martedì, Novembre 5, 2024

GP CINA: l’analisi della gara

Hamilton e Mercedes 1, Vettel e Ferrari 1. Calcisticamente questo è il risultato dopo i primi due interessanti Gran Premi di una stagione che sembra promettere grande spettacolo grazie ad una Ferrari sopra ogni più rosea aspettativa. Un Gran Premio di Cina piuttosto interessante pur non regalandoci in pista il duello che molti tifosi avrebbero voluto vedere ossia quello tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, su una pista, quella cinese, che è da molti troppo sottovalutata.


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Il risultato finale è sicuramente in parte “bugiardo” con un Lewis Hamilton che ha attenuto una vittoria fin troppo semplice per quanto visto in parte della gara; diciamo questo perchè nessun pilota è riuscito a mettere pressione al tre volte campione del mondo, uno su tutti Sebastian Vettel che ha dimostrato anche in questo weekend di trovarsi molto a suo agio con la sua SF70H. Ma purtroppo le cose in casa Ferrari non sono andate per il verso giusto per vari motivi che analizzeremo tra non molto. 


GP CINA: corretto non sanzionare la posizione di partenza di Sebastian Vettel
La prima cosa che vogliamo analizzare è il posizionamento sulla griglia di partenza della Ferrari di Sebastian Vettel. Per chi non avesse visto la gara, il pilota tedesco non si è collocato esattamente nella sua casella di partenza ma la vettura era spostata verso sinistra con due ruote completamente esterne alla propria piazzola.

Vettel ha effettuato questa scelta, molto intelligente, per partire in una zona in cui l’asfalto era meno umido. Prima del giro di formazione si è visto chiaramente che il pilota tedesco della Ferrari, insieme al suo ingegnere di pista Adami, aveva discusso e controllato l’asfalto molto attentamente. La decisione è stata presa proprio insieme al suo ingegnere ed anche al Direttore Sportivo della rossa, l’italiano Diego Ioverno, che, per il ruolo ricoperto, conosce alla perfezione il regolamento sportivo. Una manovra che dopo pochi giri di gara è stata messa sotto inchiesta dai commissari, risultata poi dopo qualche minuto regolare. C’era un precedente, quello di Daniel Ricciardo nel Gran Premio del Giappone 2016. Non sanzionato anch’esso perchè non esiste una regola ben precisa sul regolamento sportivo che non permette un posizionamento oltre la larghezza della casella di partenza. Al termine della gara la direzione gara ha comunque chiesto a Vettel di mantenersi nelle prossime partenze all’interno della propria casella di partenza. Ed anche Cristian Horner, Team Principal di RedBull ha chiesto dettagli alla FIA che molto probabilmente diramerà nelle prossime settimane una nota tecnica che andrà a chiarire quanto successo poche ore sulla griglia di partenza del Gran Premio di Cina. 


GP CINA: solo Sainz ha rischiato la SuperSoft, un azzardo che ha pagato!
Tutti i piloti, ad eccezione di Sainz, hanno deciso di partire con le gomme intermedie. Hamilton ed anche altri piloti, durante i giri di formazione aveva provato intelligentemente gli pneumatici da asciutto rendendosi però subito conto che forse, per i Top Driver, il gioco non valeva la candela. Per i piloti che partivano in posizioni più arretrate sulla griglia, come Sainz, invece la scelta poteva pagare pur sapendo di dover percorrere i primi giri con particolare attenzione in parte del primo settore e in parte dell’ultimo, soprattutto nella insidiosa staccata al termine del rettilineo più lungo del mondiale. Proprio dove Lewis Hamilton durante uno dei giri di formazione ha commesso l’errore che gli ha tolto definitivamente dalla testa l’idea di poter partire con pneumatici da asciutto.

L’uscita al primo giro di Stroll, tamponato da Perez, ha costretto Charlie Whiting ad esporre il regime di Virtual Safety Car. Il muretto Ferrari, secondo noi piuttosto intelligentemente, ne ha approfittato richiamando immediatamente ai box Vettel per montare le gomme slick “gialle”, quindi di mescola Soft. Mossa che poteva rivelarsi anche decisiva sull’andamento della gara ma che, invece, è stata subito vanificata al giro 3, quando Giovinazzi è andato a sbattere sul rettifilo principale. Incidente che ha costretto il direttore di gara a far uscire la Safety Car e, a causa dei detriti presenti sul rettifilo, ha obbligato tutti i piloti a transitare dai box. Il tentativo della Ferrari di undercut nei confronti di Hamilton, mossa intelligente, poteva però chiaramente esporre il Team italiano a “sfortune” se qualche pilota con pneumatici da asciutto fosse andato a muro, quanto poi successo. L’importanza di far segnare la Pole Position, passando ovviamente anche in prima posizione alla prima curva permette di gestire nel migliore dei modi anche queste situazioni, o meglio, permette di prendere decisioni meno aggressive.

