“Abbiamo visto che ci volevano un paio di giri per mandare il pneumatico in temperatura e ci sarebbero voluti anche dei giri puliti. Più è larga la finestra di utilizzo e più è facile far funzionare le gomme, più è stretta la finestra e più difficile diventa centrare l’obiettivo. Ed è proprio quello che stiamo vedendo al momento. La Ferrari sembra essere una monoposto che lavora ad una temperatura maggiore rispetto alla nostra finestra. E questo sia in Bahrain dove c’era caldo, sia a Sochi dove fa fresco. Posso solo dire che è un’ottima macchina”
Il fine settimana russo per la rossa era partito in salita con una nuova sostituzione del gruppo turbocompressore portando in pista il terzo componente dei quattro disponibili (poi scatteranno le penalità). Ferrari aveva pianificato l’introduzione di una nuova specifica di turbocompressore in questo quarto appuntamento che andava a risolvere i problemi riscontrati tra i test e i primi tre appuntamenti della stagione (Grosjean sulla Haas in Australia, Raikkonen in Bahrain). La scelta “alquanto strana” è stata la sostituzione del primo gruppo turbocompressore dopo il Gran Premio di Cina sulla vettura di Vettel sapendo che in Russia sarebbe arrivata la nuova specifica ma sicuramente i tecnici italiani avranno avuto i loro validi motivi dopo aver analizzato la Power Unit del pilota tedesco una volta arrivati a Maranello. Strana anche la scelta di sostituire solo il turbocompressore poiché solitamente si va a sostituire interamente il gruppo TC e MGU-H. Per quanto riguarda il capitolo penalità, Ferrari cercherà di terminare la stagione con le sole quattro unità di turbocompressori disponibili, facendo ruotare le due unità “vecchie” a disposizione di Sebastian Vettel nelle prove libere dei Gran Premi da Barcellona in avanti. Vedremo se il Team italiano riuscirà a rispettare quanto pianificato o se ci saranno altri intoppi con il passare della stagione.
PL1: Mercedes ha provato una simulazione di gara con il compound Soft con 37°C di pista
un mini long run con le gomme soft. Il team anglo-tedesco ha lavorato moltissimo nella giornata odierna sui long run per andare riuscire ad ottenere più dati possibili da analizzare tra il tardo pomeriggio e la serata di oggi. Le principale problematica è quella di cui abbiamo già parlato diffusamente anche in altri articoli: riuscire a sfruttare gli pneumatici soprattutto con il
pieno di benzina. Dei problemi alle gomme che si sono verificati principalmente con i compound più morbidi che sono quelli che hanno una finestra di
funzionamento più bassa (Low Working Range). In questo caso, la simulazione è
stata fatta con le Soft che sono delle gomme High working range che ben si erano comportate anche nel recente Gran Premio del Bahrain.
Analizzando le prestazioni delle vetture in condizioni da qualifica, il gap prestazionale degli pneumatici SuperSoft rispetto alle UltraSoft è stato molto più elevato rispetto alle previsioni della Pirelli. Gap che potrebbe ridursi e attestarsi intorno a quanto aspettato da Pirelli (0.5/0.7 secondi) man mano che la pista andrà a pulirsi e gommarsi.
In condizioni da qualifica la Ferrari è stata molto consistente con entrambe le mescole. Vettel, a differenza del compagno di squadra, non è riuscito a sfruttare al meglio le “rosse” per via di piccole modifiche all’assetto richieste dal pilota tedesco tra FP1 e FP2 che però non hanno funzionato. Ed è per questo motivo che è il pilota che più ha migliorato una volta montate le UltraSoft. Il pilota che meno ha migliorato con le UltraSoft è stato Hamilton che è riuscito ad abbassare il proprio tempo di soli 8 decimi. Il pilota inglese non è riuscito a realizzare un giro pulito, in quanto, sommando i best sectors, possiamo notare che avrebbe potuto migliorare di altri 3 decimi. Miglioramento presunto di 1.1 secondi che comunque sarebbe risultato inferiore rispetto a tutti i suoi rivali.
Analizzando i migliori settori, la SF70H è riuscita a fare la differenza nel settore centrale caratterizzato da curve medio-lente a 90°, Settore in cui, per essere competitivi, si necessità di ottimo carico aerodinamico e di un’ottima trazione meccanica e “chimica” data dallo pneumatico. Mercedes è stata invece più performante nel primo tratto che, può essere considerato, come un lungo rettifilo con una staccata piuttosto importante. Alla pari nel tratto finale, più lento e guidato, dove ci si poteva aspettare una Mercedes nuovamente in difficoltà ed invece è riuscita a limitare molto i danni.
A differenza della simulazione di qualifica, avvenuta nella prima parte delle prove libere, quando i vari Team hanno effettuato le loro simulazioni di gara la temperatura della pista era leggermente scesa passando da 40°C a 36°C.
il più veloce distanziando, a parità di gomma, Hamilton di 1 secondo. Va detto che il
pilota inglese avendo effettuato un 1° stint piuttosto corto disponeva di un
quantitativo di benzina maggiore rispetto a Vettel. Per quanto riguarda RedBull c’è ben poco da dire, la RB13 si è dimostrata semplicemente non all’altezza con i motorizzati Mercedes, Williams sul giro secco ma anche Force India sul passo gara, più vicine di quanto non sia il Team anglo austriaco a Mercedes, la seconda forza di questo weekend di Sochi. Vedremo se a partire da Barcellona, dove è atteso un grande sviluppo, riusciranno ad inserirsi nuovamente nelle posizioni che contano aspettando l’aggiornamento al motore Renault previsto per il GP del Canada che però sembra essere inferiore alle attese (5-10 CV contro i 15 CV attesi ad inizio stagione).