domenica, Dicembre 22, 2024

GP BAHRAIN: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF70H?

Manama. Barhain. Una sola settimana dopo il bel Gran Premio di Cina dove ci sono arrivate importantissime risposte da Ferrari, già messa molto bene dopo la trasferta di Melbourne, e soprattutto da Mercedes, apparsa in “leggera crisi” con le Pirelli 2017 nel GP d’Australia. La stagione è iniziata sicuramente in modo importante con la grande lotta tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel e tra la Mercedes, non più cosi dominatrice come gli anni scorsi, e una Ferrari che sembra tornata qualche anno indietro. 



GP BAHRAIN: cosi come in Cina, anche in Bahrain la prima vittoria su questo circuito è targata Ferrari (Schumacher e la sua F2004)
Il circuito meglio conosciuto con il nome “Sakhir” di Manama (o Bahrain International Circuit) è situato nella periferia di Manama, capitale del Bahrain. Posizionato al centro di un deserto, il circuito soffre del problema della sabbia soffiata dal vento sulla pista che può compromettere la regolarità delle gare. Per alleviare ciò gli organizzatori utilizzano negli ultimi anni uno speciale spray adesivo con cui vengono trattate le zone sabbiose immediatamente attorno al tracciato.

La prima edizione del Gran Premio del Bahrain è stata corsa il 4 aprile 2004 con la vittoria di Michael Schumacher su Ferrari in quella che fu una doppietta piuttosto facile per il Team di Maranello (Button su BAR Honda terzo a 28 secondi). La costruzione di tutto l’impianto, costata nell’ordine dei 150 milioni di dollari, è avvenuta su un progetto del conosciuto architetto tedesco Hermann Tilke affiancato dalla società WCT Engineering che aveva costruito non molto tempo prima il bel circuito di Sepang che, ricordiamo per chi non lo sapesse, dal 2018 non sarà più presente all’interno del calendario della Formula 1.


Cosa successe lo scorso anno? l colpo di scena si verifica subito nel giro di formazione: dal posteriore della Ferrari di Vettel esce del fumo bianco ed è subito ritiro per lui. Hamilton parte in pole, ma il suo scatto lascia a desiderare. Viene superato da Rosberg e si tocca con Bottas. Altra gara in scioltezza per Rosberg, con Raikkonen che chiude secondo lontano dai guai e con Hamilton che è risalito fino alla terza posizione nonostante tutto.

Qualche numero per gli amanti delle statistiche:

RECORD giro prova: 1:30.139 di Schumacher (Ferrari) nel 2004
RECORD giro gara: 1:30.252 di Schumacher (Ferrari) nel 2004
RECORD distanza: 1h 28:34.875 di Schumacher (Ferrari) nel 2004
Vittorie pilota: 3 di Fernando Alonso
Vittorie team: 4 di Ferrari 
Pole pilota: 2 di Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Nico Rosberg e Lewis Hamilton
Pole team: 4 di Mercedes
Podi pilota: 7 di Kimi Raikkonen
Podi team: 11 di Ferrari

GP BAHRAIN: è il primo Gran Premio trasmesso in chiaro ed ad orari molto interessanti per noi europei
Il Gran Premio del Bahrain, che si correrà nel giorno della Santa Pasqua 2017, è il primo appuntamento che verrà trasmesso dalla RAI in diretta, dopo i primi due appuntamenti che erano stati trasmessi in esclusiva su Sky Sport F1 HD, canale 207 del bouquet di Sky. Parlando di orari non possiamo nemmeno lamentarci poiché siccome il GP del Bahrain (+1 ora rispetto all’Italia) viene corso nelle ore del tramonto/serata, potremo gustarci il pranzo pasquale senza correre il rischio di perderci la partenza, fissata per le 17 ora italiana.

Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 13:00 – 14:30 (Sky Sport e Rai Sport)
Prove Libere 2: 17:00 – 18:30 (Sky Sport e Rai Sport)
Prove Libere 3: 14:00 – 15:00 (Sky Sport e Rai Sport)
Qualifiche: 17:00 – 18:00 (Sky Sport e Rai Sport)
Gara: 17:00 (Sky Sport e Rai Sport)

GP BAHRAIN: i compound saranno quelli della Cina ma le sollecitazioni saranno diverse
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio di Bahrain sono le stesse utilizzate dai vari Team nel 2016 ossia la SuperSoft sarà il compound per la qualifica e la Soft e la Medium gli altri due compound utilizzabili. Che sono poi le stesse tre mescole che i Team hanno utilizzato pochissimi giorni fa in Cina. Fino al quinto GP della stagione (GP di Spagna) la scelta del numero di set dei vari compound è stata fatta interamente da Pirelli: tutti i Team avranno a disposizione 2 set di Medium, 4 set di Soft e ben 7 di SuperSoft.

