Per il Team considerato da molti (noi compresi) come l’anti Mercedes della prossima stagione di Formula 1 potrebbe essere un brutto colpo quello che andiamo a raccontarvi in questo articolo.
Da quanto appreso negli ultimi giorni dal Team di FUnoAnalisiTecnica, circa una quindicina di giorni fa i team di Formula 1 hanno ricevuto una lettera FIA firmata da Charlie Whiting che andava a chiarire alcune zone “grigie” del regolamento tecnico 2017, più precisamente in materia di sospensioni (capitolo 10 del regolamento tecnico 2017).
Un chiarimento richiesto alla Federazione da parte di qualche team
A quanto capito, queste nuove direttive emanate dalla Federazione Internazionale hanno messo in difficoltà soprattutto il Team Red Bull che secondo le informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica sta riprogettando buona parte della meccanica (anteriore e posteriore) della RB13 2017. Il Team RedBull era partito a lavorare sul progetto 2017 con largo anticipo tanto che, dopo una attento e ultimo controllo dei particolari da parte di Adrian Newey in persona, gran parte dei pezzi della nuova vettura erano già stati mandati in produzione nell’ultima decade di novembre. Un progetto quindi in fase molto avanzata che ora a causa di questa nuova direttiva di Charlie Whiting andrà in gran parte rivisto nella parte meccanica della vettura; ciò sta comportando un certo ritardo sulla già molto densa tabella di marcia del Team RedBull. Senza contare che se una vettura è nata con una determinata soluzione meccanica, poi bocciata dalla FIA, potrebbe anche non essere cosi semplice trovarne una altrettanto efficace e competitiva, considerando che siamo già a soli due mesi dai primissimi fondamentali test prestagione.
Sappiamo che il team di Milton Keynes nella scorsa stagione ha utilizzato sulla sua RB12 un sistema sospensivo molto evoluto per sfruttare quello che abbiamo definito “rake dinamico“; assetto che permetteva alla vettura guidata da Verstappen e Ricciardo di abbassare il retrotreno durante i rettilinei andando a diminuire cosi l’angolo di incidenza dell’ala anteriore, del corpo vettura e dell’ala posteriore, e quindi la resistenza all’avanzamento della vettura. In questo modo la RB12 teneva un posteriore molto alto nelle curve medie e lente che gli garantiva una ottima generazione di carico aerodinamico grazie al corpo vettura mentre alle alte velocità il retrotreno si abbassava riducendo in questo modo la resistenza all’avanzamento. Grazie a questo sistema la Red Bull è sempre riuscita ad avere ottime velocità di punta sui rettilinei nonostante la Power Unit Renault non fosse delle più potenti del Circus. Oltre a ciò c’è da sottolineare anche la capacità della sospensione anteriore insieme al particolare splitter a balestra di alzare l’anteriore della RB12 durante i 300 e passa chilometri delle ventuno gare corse nella passata stagione rispetto alle fasi di qualifica dove la vettura anglo austriaca andava a generare moltissime scintille dai pattini in titanio presenti nella parte anteriore della vettura.
Nei prossimi giorni cercheremo di capirne di più, cercando di conoscere se sono proprio questi particolari sistemi, montati sulla RB13 2017 con soluzioni ancora più estreme, a non essere più considerati legali dopo i chiarimenti effettuati da Charlie Whiting o se c’è dell’altro.