venerdì, Novembre 22, 2024

GP MESSICO: l’analisi della gara

E’ giusto iniziare questa analisi della gara parlando delle qualifiche dove, Mercedes e Ferrari hanno deciso di qualificarsi con le gomme soft per via dell’alto degrado che avevano evidenziato sul compound SuperSoft durante le simulazioni di gara del venerdì. Entrambi i Team si sono qualificati abbastanza agevolmente pur utilizzando degli pneumatici meno prestazionali con una Ferrari che, soprattutto con Vettel, ha dato veramente delle ottime impressioni. La temperatura della pista durante le qualifiche era superiore ai 50°C e le Soft, essendo delle HWR, hanno funzionato molto bene con una differenza prestazionale tra SuperSoft e Soft inferiore ai 9 decimi che stimava Pirelli alla vigilia. 
Se le prestazioni della Ferrari in Q2 erano state ottime, la stessa cosa non si può di certo dire per quelle del Q3, dove ovviamente entrambe le vetture hanno montato gli pneumatici SuperSoft. Con queste gomme è sorto il cronico problema di questa vettura e cioè l’overheating degli pneumatici dovuto al troppo scivolamento della vettura. Proprio per questo, sia Vettel che Raikkonen hanno fatto segnare in Q3 con gomme SuperSoft gli stessi tempi realizzati in Q2 con le Soft mentre i Mercedes sono riusciti ad abbassare i crono di circa mezzo secondo. Questo problema accusato dalla Ferrari ha costretto i due alfieri della Scuderia di Maranello a partire dalla sesta e settima posizione nonostante la vettura avesse le potenzialità di essere in seconda fila
I problemi per la Ferrari sono continuati anche in “parco chiuso” in quanto i tecnici hanno riscontrato un problema ad una pompa dell’olio sul motore endotermico di Kimi Raikkonen, problema non di poco conto visto che se quel particolare componente ha importanti problemi rischia di crearne a catena veramente gravi. La Fia come da regolamento ha concesso al Tema di Maranello di montare sulla vettura numero #7 un ICE già usato che figurava nella lista di quelli omologati in stagione. E’ stato montato, secondo le informazioni raccolte nella giornata odierna, l’endotermico che era stato introdotto nel weekend di Monza e che poi aveva percorso i sabato e le domeniche del Gran Premio di Singapore e quello della Malesia. Oltre alla sostituzione dell’endotermico, i meccanici del Team italiani hanno sostituito anche il turbocompressore e l’MGU-H. 
Sulla vettura di Vettel sono state invece sostituite varie componenti, principalmente idrauliche e legate all’impianto frenante anteriore in quanto da attente analisi i tecnici avevano riscontrato degli strani malfunzionamenti. 
La gara è partita subito con dei colpi di scena: Hamilton in curva 1 a causa di gomme ancora piuttosto fredde e di un impianto frenante ancora non in perfette condizioni termiche ha effettuato un brusco bloccaggio che gli ha creato uno “spiatellamento” degli pneumatici anteriori con conseguente taglio di curva “furbesco”. Sempre in curva 1, ci sono poi stati alcuni contatti che hanno costretto la direzione gara ad introdurre il regime di Safety Car. Prima conseguenza: per via dello spiattellamento sugli pneumatici anteriori, il Team Mercedes è stato costretto ad anticipare il primo pit stop di Lewis Hamilton che doveva essere effettuato secondo le informazioni raccolte dal Team di FUnoAnalisiTecnica tra il giro 25 e il 27.
Grazie al regime di Safety Car il Team Red Bull ha deciso di differenziare le strategie tra i due piloti. Verstappen è stato mantenuto in pista con le valide SuperSoft mente per Ricciardo è stata scelto il piano B, montando al giro 2 il compound Medium. RedBull, a differenza di quanto ha raccontato a fine gara, sapeva benissimo di non poter terminare le gomme con questo set di gomme. Secondo infatti quanto raccolto, il Team inglese aveva due opzioni: pittare tra il giro 35 e 37 per rimontare il set di Medium o andare leggermente più lunghi ed usare nella parte terminale di gara il set di gomme Soft nuovo che il pilota australiano aveva a disposizione. Il Team austriaco anche vedendo la durata e soprattutto le prestazioni del compound Soft sulla vettura di Vettel ha optato per andare leggermente più lungo del giro 37 per poi montare le veramente competitive gomme gialle, secondo noi il compound di gara.

Andando ad analizzare il primo stint è sorprendente la velocità che ha dimostrato Hamilton che, seppur con problemi agli pneumatici anteriori, ha girato con un passo migliore di 4 decimi rispetto a Rosberg e di 6 decimi su Verstappen che utilizzava le SuperSoft. Pneumatici più morbidi che, almeno nelle prime fasi di gara, avrebbero dovuto fare la differenza. 

