IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI
- I livelli di degrado sono tra i più bassi di tutta la stagione e lo stress dei pneumatici è limitato.
- Le temperature non troppo alte portano a un degrado termico contenuto delle gomme.
- Le curve 2 e 13 richiedono frenate violente con il rischio di bloccaggio.
- L’ultimo settore è di tipo stop&go, come Abu Dhabi: premia massime doti di trazione e frenata.
- La pista non viene utilizzata spesso durante l’anno, quindi sarà molto “sporca” a inizio weekend.
- La curva più impegnativa è la 3: un curvone a sinistra con diversi punti di corda, simile alla Curva 8 di Istanbul.
- La gomma anteriore destra è la più affaticata.
“Questa gara arriva dopo i due giorni di test in Bahrain; sarà interessante verificare i dati raccolti durante i test e come si traducono nella performance in pista e nella gestione dei pneumatici. Quello di Sochi è un circuito a bassa severità: si andrà quindi verso una gara ad un solo pit stop, fatto favorito anche dalla maggiore durata dei nuovi pneumatici. Qui per la prima volta verrà utilizzata la mescola Ultrasoft: sarà da valutare il suo comportamento su questa pista alla luce delle nuove monoposto. Il gap tra le mescole nominate è relativamente basso, quindi tutte e tre potrebbero risultare ideali in gara”.
- Per il Gran Premio di Russia è stata nominata per la prima volta la mescola Ultrasoft, indicata per i tracciati a bassa severità.
- Dall’Australia alla Spagna i team hanno identiche allocazioni di pneumatici: 7 set della mescola più morbida tra quelle nominate, 4 di quella media e 2 di quella più dura. Da Monaco si applicano le normali regole: le squadre selezioneranno 10 set tra i 13 disponibili. Pirelli comunicherà le selezioni 10 giorni prima della gara.