domenica, Dicembre 22, 2024

GP ABU DHABI: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF16-H?

Dopo l’avvincente gara del Brasile, il Circus della Formula 1 si sposta nei Paesi Arabi per l’ultimo appuntamento di questa interessante stagione di Formula 1.
Dopo aver “fallito” anche il secondo match ball (Messico e Brasile), Rosberg arriva a Abu Dhabi con 12 punti di vantaggio sul compagno di squadra Lewis Hamilton.
Il pilota tedesco avrà la possibilità di laurearsi campione con questi risultati:

  • primo posto
  • secondo posto
  • terzo posto
  • quarto posto con Hamilton non meglio della seconda posizione
  • quinto posto con Hamilton non meglio della seconda posizione
  • sesto posto con Hamilton non meglio della seconda posizione
  • settimo posto con Hamilton non meglio della terza posizione
  • ottavo posto con Hamilton non meglio della terza posizione
  • nono posto con Hamilton non meglio della quarta posizione
  • decimo posto con Hamilton non meglio della quarta posizione
  • undicesimo posto o oltre con Hamilton non meglio della quarta posizione
Lunghezza circuito: 5,554 Km, 21 curve ci cui 12 a sinistra e 9 a destra.
Giri in Gara: 55. Km totali: 305,355 km.
Record sul giro in Gara: Sebastian Vettel con 1’40”279 nel 2009.
Record sul giro in Qualifica: Lewis Hamilton con 1″38”434 nel 2011.
Record sulla Distanza: Sebastian Vettel, 55 giri in 1h 34’03”414 nel 2009.

GP ABU DHABI: in chiaro e ad orari dei Gran Premi europei
A differenza del Gran Premio del Brasile, gli appassionati di Formula 1 potranno seguire questo Gran Premio in diretta sia sulla TV a pagamento, Sky Italia e sia sulla TV nazionale “gratuita” (salvo pagare il canone..) Rai

Parlando di orari ITALIANI:
  • Prove Libere 1: 10:00 – 11:30 
  • Prove Libere 2: 14:00 – 15:30 
  • Prove Libere 3: 11:00 – 12:00 
  • Qualifiche: 14:00 – 15:00 
  • Gara: 14:00 
GP ABU DHABI: quello di Yas Marina è un circuito da medio alto carico aerodinamico
Il tracciato (si corre ancora in senso antiorario) della capitale degli Emirati Arabi Uniti è un circuito solitamente da medio alto carico aerodinamico per via delle numerose curve lente presenti soprattutto nel terzo settore senza dimenticare però le curve 5, 6, 8 e 9 del secondo settore. Circuito che esalta le vetture con alte efficienze aerodinamiche poiché bisogna essere molto efficaci nei due lunghi rettilinei del secondo settore riuscendo a generare velocità massime importanti pur scendendo in pista con medio alti livelli di carico aerodinamico. Chi ha una vettura con elevata efficienza aerodinamica, Mercedes la migliore di tutti, ossia con minori resistenze all’avanzamento a parità di downforce, riuscirà ad essere più rapido nei lunghi dritti del circuito arabo pur generando il corretto livello di carico aerodinamico per percorrere il resto della pista. Concludendo il discorso relativo alla parte aerodinamica delle vettura, ci sarà da monitorare il vento che soffierà sugli Emirati Arabi nel prossimo weekend: alcune previsioni infatti indicano che i km/h saranno molto fastidiosi quindi servirà avere anche una vettura che soffre poco i venti laterali, brutta notizia quindi per la Ferrari.

Un fattore tecnico molto importante e che i Team dovranno tenere molto in considerazione è il corretto funzionamento dell’impianto frenante, molto sollecitato sulla pista di Yas Marina. I Team dovranno limitare contemporaneamente sia l’usura dei freni (per le caratteristiche del circuito) che, ma solamente in parte, il surriscaldamento (per le caratteristiche del circuito e per le elevate temperature ambientali).

Parlando di Power Unit arriviamo a toccare un punto fondamentale per questa edizione 2016 del GP di Abu Dhabi proprio perchè in casa Mercedes hanno molta paura che a decidere la lotta per mondiale 2016 sia proprio un problema tecnico su una delle due W07 Hybrid. Per chi non lo sapesse i due piloti del forte Team tedesco arrivano a questo ultimo appuntamento non nel migliore dei modi da un punto di vista tecnico; sulla unità di Nico Rosberg il componente turbocompressore ha già percorso molti chilometri mentre per Hamilton il problema maggiore deriverebbe da una scatola del cambio che ha dato già qualche problema nella scorsa gara (Yas Marina abbastanza impegnativa per la trasmissione).  

Tornando a parlare di Power Unit, l’endotermico verrà mediamente sollecitato e anche da un punto di vista di potenza non siamo su un circuito ad alto “peso” se si guarda il delta ogni 10 CV di potenza in più (0,15%). Parlando di ibrido, anche in questo caso sarà mediamente importante poiché vale il 2,6% del tempo sul giro circa, valore molto simile a quello del Gran Premio di Austin o di Russia a Sochi.
Concludendo questo piccolo paragrafo, i consumi saranno mediamente elevati con i Team che però non dovranno preoccuparsi molto di risparmiare carburante durante l’arco della gara.

