lunedì, Dicembre 23, 2024

REDBULL: è stata testata una sospensione idraulica nella seconda metà di stagione 2016

In queste ultime settimane si è molto parlato delle sospensioni di Mercedes e RedBull vista la non volontà della Federazione Internazionale di chiarire fino a che punto i vari Team possano spingersi nella progettazione delle sospensioni di tipo idraulico (e non..). 
E’ inutile tornare a parlare di questo tema vista la presenza su questo sito già di due post specifici dove abbiamo analizzato dettagliatamente i sistemi sospensivi utilizzati da Mercedes e Red Bull.
La notizia che vogliamo darvi in questo post è che il Team RedBull, nella seconda meta della stagione 2016, ha effettuato in pista dei test su una sospensione anteriore completamente idraulica in stile Mercedes.
REDBULL RB12: utilizzato in tutte e ventuno le gare della stagione un terzo elemento a molla Belleville 
L’immagine in basso è molto esplicativa e mostra la sospensione anteriore “classica” della RedBull RB12. Una sospensione anteriore non convenzionale poiché  quello che in molti pensavano fosse un semplice damper RHS con quindi la soluzione RedBull a singolo damper o comunque con una soluzione non simmetrica (damper LHS verticale) era in realtà un attuatore idraulico, componente non collegato direttamente al vero terzo elemento ma solamente indirettamente tramite i rocker della sospensione. 

Insomma è come se RedBull avesse utilizzato per la stagione 2016 una sospensione anteriore con due terzi ammortizzatori. L’attuatore idraulico era utilizzato per l’accumulo di energia nelle fasi di rollio della vettura (contrastandolo) da rilasciare in altri istanti, più precisamente in rettilineo per diminuire l’angolo tra il corpo vettura della RB12 e il flusso d’aria andando quindi a diminuire la resistenza all’avanzamento (il cosiddetto rake dinamico).


Quindi un sistema fisico molto diverso rispetto a quello utilizzato da Mercedes e Force India, le quali avevano una sospensione con layout più convenzionale con l’aggiunta di uno smorzatore caricato ad azoto è direttamente collegato al terzo elemento anteriore. 

REDBULL RB12: nelle prove libere del Gran Premio di Ungheria il test del terzo elemento completamente idraulico
La novità scovata da Albert Fabrega di Movistar sta nell’evoluzione del terzo elemento; si è passati da una versione a molle a tazza comandata comunque idraulicamente, ad una versione completamente idraulica che se settata correttamente comporta alcuni vantaggi rispetto ad un sistema più “tradizionale”. Tale sistema è stato testato dalla RedBull per la prima volta in Ungheria e poi anche in alcuni Gran Premi di fine stagione 2016 come test per incamerare dati in vista del 2017. 



La sostituzione della molla con l’idraulica in varie zone della sospensione è un concetto noto da diversi decenni in quanto è stato sviluppato sulle automobili di serie e adottato all’epoca delle sospensioni attive nei primi anni ’90 in Formula 1. Sebbene queste ultime siano vietate dal regolamento, e che questo non sia il caso di Mercedes e RedBull, poiché i due team non hanno utilizzato gli elementi elastici veri e propri della sospensione oleopneumatici, ma solo lo smorzatore, è bene ampliare il discorso e capire quali problemi potrebbero esserci utilizzando questa tipologia di terzo elemento.
La modalità tramite la quale si possa realizzare un elemento elastico sfruttando il fluido idraulico è comunque tutt’oggi la medesima. Poiché il fluido idraulico è entro certi limiti incomprimibile (la sua comprimibilità è espressa dal modulo di Bulk che ne fornisce la contrazione volumetrica per unità di volume a fronte di una variazione di pressione), non può quindi essere utilizzato come elemento elastico se non per connettere l’ammortizzatore ad un accumulatore caricato a gas (azoto) che diventa l’elemento elastico vero e proprio del sistema.

Quest’ultimo componente Mercedes lo aveva inserito nella pancia destra della W07 Hybrid 2016 come si può ben vedere dall’immagine in basso (cilindro nero) mentre sulla sospensione “Evo” di Red Bull questo componente non sappiamo dove sia stato collocato, in quanto, nelle immagini a nostra disposizione, non siamo riusciti ad identificarlo.

Foto @ScarbsTech – GP d’Italia 2016 – Mercedes W06 Hybrib

L’accumulatore non è altro che un serbatoio metallico a membrana o a pistone caricato di azoto prima dell’utilizzo, e che durante il funzionamento (con fluido idraulico nell’impianto) aumenta la sua pressione anche fino a qualche centinaio di bar.

di Cristiano Sponton e del PJ

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