La mossa Ferrari si è quindi trasformata, nel giro di un solo giro, da mossa possibilmente vincente in mossa “sfortunata” e sicuramente perdente. Numeri alla mano, al giro 3 il vantaggio di Hamilton su Sebastian Vettel era di poco inferiore ai 18 secondi che non erano un margine sufficiente per riuscire a “pittare” e rientrare davanti al tedesco. Per precisione, Mercedes era comunque sicura che nei successivi due/tre giri, Vettel su Soft rispetto ad Hamilton su Intermedie, in una pista ancora parzialmente umida in alcune zone, avrebbe perso altri secondi importanti tali da permettere al Team tedesco di effettuare il Pit Stop in serenità. Non abbiamo la controprova di ciò poiché per via della Safety Car, Vettel si è ritrovato non solo dietro alle due Mercedes (gomme Soft), ma anche dietro alle due Red Bull (gomme SuperSoft) oltre che al proprio compagno di squadra su stesso compound (Soft). Fortunatamente, e questo è fondamentale sottolinearlo, durante il regime di SC il pilota tedesco è riuscito a recuperare una posizione grazie ad un errore madornale di Bottas, finito in testacoda mentre cercava di portare in temperature le gomme. Una posizione che si rivelerà fondamentale poiché per Vettel sarebbe stato molto difficile riuscire a superare in pista una Mercedes W08 piuttosto veloce, sia cronometricamente che velocisticamente parlando, quella del pilota finlandese. 
Dopo la ripartenza, Hamilton, potendo girare a pista completamente libera, è riuscito ad imporre il proprio passo mentre Vettel, seppur più veloce dei tre piloti che lo precedevano, ha dovuto adeguarsi al loro ritmo di gara. 
Dal grafico in basso è possibile osservare il tempo perso dal pilota tedesco sul leader della corsa che, dal giro 10 al giro 20 (sorpasso su Raikkonen), ha perso mediamente circa 0.5 secondi al giro da Hamilton. 
Una volta liberatosi di Ricciardo (giro 22) dal giro 23 al giro 27 il passo di Vettel è stato molto simile a quello di Hamilton. In questa fase di gara il distacco tra i due piloti è salito di 1 solo decimo.



Distacco che è tornato a crescere dal giro 29 quando, Hamilton, avvicinandosi al proprio pit stop, ha iniziato a spingere molto forte cosa che non è riuscito a fare Vettel a causa di un degrado maggiore degli pneumatici della propria SF70H, causato molto probabilmente dai tanti giri effettuati dietro al suo compagno di squadra. 
Degrado che si può osservare anche dal grafico in basso, analizzando le linee di tendenza dei tempi realizzati da Hamilton e Vettel nel primo stint di gara. La linea di tendenza di Hamilton tende verso il basso, infatti, il pilota inglese, nei giri prima dello stop, ha realizzato i propri migliori riscontri cronometrici. Quella di Vettel, invece, è tendente verso l’alto e dimostra che gli pneumatici della Rossa erano ormai completamente “spremuti” anche perchè, il tedesco, a differenza dell’inglese, ha girato costantemente nel traffico.

GP CINA: nel primo run bene Hamilton, male Ricciardo con una RedBull RB13 assettata per l’asciutto
Nel prossimo grafico sono stati diagrammati i passi medi dei sei principali Top Driver: da notare l’ottimo passo di Hamilton, favorito sicuramente dalla prima posizione e dalla conseguente possibilità di girare a pista libera, e il ritmo piuttosto disastroso di Daniel Ricciardo che, a differenza di altri piloti, aveva assettato la sua vettura per una gara completamente asciutta (Ferrari ed anche Mercedes su assetti “misti” con entrambi i piloti). Il pilota australiano ha sofferto enormemente di sottosterzo nella prima di gara, migliorando invece nella seconda anche grazie ad una modifica sull’ala anteriore effettuata nel secondo Pit Stop. 