In Australia avevamo avuto importanti conferme che in Cina sono diventate certezze: gli pneumatici 2017 sono molto costanti con una durata molto elevata e con un degrado piuttosto contenuto. Pirelli dovrà sicuramente pensare di effettuare scelte più aggressive sugli pneumatici altrimenti il compound più duro dei tre scelti nel 2016, se dovesse essere portato anche nelle edizioni 2017 dei Gran Premi, non verrebbe utilizzato da nessun pilota. L’aver effettuato più di 30 giri con le UltraSoft in Australia, similarmente in Cina con le SuperSoft (30 giri di Palmer su Renault) mette in risalto la costanza dei nuovi pneumatici (ma sono i Team e la FIA che li hanno voluti con queste caratteristiche) e il fatto che Pirelli deve decidere di portare in pista una scala di mescola con un grado più morbido rispetto al GP 2016. Cosa che però non avverrà in Bahrain e nemmeno in Spagna, Monaco, Canada e Bakù.

Quello di Sakhir è un circuito che richiede molta trazione e ospita la prima gara in notturna dell’anno, con partenza e arrivo sotto le luci artificiali. Di conseguenza il comportamento dei pneumatici e l’evoluzione della pista sono diversi rispetto a quanto accade solitamente nelle gare pomeridiane. Lo scorso anno la strategia vincente è stata su tre soste, con le stesse mescole nominate anche quest’anno. Stesse mescole della Cina ma sottoposte a differenti sforzi e per mostrarvi questo ci aiutiamo con le infografiche Pirelli: in alto quella relativa al Gran Premio del Bahrain, qui in basso quella relativa al GP di Cina.

Se i carichi aerodinamici saranno molto simili a quelli già utilizzati nel Gran Premio corso in Cina, ciò che cambierà notevolmente tra il circuito di Shanghai e quello del Bahrain sono gli sforzi sugli pneumatici; sul circuito cinese erano maggiormente preponderanti gli sforzi laterali mentre sul circuito di Sakhir le Pirelli 2017 lavoreranno di più longitudinalmente. 

Per concludere la prima parte di questo articolo che va ad introdurre il terzo appuntamento stagionale è giusto soffermarsi qualche minuto sul meteo che i vari Team incontreranno in Bahrain. Siamo usciti da un weekend, quello cinese, dove le basse temperature, la pioggia e la nebbia da peggioramento, l’hanno fatto da padrone. Si va in Bahrain dove sarà tutto l’opposto, ossia sole e tanto caldo soprattutto nelle ore diurne. Caldo però “smorzato” nell’ora e mezza di gara (dalle 18 ora locale alle 19.30 circa) dalla mancanza del sole.

Non dobbiamo quindi aspettarci una temperatura dell’asfalto molto elevate ma piuttosto condizioni simili (in qualifica e gara) a quelle che i Team hanno incontrato in Australia. Da notare, cosi come successo nel Gran Premio di Cina, la possibilità che tra il sabato e la domenica possa esserci un calo delle temperature nelle ore delle qualifiche / gara. Se con 34°C dell’aria ci si potrebbe aspettare macroscopicamente una temperatura attorno ai 40°C dell’asfalto, con 29°C la temperatura dell’asfalto potrebbe non superare i 35°C o essere addirittura minore. Essendo una previsione a 5 giorni di distanza sarà utile monitorarlo il meteo del GP; giovedì il nostro Andrea Pini sarà ancora più preciso.

GP BAHRAIN: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF70H? Sarà un Gran Premio favorevole alla rossa?
La Ferrari SF70H, pur non avendo ottenuto la vittoria, si è comportata piuttosto bene sull’impegnativo tracciato cinese. Se Melbourne poteva essere considerato un tracciato anomalo, la stessa cosa non si può dire di quello di Shanghai, che, per caratteristiche tecniche, è piuttosto indicativo.

