Nei motori turbo-compressi una componente fondamentale per le prestazioni e il rendimento è sicuramente lo scambiatore di calore chiamato intercooler. Questo particolare scambiatore di calore svolge la funzione di raffreddare l’aria di alimentazione del motore appena compressa dal componente “compressore“.
una prima girante, mossa dai gas di scarico, avente la forma di una spirale e chiamata turbina;
un corpo centrale destinato a contenere i cuscinetti nonché la lubrificazione dell’asse che unisce le due giranti;
una seconda girante direttamente collegata alla turbina e quindi da essa trascinata, che ha il compito di comprimere l’aria in arrivo da una apposita presa d’aria. Questo componente è detto compressore.
Più la temperatura dell’aria aumenta e più essa si espande (la densità diminuisce); ciò vuol dire che a parità di pressione si va immettere in aspirazione meno aria (aria meno densa, significa che in metro cubo di volume è presente meno aria). Per farla breve, diminuendo la quantità di aria in aspirazione si riduce il rendimento del motore endotermico aumentando il maggior pericolo di un motore turbo ossia l’autoaccensione.
Immagine 1 – L’intercooler aria aria installato nella pancia sinistra della MCL32
Esistono due tecnologie ben distinte per la progettazione e la realizzazione degli Intercooler:
aria – aria
aria – acqua
Senza dilungarci ulteriormente, la prima versione è quella nuovamente confermata dal Team Mclaren e dal proprio motorista Honda (era aria – aria sia nel 2015 che nel 2016). L’intercooler aria-aria (in verde nell’immagine 1 in alto) è uno scambiatore termico che utilizza l’aria esterna per raffreddare l’aria “riscaldata” dal compressore prima di essere immessa nella camera di combustione tramite l’aspirazione. Una caratteristica fondamentale per questa tipologia di scambiatori è il posizionamento poiché si va ad alterare piuttosto facilmente l’efficienza dello scambiatore.
I vantaggi di questa soluzione sono dati da una configurazione molto semplice, non essendoci ulteriori accessori oltre allo scambiatore cosi come non essendo presente nessun tipo di liquido di raffreddamento, non c’è nessuna possibilità di perdite idrauliche. E se l’intercooler è posizionato in modo corretto, vedendo quindi un buon flusso d’aria, con questa configurazione non esistono problemi di “heat-soak”.
Immagine 2 – L’intercooler aria aria installato nella pancia destra della MP4-31
Per concludere l’articolo è bene sottolineare come la Mclaren abbia installato l’intercooler sulla proprio vettura 2017 nella pancia sinistra e non in quella destra come sulla MP4-31 2016 (vedere immagine 2).