Le attese non sono state tradite, il Gp della Cina ci ha mostrato ancora una volta quello che tutti noi ci aspettiamo, ma neanche minimamente potevamo pensare: il mondiale 2017 sarà’ probabilmente uno dei più combattuti degli ultimi anni.
A vedere da quello che é successo fino ad oggi almeno: con su tutti i due campionissimi, Hamilton e Vettel, che nonostante 7 mondiali in 2 conquistati, non si sono praticamente mai scontrati direttamente negli anni, se non nel 2012
La cronaca ci porta alle qualifiche di ieri, che, come raccontato, hanno mostrato un equilibrio tra Mercedes e Ferrari, con gli altri molto lontani, cosa che alla somma dei fatti, si é ribadito oggi in gara. Gara che si é disputata con pista semi-bagnata, causa la pioggia caduta in mattinata sul circuito cinese, e che ha messo in difficoltà molto piloti con la scelta iniziale delle gomme con cui partire.
Partenza che avviene senza grossi problemi, con il solo Sainz con le slick, Kimi che si fa passare da Bottas e un super Verstappen partito dal fondo risale velocemente il gruppo. Non termina il primo giro e un contatto tra Perez e Stroll manda fuori causa il pilota canadese, facendo entrare in azione poi la Virtual safety car: qui alcuni tentano l’azzardo della sosta, tra cui Ferrari (montando le Soft) mentre le Mercedes restano in pista. Neanche il tempo di riprendere la gara e il nostro Giovinazzi si rende protagonista di un incidente simile a quello di ieri, sul dritto esagera col gas (aveva gomme soft slick e fredde) e l’acquaplaning causa lo schianto a muro, obbligando l’entrata della safety car, e qui si decide già gran parte della gara: Mercedes rientra a “pittare” tenendo le posizioni e strategia Ferrari vanificata dall’obbligo di passare nella pit-lane con tutti gli altri, non guadagnando posizioni, anzi, perdendole, con la situazione che vede Ham, Bot, Ric, Ver, Rai, Vet, Sai, kvy, Alo, Oco tra i primi dieci.
Al giro 8 rientra la Safety Car e a sorpresa vediamo Bottas che perde ben 7 posizioni, causato da un testa-coda mentre scaldava le gomme; un errore imperdonabile, ma date le condizioni molto facile da fare senza la giusta concentrazione.
Qui si scatena Verstappen che dal giro 9 al giro 11 fulmina sia Raikkonen che il compagno di squadra con due fantastici sorpassi, andando addirittura a caccia di Hamilton, che nel frattempo ha ringraziato e conduceva il gruppo, con Sebastian che invece si ritrova dietro il finlandese e l’Australiano e per ben quasi 15 giri non è riuscito a passarli, nonostante il passo più veloce.
Al giro 20, dopo aver perso più di 8″, rompe gli indugi; attacco deciso a Kimi e lo sorprende all’interno di curva 6, andando subito a prendere Ricciardo e in 1 giro e mezzo super sorpasso all’esterno stavolta, sempre di curva 6, con ruota a ruota finale che premia l’aggressività del pilota tedesco, che a questo punto mira l’altra Redbull, raggiungendola e inducendola all’errore.
Ora il ferrarista va a caccia di Hamilton, ma il distacco é superiore ai 10″ anche se cerca di mettere lo stesso pressione inducendo il britannico a spingere per non essere ripreso; a questo punto ritmo identico e distacchi in ghiaccio, con nel finale la lotta per il terzo posto tra le Redbull, con Verstappen che tiene il podio con i denti!
Termina il GP con la vittoria del pilota inglese, sempre in testa, con dietro a soli 6″ Vettel, poi Verstappen autore di una super gara, Ricciardo, Raikkonen, Bottas, Sainz, Magnussen, Perez e Ocon a punti.
Veniamo alle considerazioni:
Gara veramente gradevole, anche se falsata dalla Safety Car e dalla pioggia che ha bagnato il circuito all’inizio, ma che ci ha regalato finalmente piloti “costretti” ad inventarsi sorpassi, e non spalancare l’ala mobile sul dritto e via; ce li ricorderemo negli annali oggi SEB e Max. Ritengo giusto non dare l’ordine di scuderia a Kimi, siamo alla seconda gara e gli é stata data la possibilità di giocarsela alla pari. Vedremo più avanti chi avrà avuto ragione, ma certamente non rivedremo Austria 2002 per fortuna.
Molti si sono domandati, e anche io, se non fosse entrata la safety car, Seb quantomeno non avrebbe perso il tempo che ha perso, e avrebbe potuto lottare molto da vicino con Hamilton, ma nonostante ciò, al traguardo i due hanno rifilato distacchi abissali dal 3^ in giù, e questo la dice lunga sul come interpretano queste macchine i due campionissimi. Redbull favorita dalle circostanze, una volta stabilizzate le condizioni, sono ritornate dietro con molto distacco, mentre sono rimandati Kimi e Valtteri con almeno il primo che porta più punti per i costruttori.
Ottimo Sainz, partito con le slick (un pazzo per come erano le condizioni), ritrovato e sorprendente Magnussen, e entrambi a punti i Force India.
Giovinazzi speriamo non paghi carissimi gli errori che ha commesso, anche se c’è da dire che ha girato piuttosto poco in due week-end, e con queste Pirelli di legno é difficile avere sensibilità fin da subito, anche se permettono di spingere di più e vedere piloti aggressivi senza però distruggere le gomme.
Per Alonso non si hanno più parole, quando ancora in zona punti la sua McLaren decide di lasciarlo a piedi, e, ironia della sorte, non é il motore che lo tradisce, ma la trasmissione; con Vandoorne ugual sorte, out per problemi di pescaggio benzina.
Confermata ancora oggi una gestione gomme della Ferrari ottima, con temperature molto basse e sempre aria sporca per Vettel, ma passo gara sempre ottimale, che ha permesso al tedesco di compiere sorpassi favolosi (grazie anche ad uno strepitoso stato di forma), e lasciatemelo dire, muretto impeccabile e commissari che finalmente lasciano battagliare i piloti come avevamo chiesto; cosi lo spettacolo si é visto.
Kimi invece, nonostante si abbia l’impressione che questo pacchetto Ferrari sia il migliore Degli ultimi 10 anni, non si trova ancora, con Marchionne e Arrivabene che lo hanno punzecchiato non proprio benevolmente, come a volergli dare una sveglia, almeno per il momento.
In ultimo, le parole di Hamilton, che mai si era visto elogiare il suo avversario così, (Sebastian) dicendo che finalmente ha un vero sfidante all’altezza, parlando indirettamente a Nico Rosberg, e questa é stata una caduta di stile, perché ancora non si riesce a rassegnare di aver perso lo scorso mondiale, vinto con merito dal suo ex compagno però.
Ora si va subito in Bahrein, ma viste queste premesse, lo spettacolo sarà assicurato, con la speranza nostra (e loro), di vedere finalmente il ruota a ruota (detto alla Vanzini) fisico tra i due pluricampioni, poi vedremo se tra 10 gare ci saranno ancora sorrisi e pacche sulle spalle amichevoli, ma questa é l’essenza vera di questo sport.