GP ABU DHABI: si tornano a utilizzare i tre compound più morbidi progettati dalla Pirelli 
Cosi come nel Gran Premio di Singapore, anche ad Abu Dhabi vedremo i tre compound più morbidi in azione nel prossimo weekend: UltraSoft (LWR), SuperSoft (LWR)Soft (HWR) con i due treni di pneumatici che i Team dovranno avere a disposizione per la gara di domenica che sono la SuperSoft e la Soft. Come al solito, uno di questi due treni dovrà essere utilizzato obbligatoriamente da tutti i Team. 


Una tri-combinazione già utilizzata in alcuni weekend finora già corsi, tracciati cittadini in primis. Da segnalare sulle scelte optate dai Top Team come la SuperSoft sia stata scartata (Vettel addirittura con solamente il treno obbligatorio imposto da Pirelli); più volte in questa stagione abbiamo visto come tra SuperSoft e UltraSoft non ci troppa differenza, mescola quest’ultima secondo noi troppo conservativa. Da qui molto probabilmente è nata la scelta di Ferrari, Mercedes e RedBull di concentrarsi più su UltraSoft e Soft durante il weekend. 

Per chi non se lo ricordasse nel 2015 Rosberg vinse con una strategia a due soste: SuperSoft in partenza, pit al giro 10 per montare le Soft, identica cosa fatta al giro 31. Sarà quindi, anche vedendo le scelte dei piloti, fondamentale concentrarsi sulla High Working Range SOFT nelle prove libere oltre a trovare il corretto setup per far funzionare le Low Working Range UltraSoft che sarà ovviamente lo pneumatico da qualifica e con cui si effettuerà la prima parte di gara.

Il Gran Premio di Abu Dhabi si svolge dal tardo pomeriggio fino alla sera: le temperature della pista tendono, dunque, a calare nel corso della gara, il che significa che la curva di comportamento dello pneumatico è leggermente diverso dal normale: un’altra variabile complessa che le squadre dovranno integrare nei loro calcoli di strategia. Nonostante la superficie del circuito di Yas Marina sia molto liscia, gli pneumatici vengono particolarmente sollecitati a causa della conformazione del tracciato. Su questa pista infatti gli pneumatici sono soggetti a elevate forze longitudinali, il che fa aumentare la temperatura della mescola che non ha mai troppo tempo di riposare. Il carico aerodinamico è piuttosto alto, con eguali necessità di grip meccanico ed aerodinamico il che comporta ulteriore sforza sulle gomme.

GP ABU DHABI: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF16-H? 
La Ferrari è la grande delusione della stagione. Se non dovesse vincere ad Abu Dhabi (cosa secondo noi alquanto improbabile), sarebbe la quattordicesima stagione senza vittorie della sua storia, (1950 – 1957 – 1962 – 1965 – 1967 – 1969 – 1973 – 1980 – 1986 – 1991 – 1992 – 1993 – 2014). 
Il bilancio fin qui di 10 podi contro i 31 di Mercedes e i 16 di Red Bull è nettamente al di sotto delle aspettative, quelle deleterie aspettative create soprattutto dal presidente Marchionne a inizio stagione. 
Analizzando le prestazioni offerte dalla SF16-H sarebbe giusto utilizzare la parola fallimentare più che quella deludente poiché, non solo non sono arrivate vittorie, ma il distacco che separa la vettura di Maranello dalla Mercedes non è diminuito rispetto all’inizio della stagione ma è addirittura cresciuto (leggermente) rispetto al 2015. 
Se andiamo ad analizzare la linee di tendenza del distacco chilometrico che separa la SF16-H dalla W07 possiamo notare che è quasi una linea retta è che tale gap si è attestato intorno ai 148 millesimi a chilometro

Tale distacco  nel 2015 era intorno ai 132 millesimi a chilometro e quindi, come detto sopra, c’è stato un  aumento di 16 millesimi a chilometro. Sicuramente questo aumento è stato molto lieve ma dalla Ferrari in questa stagione ci si attendeva (e anche loro si attendevano ciò…) una riduzione del gap cosa che i numeri dicono che non c’è stato.

Quest’ultima gara per le rosse di Maranello sarà difficile in quanto la vettura italiana potrebbe soffrire molto il terzo settore, quello caratterizzato da diverse curve medio lente con raggio a 90°. Queste sono le tipologie di curve che hanno fanno più soffrire la SF16-H, basti ricordarsi della fatica che il Team italiano faceva nel terzo settore del circuito di Sochi formato praticamente da sole curve ad L. 

Se il primo e il terzo settore sono parti del circuito più indicate secondo noi per le caratteristiche tecniche della RedBull RB12, il settore centrale è quello che dovrebbe mettere in evidenza la bontà della Power Unit italiana. Difficile però pensare che la SF16-H riesca a recuperare il terreno che potrebbe perdere nel primo e terzo settore, sfruttando i maggiori CV della propria Power Unit nel secondo settore. Quindi secondo noi, salvo problemi particolari per Red Bull e Mercedes, sarà molto difficile concludere questa annata con un podio. Mercedes come al solito favorita poi RedBull e non troppo staccata dal Team austriaco la Ferrari che però deve provare a mettere il bastone tra le ruote al Team dei forti Verstappen e Ricciardo.
E’ inutile dilungarsi troppo poiché è giusto che la parola passi alla pista: vediamo se almeno nell’ultima corsa la Ferrari riuscirà a dare qualche soddisfazione ai suoi supporters.

di Rita Froldi

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