Dopo la gara della Malesia, il Circus della Formula 1 si sposta in Giappone sul fantastico tracciato di Suzuka. Rosberg arriva a questa tappa in terra giapponese con 23 punti di vantaggio sul compagno di squadra Lewis Hamilton. Sarà una gara fondamentale che con molta probabilità regalerà il terzo titolo costruttori consecutivo alla Mercedes. Oltre a ciò, sarà una gara importante anche per Hamilton che dovrà reagire alla gara sfortunata della Malesia dove, pur dominando l’intero fine settimana, è tornato con un bottino di 0 punti a causa della rottura dell’endotermico della sua Power Unit.
Lunghezza circuito: 5,807 Km, 21 curve ci cui 10 a sinistra e 11 a destra.
Giri in Gara: 53. Km totali: 307,771 Km.
Record sul giro in Gara: Kimi Raikkonen con 1’31”540 alla media di 228,372 km/h nel 2005.
Record sul giro in qualifica: Michael Schumacher con 1″28”954 alla media di 235,011 km/h nel 2006.
Record sulla distanza: Fernando Alonso, 53 giri in 1h 23’53”413, alla media di 219,982 km/h nel 2006.
GP GIAPPONE: servirà impostare più sveglie per riuscire a svegliarsi in questo weekend!
A differenza del Gran Premio di Malesia, gli appassionati di Formula 1 potranno seguire questo Gran Premio in diretta sia sulla TV a pagamento, Sky Italia e sia sulla TV nazionale “gratuita” (salvo pagare il canone..) Rai.
Parlando di orari ITALIANI:
Prove Libere 1: 03:00 – 04:30
Prove Libere 2: 07:00 – 08:30
Prove Libere 3: 05:00 – 06:00
Qualifiche: 08:00 – 09:00
Gara: 07:00
GP GIAPPONE: le caratteristiche del tracciato lo fanno amare a molti piloti
Suzuka è sicuramente uno dei tracciati più amati dai piloti. Oltre a mettere a dura prova ma divertendo i piloti, è una pista che esalta le vetture con maggior carico aerodinamico, fondamentale soprattutto nel primo settore.
La vicinanza con l’Oceano Pacifico causa spesso violente piogge che si abbattono sulle gare (anche per questa edizione il meteo potrebbe riservare delle sorprese piovose), creando importanti problemi di aderenza alle monoposto e di strategia. Il tracciato presenta dei dislivelli altimetrici ed offre zone ad alta velocità alternate a settori difficili da affrontare, come la chicane che immette sul rettilineo finale.
Tra le curiosità della pista giapponese, oltre alla sopraelevata, c’è la Spoon Curve, curva a semicerchio a raggio costante in contropendenza. Questa curva è ricavata da un piccolo circuito interno circolare, utilizzato dalla Honda per testare la deriva degli pneumatici delle proprie vetture. Una chicane prima del rettilineo finale, uno dei punti più delicati, per aderenza e per situazioni di sorpasso, di tutto il circuito. Qui è possibile tentare un rischioso sorpasso, a patto di possedere coperture fresche o un assetto perfetto.
C’è poi la serie di “S”, uno dei punti più impegnativi di tutta la stagione di F1. Il pilota affronta una rapida successione di curve insidiose che richiedono, agilità del mezzo e senso della posizione da parte del pilota.
GP GIAPPONE: quello di Suzuka è un circuito da medio carico aerodinamico Il setup delle vetture deve essere un compromesso nel carico aerodinamico, per ottenere dalle vetture velocità, stabilità, e maneggevolezza. A Suzuka ci sono quattro staccate molto impegnative con la frenata più esigente che è quella della chicane Casio Triangle, per cui dischi e pastiglie non saranno troppo sollecitati dal momento che anche il raffreddamento è adeguato (le velocità medie sono comunque mediamente elevate).
La Ferrari SF15-T del Giappone 2015
Parlando di trasmissione, a Suzuka i cambi della varie vetture non sono molto sollecitati poiché il numero delle cambiate è fra i più bassi della stagione.
Per quanto riguarda la Power Unit, il tracciato giapponese sarà molto impegnativo per l’endotermico poiché resterà al massimo regime per più del 60% del giro anche se la potenza di picco non sarà cosi fondamentale poiché parliamo dello 0,19% per 10 CV in più. Parlando di ibrido invece, sarà fondamentale poiché vale quasi il 3% del tempo sul giro circa, valore quasi superiore a quello che avevamo scritto nella Preview del Gran Premio di Russia.
Concludendo questo piccolo paragrafo, i consumi, proprio per via di una configurazione di carico non da elevato carico aerodinamico, parliamo di un circuito non troppo esoso sui consumi.
GP GIAPPONE: cosi come in Malesia, avremo le tre mescole più dure di Pirelli
Dopo aver visto nuovamente in pista in Malesia i tre compound più duri di Pirelli, si arriva in Giappone con le stesse identiche scelte, compresa la mescola obbligatoria di gara che sarà ancora la Hard.