Analizzando i dati delle qualifiche la SF70H e Sebastian Vettel hanno fatto addirittura meglio rispetto al GP d’Australia. Questo lo si può evincere analizzando il gap chilometrico di Vettel e Raikkonen, che, come potete osservare dai diagrammi  in basso, è sceso rispetto alla prima gara.

Distacco chilometrico che è diminuito di quasi 1 decimo anche rispetto alla stagione 2016, passando da 0,126 s/km a 0,042 s/km. Stiamo quindi parlando di un guadagno medio da parte di Ferrari su Mercedes di circa 5 decimi.

Segnali molto positivi quelli offerti dalla SF70H in questo inizio del mondiale che dimostrano il buon lavoro fatto da tutti gli ingegneri di Maranello nell’interpretazione delle nuove regole tecniche.

Quella del Bahrain sarà una gara interessante anche per capire il lavoro fatto dagli uomini di Maranello sulla Power Unit e in special modo sull’ibrido. Nel 2016, proprio nelle gare di Bahrain e Cina, si erano notati i primi problemi di clipping sfociati poi nei rumors sull’errato dimensionamento del gruppo turbocompressore. Il clipping è un fenomeno legato all’energia proveniente dai due motori elettrici, ed entra in gioco o quando questa è terminata o quando gli ingegneri del Team italiano scelgono delle particolari mappature utili a privilegiare l’uscita dalle curve lente, agendo sul turbo lag del turbocompressore (tramite l’MGU-H), invece di continuare a spingere la vettura negli ultimi metri dei rettilinei.

Tale fenomeno si è verificato, in modo molto limitato, anche in qualifica nel rettilineo lungo soprattutto sulla vettura di Vettel. Come potete osservare dalle immagini in basso, nel momento di velocità massima, a DRS aperto, il pilota tedesco ha raggiunto la velocità di 327 km/k a 11722 giri/min. Prima della staccata la velocità rilevata era di 322 km/h a 11540 giri/min.

Clipping praticamente nullo sulla vettura di Kimi Raikkonen con una diminuzione di velocità di 1 solo km/h.


Un fenomeno di clipping che quindi non è assimilabile a quello presente lo scorso anno sulla SF70H e che dimostra l’ottimo lavoro da parte dei motoristi del Team italiano nel correggere i problemi alla parte ibrida presenti sull’unità motrice 2016. La controprova dell’assenza di importanti problemi di clipping la si ha in gara quando questo fenomeno dovrebbe rivelarsi in modo molto maggiore rispetto alla qualifica.


In gara, su entrambe le monoposto, in tutti gli onboard analizzati, non c’è stato nessun accenno di clipping. Anzi, dalle immagini TV, è stato possibile osservare che l’energia elettrica presente nella batteria, nel lungo rettilineo, era intorno al 40%. Quanto visto sulla vettura di Vettel quindi è associabile solamente ad una diversa gestione elettronica dell’energia elettrica rispetto che sulla SF70H di Raikkonen.

Passando al Bahrain, la Ferrari SF70H dovrebbe essere molto competitiva, visti i segnali australiani e cinesi, dove sarà fondamentale sia la potenza della Power Unit che la trazione. La trazione per la rossa in versione 2017 non sembra più essere un problema con un posteriore molto preciso anche grazie ad una perfetta finora gestione degli pneumatici Pirelli 2017.

La gestione degli pneumatici, in special modo le posteriori, sarà molto importante, in quanto, le temperature della pista saranno più elevate rispetto a quelle viste in Cina (ma non aspettiamocele altissime, si corre alle 18 ore locali). Questo fattore sarà molto importante soprattutto per la Mercedes che, in Australia, ha sofferto proprio di un degrado eccessivo delle gomme posteriori (in Cina non si è manifestato).


Ci sarà quindi da capire se le modifiche al fondo approntate dagli ingegneri anglo-tedeschi tra l’Australia e la Cina riusciranno a dare i riscontri sperati o se la W08 è stata aiutata solamente dalle temperature della pista piuttosto basse. Pronostico? Con Mercedes ancora in difficoltà nella gestione delle gomme, Vettel e la SF70H possono sicuramente far segnare altri 25 pesanti punti altrimenti il pronostico diventa sicuramente più complicato perchè le prestazioni attuali delle due vetture sono piuttosto vicine.

di @spontonc e @SmilexTech

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