Chiudendo il discorso relativo al primo stint c’è sicuramente da soffermarsi un attimo sulla questione Team Order o no del Team Ferrari nel momento che Sebastian Vettel non riusciva a passare Kimi Raikkonen. Ci poteva stare come ci poteva non stare. A posteriori, era sicuramente meglio chiedere al pilota finlandese di farsi da parte, ma non ce la sentiamo di criticare il team italiano che alla seconda gara ha secondo noi preso la giusta decisione mostrando l’importanza nel Team dell’ultimo campione del mondo Ferrari. 
E c’è senz’altro da aggiungere che se Vettel ne aveva davvero molto di più a serbatoio pieno, doveva provare l’attacco come ha fatto Max Verstappen dapprima con Kimi Raikkonen e poi con il proprio compagno di squadra. Siamo cosi sicuri che all’inizio dello stint Sebastian Vettel avesse davvero un ritmo molto più rapido di Kimi Raikkonen? O solo dopo qualche giro, quando il serbatoio ha iniziato a scaricarsi e le gomme hanno raggiunto un ottimale livello di grip, il ritmo del pilota tedesco è diventato veramente competitivo (a livello di quello di Hamilton) permettendogli di passare Raikkonen e poi Ricciardo con un sorpasso super?

GP CINA: nel secondo stint un grande Vettel ma Hamilton controllava la gara
Nel secondo stint di gara, il ritmo di Vettel a pista libera cosi come Lewis Hamilton, è stato il migliore di tutti. Questo non ci deve trarre in inganno e stabilire che Vettel fosse più veloce di Hamilton in quanto chi sta davanti con dei secondi di vantaggio deve solamente controllare la gara fotocopiando i tempi di chi lo sta inseguendo. E’ come dire che la Mercedes era più performante della Ferrari in Australia perchè Bottas è stato il pilota più veloce in pista nella seconda parte di gara su Soft a Melbourne. 

A pista libera e con meno carburante in vettura, il degrado gomme della SF70H è stato similare a quello della Mercedes W08 e questo è sicuramente un ottimo segnale. Su questo tracciato la W08 è stata “aiuta” dalle basse temperature ma anche dagli interventi realizzati sul fondo “piatto” (cliccate qui per leggere in dettaglio), dimostrandosi molto meno in difficoltà nella gestione degli pneumatici e quindi sul ritmo gara rispetto a quanto si era notato in Australia.
Passando a Red Bull, e concludendo l’analisi di questo secondo appuntamento stagionale, il Team di Milton Keynes ha portato a casa due ottimi piazzamenti, sicuramente il massimo a cui poteva aspirare Ricciardo e soprattutto Verstappen. Il pilota olandese aveva scelto un assetto più da bagnato che lo ha messo in difficoltà nell’ultima parte di gara dove il forte sottosterzo, causato da pneumatici fuori dalla finestra corretta di temperatura, gli ha fatto alzare il ritmo.
La RB13 si è dimostrata più competitiva nelle prime fasi gara quando la vettura viaggiava con il massimo quantitativo di carburante. In questa  fase la RB13 è riuscita a sfruttare nella giusta finestra di funzionamento gli pneumatici SuperSoft. E’ proprio la finestra di utilizzo delle gomme che ha fatto scegliere le gomme SuperSoft, Low Working Range e più simile alle mescole 2016, su entrambe le vetture in quanto temevano di non riuscire a portare nella giusta finestra di funzionamento la Soft, mescola High Working Range. 
Ora ci si sposta in Bahrain dove sicuramente i Team troveranno condizioni molto più calde rispetto alla fredda Cina, anche se c’è da considerare il fatto che si correrà alle 18 ora locale, quando il sole è già piuttosto basso all’orizzonte. Non c’è quindi da aspettarsi una temperatura dell’asfalto rovente stile Malesia (per esempio) ma piuttosto condizioni simili (in qualifica e gara) a quelle che i Team hanno incontrato in Australia. Basterà per mettere nuovamente in crisi la Mercedes ed esaltare la facilità di gestione degli pneumatici della Ferrari SF70H o il Team tedesco dimostrerà di aver imparato dagli “errori” commessi nel regno dei canguri? Ancora qualche giorno e avremo le giuste risposte; intanto nelle prossime ore potrete gustarvi la nostra consueta anteprima.
di @spontonc e @SmilexTech

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