registrare dal campione inglese alla fine dello stint dimostra che non ha dimostrato le reali potenzialità della W07 con queste gomme. Gomme medie che, a differenza di quanto si prevedeva alla vigilia, sembrano essere piuttosto competitive e potrebbero diventare la mescola giusta per la gara per qualche Team. 
La Ferrari nella giornata di ieri ha fatto sicuramente dei passi indietro rispetto a quello che aveva dimostrato a Suzuka. L’assetto meccanico ed aerodinamico non era ottimale e questo è un grossissimo problema che la Ferrari si porta ormai da inizio stagione. Mercedes e Red Bull solitamente arrivano in pista con degli assetti già ben definiti grazie all’ottimo lavoro effettuato in fabbrica sui tanto utilizzati simulatori mentre la Scuderia di Maranello per riuscire a trovare il giusto setup ha bisogno della pista. Chi voleva convincerci che la Ferrari aveva risolto i problemi con il tanto “complicato” simulatore si sbagliava, e di grosso (i risultati in pista parlano chiaro, no?). I due piloti del Team italiano, dopo un assetto aerodinamico molto scarico utilizzato nelle FP2, hanno girato con due differenti configurazioni aerodinamiche al posteriore: Vettel era in pista con un assetto più carico utilizzando il monkey seat e ala posteriore da più alto carico mentre il compagno di squadra era più scarico senza monkey e con ala posteriore utilizzata in Giappone. Quello di Raikkonen noi continuiamo a sostenere sia un assetto aerodinamico troppo scarico che fa scivolare molto la SF16-H soprattutto nel primo settore. Da verificare le prestazioni della SF16-H nella giornata odierna e in quella di domani ma almeno per quanto riguarda i risultati visti ieri, sembra proprio che le ottime prestazioni offerte dalla vettura italiana in Giappone siano stata la causa delle basse temperature della pista e non dei “miracolosi” (secondo qualcuno) aggiornamenti portati in pista negli ultimi appuntamenti.  
Come spesso è accaduto in questa seconda parte della stagione i due piloti della Ferrari hanno svolto un lavoro differenziato. Raikkonen ha simulato il passo gara prima con le SuperSoft usate e successivamente con le Soft mentre Vettel ha utilizzato le Soft nel primo stint e le SuperSoft nel secondo. Se analizziamo i tempi di Raikkonen, le prestazioni sono state in linea con quanto fatto dalla Mercedes anche se gli stint della Ferrari sono stati piuttosto corti e quindi da prendere più con le pinze (soprattutto lo stint su SuperSoft). Vettel invece, con gomme Soft non è stato molto competitivo girando con un passo piuttosto lento mentre con gomme SuperSoft le prestazioni sono state migliori ma lo stint è stato troppo breve per trarre delle conclusioni precise sulla reale potenzialità con questo compound. 
Da quello fin qui analizzato si può dedurre che Mercedes è la reale favorita per prendersi una nuova pole position seguita da RedBull e poi Ferrari. In condizioni di gara RedBull e Mercedes sembrano essere piuttosto vicine con una Ferrari che è ritornata ad essere la terza forza se sull’asfalto ci sono i 35°C di ieri (e non i 25°C del Giappone). 

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