Ci sarà da tenere in considerazione il meteo poiché se dovesse piovere, tutte le strategie e/o i programmi delle tre prove libere, potranno essere stravolte/i. Sugli pneumatici agiranno forze trasversali molto importanti che si scaricheranno sotto forma di energia sul compound e ciò è dovuto alle numerose lunghe curve. Parlando di curve, la celebre 130R, per esempio, comporta la forza-g continua più alta dell’anno.
A gara completamente asciutta, proprio per via di quanto detto sopra, sarà molto facile che solamente pochissimi piloti potrebbero puntare (ma non è detto che ci riescano) ad una strategia a singola sosta pur avendo il compound Hard come soluzione obbligatoria in gara.
GP GIAPPONE: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF16-H?
La stagione 2016 per la Scuderia di Maranello è ormai al capolinea visto che gli obiettivi che si erano imposti ad inizio stagione sono ormai irraggiungibili.
La vittoria, salvo colpi di fortuna, è una chimera ed anche il secondo posto in classifica costruttori è diventato un sogno. Un sogno non per i punti che separano la Ferrari in classifica costruttori dalla Red Bull ma per le prestazioni che sta offrendo la SF16-H in questi ultimi mesi.
Il tracciato di Suzuka metterà in luce, ancora più di quello della Malesia, le criticità di questa vettura che soffre di mancanza di carico aerodinamico generato dal corpo vettura. Gli sviluppi promessi durante l’estate per cercare di incrementare la downforce non sono arrivati ed anche i piccoli sviluppi che sono stati portati i pista non sembrano aver dato i risultati sperati. Secondo le ultime informazioni, gli aggiornamenti aerodinamici portati in Malesia, Ferrari vorrebbe nuovamente testarli anche nelle prove libere del Gran Premio del Giappone.
Nella stagione 2015 la SF15-T in qualifica rimediò un distacco dalla Mercedes di Rosberg di 661 millesimi con Vettel e di 763 con Raikkonen. Analizzando l’andamento della stagione 2016 sarà molto dura per la SF16-H ripetere questi risultati quindi è attendibile che il gap in questo Gran Premio sia uguale o addirittura superiore rispetto a quello visto nella passata stagione. Sicuramente non potranno lottare con la Mercedes (che tra Giappone e Stati Uniti introdurrà l’ultima Power Unit sulla vettura di Rosberg) ma nemmeno con la Red Bull che viste le caratteristiche del tracciato c’è da aspettarsi una RB12 piuttosto competitiva e che potrebbe mettere un po’ di pressione, cosi come negli ultimi due Gran Premi, agli anglo-tedeschi di Mercedes.
Per la Ferrari l’obiettivo reale secondo noi è la terza fila in qualifica, sperando poi in qualche problema a Mercedes e Red Bull per agguantare una posizione finale che, senza inghippi, non potrà essere migliore del quinto posto finale. Da segnalare, per chi non se ricordasse, come Sebastian Vettel subirà l’arretramento di ben 3 posizioni in griglia di partenza per aver causato l’ormai famoso incidente nella prima curva del Gran Premio di Malesia.
GP GIAPPONE: la Mclaren sarà la quarta forza del weekend?
Concludendo, vorremmo menzionare anche la Mclaren che in Giappone potrebbe fare un’altra ottima gara con entrambi i piloti. Da segnalare come Fernando Alonso utilizzerà finalmente per tutto il weekend il nuovo motore endotermico portato da Honda in Malesia, smontato il venerdì sera per poterlo averlo più “fresco” come chilometraggio nel Gran Premio del Giappone.
Attorno alla nuova specifica di Power Unit Honda (Spec D) sono state spese delle ottime parole da parte del Project Leader Hasegawa (QUI l’intervista in giapponese):
Ad essere onesti non abbiamo portato in Malesia l’aggiornamento alla Power Unit che avremmo voluto. Originariamente avevamo in previsione un importante aggiornamento alla camera di combustione ma non è andato bene (sui banchi).
Il motorista giapponese è quindi passato al piano B introducendo nuovi scarichi con piccole modifiche di layout ma soprattutto un nuovo blocco motore più resistente e con una diversa ripartizione dei pesi, utile a migliorare l’affidabilità dell’ICE. Ciò permetterà ad Alonso in Giappone e poi a Button dal Gran Premio degli Stati Uniti, di utilizzare per maggior tempo e soprattutto con più sicurezza in gara i 20 CV introdotti a SPA (insieme ad una nuova benzina) con la Spec C. Oltre a ciò, le modifiche montate sulla Spec D della Malesia concederanno a Honda la possibilità di spingersi un po oltre alla potenza massima generata dall’unità motrice fino al GP di Singapore, con l’obiettivo da parte del motorista giapponese di ricavare circa 10-15 CV pur senza l’importante modifica alla camera di combustione, posticipata a questo punto alla stagione 2017.