Le due Ferrari invischiate nel traffico non hanno potuto esprimere il loro reale ritmo con le gomme Soft, un passo che era sicuramente molto buono. E’ facile capirlo in quanto basta andare ad analizzare i tempi di Vettel e di Raikkonen quando sono riusciti a girare con pista libera, quindi dopo il pit stop di Massa e Hulkenberg.  Raikkonen a partire dal giro 14 e fino al momento del pit stop ha iniziato a girare costantemente sotto il muro del 1:24. Stessa cosa per Vettel. Se prendiamo in esame il ritmo del 4 volte campione del mondo nei primi 14 giri vediamo che girava con un passo di 1:24,7 mentre quando è rimasto a pista libere è riuscito ad abbassare il ritmo di ben 1.1 secondi facendo, inoltre, uno stint lunghissimo in quanto si è fermato ai box per il proprio cambio gomme al giro 32. Il passo di Vettel a pista libera era in linea con quello di Rosberg ma non a livello di quello di Lewis Hamilton.

Analizzando il passo gara di Ricciardo con le medie, si poteva notare che pur essendo in bagarre riusciva a girare con un ritmo molto costante. Le gomme medie hanno dimostrato di non accusare nessun degrado (scelta errata da parte di Pirelli, in Messico le medium vanno abolite) anche se la velocità dimostrata era sicuramente inferiore a quella mostrata dal compound Soft. Il pilota australiano, come abbiamo scritto sopra, non poteva arrivare fino in fondo in quanto gli pneumatici posteriori non garantivano, almeno su RedBull, l’intera durata della gara, ossia la distanza di 70 giri. Infatti, appena ha iniziato ad accusare problemi di grip al posteriore ha chiesto il Pit Stop, montando il compound Soft nuovo che aveva salvato dalla Q1/Q2 delle qualifiche. 
Nel secondo stint, Hamilton ha gestito senza problemi la gara senza mai spingere a fondo la propria W07 Hybrid. Nonostante questo ha tenuto l’ottimo passo di 1:23,3 contro l’1:23,4 di Rosberg e 1:23,6 di Verstappen. Il ritmo della RedBull in gara non è stato un gran che, infatti con le gomme medie, la SF16-H di Vettel è stata la vettura più veloce in pista ma come abbiamo scritto sopra va detto che la Mercedes non ha mai avuto bisogno di spingere. Vettel è riuscito ad agguantare negli ultimi giri di gara il pilota olandese a dimostrazione che in questo fine settimana la Ferrari ne aveva di più in termini di performance rispetto alla RB12. 

Proprio nel duello tra Verstappen e Vettel è avvenuto il “fattaccio”, che ha portato molti dei fans a critiche pesanti nei confronti della FIA, della F1 e della RedBull oltre che di Verstappen: Vettel nel lungo rettilineo si è avvicinato molto al pilota olandese che per resistere al tentativo di attacco della SF16-H ha forzato la staccata tagliando interamente curva 1. Il team, almeno inizialmente, aveva consigliato a Verstappen di cedere la posizione a Vettel ma poi è intervenuto Horner che, dopo aver chiesto dei chiarimenti alla FIA (a detta sua….), ha ordinato al proprio pilota di non farsi da parte e mantenere la terza posizione. Restare in quella posizione significava un bel vantaggio per Ricciardo che stava arrivando sui due piloti con il suo gran ritmo su Soft. Una manovra quella di Verstappen che è stata giudicata irregolare, con i commissari che hanno inflitto al pilota olandese una penalità di 5 secondi, retrocedendolo in 5a posizione. Penalità per Verstappen mentre ad Hamilton per il taglio di curva 2 nel primo giro niente? Non si capisce il perchè. 
Da questa lotta ne ha avuto beneficio Ricciardo che con gomme soft nuove era il pilota più veloce in pista. In questa fase stava girando con un ritmo di circa 1 secondo più veloce di tutti gli altri. Approfittando della lotta tra Vettel e Verstappen si è portato in scia del pilota della Ferrari tentando il sorpasso. Sorpasso che non è andato a buon fine per una leggera chiusura di Sebastian Vettel verso l’interno (non stiamo parlando dei metri di chiusura delle manovre di Verstappen). Il pilota tedesco è stato ingannato innanzitutto dalla traiettoria di Verstappen in curva 3 che andando molto largo sembrava volesse cedere la posizione al pilota tedesco. Pilota tedesco che ha chiuso leggermente Daniel Ricciardo, non spingendolo però sull’erba, ma lasciando quello spazio che poteva essere sfruttato dal forte pilota australiano. Pilota australiano che però, diciamocela tutta, ha tentato un attacco abbastanza impossibile, arrivando in staccata con entrambe le anteriori fumanti. La sportellata conseguente viene data da Ricciardo a Vettel e non al contrario proprio perchè il piltoa australiano era lungo in quella staccata.

Grazie a Mauro Montagnoli @mauromontagnoli

Ma la FIA, o meglio i commissari presenti in Messico per questo diciannovesimo appuntamento della stagione, hanno considerato pericolosa la manovra di Vettel con conseguente manovra intrapresa da Ricciardo per evitare il contatto. Irregolarità che è costata la bellezza di 10 secondi portando Vettel dietro addirittura anche a Verstappen. Quel Verstappen che ha CAUSATO l’incidente tra Vettel e Ricciardo, è si perchè questo è una diretta conseguenza del non rispetto da parte di Verstappen dell’ordine di cedere la posizione al pilota tedesco della Ferrari.

Messico 2016: ha vinto e dominato nuovamente la Mercedes, cosi come ha vinto ancora la RedBull la battaglia contro la Ferrari. Ma chi perde non è quest’ultimo Team bensì la Formula 1, il che è ben più grave! 

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