Nei giorni scorsi abbiamo analizzato le novità portate in pista dalla Ferrari in questo Gp della Malesia. Nelle FP1 Sebastian Vettel aveva provato durante le FP1 i turning vanes a tre elementi (clicca qui per leggere post) mentre Raikkonen aveva continuato ad utilizzare la versione classica. Già nelle FP2 su entrambe le SF16-H erano stati montati i turning vanes “classici” a dimostrazione che in pista la nuova soluzione non ha dato i risultati sperati dagli aerodinamici di Maranello.
Oltre a questa novità sembra essere stata bocciata anche la nuova bat wing (clicca qui per leggere post) e il nuovo splitter in quanto nessuno di questi due nuovi elementi erano presenti durante le FP3 ne sulla vettura di Vettel e nemmeno su quella di Raikkonen.
La Ferrari è ritornata ad utilizzare, nella zona del T-Tray, le due piccole “alette”, una per lato della vettura, con lo scopo di deviare verso il basso il flusso d’aria che va ad investirle. Questi due profili sono situati in una zona molto importante della vettura poiché da li passa quel “famoso” vortice chiamato Y250 che si stacca dalla parte interna dell’ala anteriore. Un vortice la cui gestione è fondamentale se si vuole massimizzare la generazione di carico aerodinamico dal corpo vettura, quel carico che ancora manca enormemente a Ferrari e che la penalizza poi nell’efficienza aerodinamica generale.