venerdì, Novembre 22, 2024

GP BAHRAIN GARA – Il pensiero dei lettori (di Mauro Petturiti)

Domenica 16 Aprile 2017, va in scena il terzo atto del mondiale di F1, e che attori che abbiamo visto oggi, con una sceneggiatura che solo 1 mese fa sarebbe stata da film di fantascienza, e invece no: Stiamo assistendo ad un mondiale bellissimo e tiratissimo, con una Ferrari che addirittura in gara riesce ad essere padrona del proprio destino, mandando in confusione gli avversari, neanche fossero dei Pokémon in lotta.

Se tre indizi fanno una prova, allora siamo di fronte ad un recupero nell’ultimo inverno della scuderia di Maranello, insperato, difficile, ma fortemente voluto e cercato da tutto il team, con il nuovo organigramma, la nuova struttura e una nuova macchina da progettare con molte incognite portate dietro.
Oggi abbiamo assistito ad un capolavoro di Sebastian Vettel e della sua Gina, in forma come non mai, partito in terza posizione e autore di una gara da fuoriclasse, con tanto di primato provvisorio in classifica sia piloti che costruttori.
Ma veniamo alla cronaca, per capire come é nata questa vittoria, non per niente scontata, dopo le “deludenti” qualifiche di ieri (Ferrari con assetto pensato più alla gara sacrificando la qualifica?). Partenza che vede scattare subito Bottas in prima posizione, con Hamilton autore di un buono scatto, mantenendo il secondo posto fino alla staccata del primo rettilineo, ma con sua sorpresa, vede arrivare Sulla sua sinistra come un fulmine Vettel, che compie una staccata imperiosa, scavalcando il pilota britannico. Raikkonen invece perde due posizioni al via, sopravanzato da Verstappen e Massa con il gruppo che sfila dietro.
Primi giri e si forma un trenino nelle prime posizioni, con Vettel che sembra quasi voler spingere Bottas, e chiaramente con un passo che sembra sia superiore, fino a che in Ferrari, spiazzando tutti(ma non loro, dato che era una mossa studiata a tavolino), decidono all’11º giro di far rientrare il pilota tedesco per la sosta ai box abbastanza anticipata secondo le previsioni. Mossa azzardata? Forse; con il rischio di trovarsi nel traffico non potendo sfruttare la gomma fresca. Ancor di più se si pensa che nel secondo stint, in Ferrari hanno montato la gomma rossa, obbligando ad un ulteriore sosta più tardi per via di usare il regolamento due mescole diverse.
Ma il tedesco guadagna più di 1,5 secondi al giro ora, e tiene sotto scacco gli strateghi della Mercedes, quando per loro fortuna, entra la Safety Car per l’incidente occorso tra Stroll e Sainz, E qui i due piloti delle frecce d’argento ne approfittano per effettuare i loro pit stop, con un problema però: Hamilton dietro a Bottas, per non perdere troppo tempo, rallenta palesemente all’ingresso della corsia box ostacolando anche Ricciardo, rimediando poi una giusta penalità di cinque secondi da scontare in gara. Soste non eccellenti da parte di Mercedes, e Vettel che mantiene la testa della corsa per pochissimo, vanificando però gli otto secondi guadagnati in precedenza. Safety Car che rimane in pista per far togliere i detriti e le macchine coinvolte nell’incidente, E appena rientra, il pilota tedesco della Ferrari viene subito attaccato in curva 4 da Bottas, con evidente mappatura estrema di motore per tentare di sopravanzarlo, capendo che era il momento chiave della gara: ma SEB compie un capolavoro difendendosi alla grande dagli attacchi del finlandese, e successivamente guadagnando un buon margine.
Nel frattempo Verstappen, appena dopo la sosta, va lungo per un problema ai freni e termina la sua gara a muro. Altro valzer di pit stop, meno che per Hamilton, del quale si pensa che possa andare fino in fondo con una sola fermata, ma così non é: entra ai box e cambia le gomme (soft, contro le rosse che avrebbe voluto montare lui) e rientra dietro il suo compagno con 8 secondi. Comincia una rimonta con gomme fresche che lo porta ad “attaccare” Bottas (in realtà é la squadra poi che avvisa di far passare Hamilton per favorirlo, cosa che la Ferrari non ha fatto in Cina con i suoi piloti) e sembra voler andare a prendere il tedesco della Ferrari, mangiandogli diversi secondi, ma in realtà in completa gestione gara, arrivando al traguardo con circa 6″ di vantaggio sul numero 44.
Termina così un Gran Premio bellissimo con Vettel che via radio nel giro di rientro, recita così al suo ingegnere Riccardo Adami:”Buona Pasqua, sono felice, guidare questa macchina é un piacere!”, ed é un piacere anche per noi spettatori godere di questo spettacolo, messo in atto da una Ferrari velocissima in gara, soprattutto con gomme supersoft, un muretto box super reattivo, la quale comincia a far veramente paura alle frecce d’argento, non abituate a competere al pari con altri team, e in evidente confusione nella gestione gara, pur essendo sempre temibile, ma non più imbattibile.
Gli altri: Bottas, partito dalla pole, ci si aspettava ovviamente di più, terminando terzo e distaccato da Hamilton, con problemi di pressione gomme che ne hanno azzoppato il passo. Raikkonen, autore questa volta di una buona gara, purtroppo però, con un partenza ad handicap e costretto a recuperare perdendo del tempo, ma autore di due sorpassi degni di un campione del mondo, e sfortunato al momento della safety car non potendo sfruttare il pit appena fatto. Ricciardo, quinto, ma distaccato di 40″ da Vettel, sesto Massa, davanti a un ottimo Perez partito dal fondo, poi la Haas di Grosjean, Hulkenberg con la Renault(primi punti per la squadra francese) e Ocon decimo a completare i piloti a punti. 11^ Kvyat, Palmer e ottimo il rientrante Pascal Wehrlein autore di una buona gara con una Sauber solamente al traguardo.
Alonso era in lotta, ma fuori dai punti, con un’altro garone dei suoi, ma con il mezzo che si ritrova, ormai é più “divertente” ascoltare i suoi epici team radio, che vedere dove si trova in gara: una McLaren talmente imbarazzante, che Vandoorne neanche é partito per problemi tecnici, e Fernando a 2 giri dalla fine si é ritirato, stranamente, per problemi alla power unit Honda. Casa giapponese che oltre ad essere lentissima, é già arrivata a montare la terza unità delle 4 disponibili prima delle penalità, con un calvario che sembra non abbia più fine.
Tra due settimane si va in Russia con una convinzione in più: in questo campionato, sviluppi, qualifica, affidabilità, e passo gara, sono dettagli che faranno la differenza tra la vittoria e le posizioni di rincalzo, con la lotta per ora a due tra Mercedes e Ferrari, o meglio, tra Vettel e Hamilton, già non più contentissimo della battaglia in pista da lui invocata, se poi il risultato dovesse essere ancora quello visto oggi.
Mauro Petturiti

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