venerdì, Novembre 22, 2024

GP MONACO: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF70H?

Montecarlo. Monaco. Mercedes 3, Ferrari 2 dopo il quinto spettacolare appuntamento della stagione 2017 di Formula 1 dove abbiamo potuto notare miglioramenti importanti da parte di Mercedes sul passo gara e conferme altrettanto importanti di Ferrari in regime di qualifica con la pole position sfiorata da un ottimo Sebastian Vettel.

Prima di entrare nel vivo dell’articolo parlando quindi di come secondo noi Ferrari potrà comportarsi nel sesto appuntamento di questo fantastico Mondiale 2017 di Formula 1 è importante sottolineare qualche aspetto tecnico che caratterizza ogni anno il Gran Premio di Monaco.
Il tracciato cittadino del Principato di Monaco è composto da 10 curve a destra e 9 a sinistra con soli quattro brevi tratti di “alta” velocità; stiamo parlando del breve rettilineo principale, la salita verso la curva Massenet (3), la parte che corre nel Tunnel da curva 9 a curva 10 e il tratto tra la Nuova Chicane (11) e il Tabaccaio (12). Ma se si vuole andar forti a Monaco bisognerà far la differenza anche nelle curve lente che sono principalmente sette: Mirabeau alta (curva 5), ex Loews (curva 6), Mirabeau bassa (curva 7), Portier (curva 8), Nuova Chicane (curva 10 e 11), Rascasse (curva 18) e Anthony Noghes (curva 19).
Vista la scarsità di tratti ove si superano i 250 km/h i vari Team porteranno a Monaco i propri pacchetti da elevatissimo carico aerodinamico, questo significa ali con corde molto accentuate oltre alla presenza del monkey seat a più piani, utilizzati già in questa prima parte della stagione da molti Team tra cui Ferrari. E’ bene sottolineare come per gran parte del tempo sul giro non è l’aerodinamica a dare il maggior contributo nella prestazione (Power Unit esclusa) ma il grip meccanico. Nota tecnica: sotto ai 150 km/h l’aerodinamica ha un effetto veramente trascurabile nella prestazione di una vettura di Formula 1.

Cosa successe lo scorso anno? La gara parte sotto regime di Safety Car per via della pioggia. Ricciardo rimane in testa per e Hamilton sale in 2^ posizione. La pioggia se ne va e la pista asciuga. Hamilton allunga molto lo stinto su gomma da bagnato, facendo registrare giri niente male. Ma il colpo di scena è al box Red Bull: al momento della seconda sosta per Ricciardo, le gomme non sono pronte! Hamilton si guadagna così il sorpasso e quindi la vittoria. Gara incolore per Rosberg, che chiude 7°.


GP SPAGNA: torna la diretta in chiaro, ovviamente in orari europei
Il Gran Premio di Montecarlo è il secondo appuntamento stagionale che anche la TV di Stato (Rai) può mandare in onda in diretta facendo felici i molti appassionati che hanno deciso di non sottoscrivere un abbonamento con la Pay TV Sky.
Gli orari, come ovvio che sia, sono gli stessi della Spagna con l’unica differenza che a Montecarlo la prima giornata di Prove Libere si disputa il giovedì e non il venerdì. Per poi riprendere l’attività in pista tra il sabato e la domenica.

Ecco gli orari ITALIANI:

Prove Libere 1: 10:00 – 11.30
Prove Libere 2: 14:00 – 15:30
Prove Libere 3: 11:00 – 12:00
Qualifiche: 14:00 – 15:00
Gara: 14:00

GP MONACO: attenzione al raffreddamento dei freni e alla Power Unit 
Considerando che la velocità media in un giro di pista del tracciato di Monaco è attorno ai 160 km/h bisogna tenere in considerazione nell’assetto delle varie vetture il surriscaldamento a cui potranno andare incontro i gruppi freno soprattutto nella prima parte di gara a serbatoi pieni. E’ per questo che solitamente le prese d’aria dei freni risultano essere sovradimensionate: questo per portare più aria ai freni compensando la bassa velocità media.
Restando sul raffreddamento dei vari componenti, le basse velocità oltre a creare problemi ai gruppi freno andranno ad incidere anche sulla Power Unit e sul cambio. Per questo spesso a Monaco i Team utilizzano soluzioni di raffreddamento molto simili a circuiti dove le temperature ambientali sono molto elevate pur con temperature dell’aria che a Montecarlo difficilmente superano i 25°C in questo periodo.
Oltre a ciò, sarà fondamentale per i vari Team riuscire ad arrivare sul circuito monegasco con una corretta mappatura del propulsore; molto importante aver cura dell’erogazione della potenza ai bassi regimi perché a Monaco non conta molto la potenza massima (0,13 sec ogni 10 CV) ma soprattutto la curva di coppia e di erogazione della potenza. Passando alla parte ibrida del motore, è bene sottolineare come essa conti molto nell’economia del singolo giro a Monaco. I rapporti del cambio, definiti ad inizio stagione, sono sicuramente troppo “lunghi” per un tracciato come quello di Monaco ed è per questo che entra in gioco pesantemente l’energia fornita dai due motori elettrici, in maggior  modo considerando anche i nuovi regolamenti tecnici 2017, quella derivante dal motore elettrico MGU-H. Nessun problema per quanto riguarda i consumi che sono i più bassi della stagione potendo imbarcare anche 20 kg in meno rispetto ai 105 kg concessi dal regolamento tecnico 2017.
Per concludere questo breve paragrafo, è arrivato il momento di analizzare quanto può essere critico il tracciato monegasco per la trasmissione. Vedendo il layout della pista è facile dedurre come i piloti saranno molto sollecitati per via dei numerosissimi cambi marcia, più di 5000 nell’arco dei 78 giri del Gran Premio. Oltre a ciò, sempre riguardo alla trasmissione, sul tracciato monegasco si va a sollecitare notevolmente la prima marcia, solitamente la più critica sul gruppo ingranaggi.
GP MONACO: si potrà percorrere l’intero Gran Premio con le “dure” Pirelli UltraSoft 2017 
Le mescole scelte da Pirelli per il prossimo Gran Premio di Montecarlo sono quelle portate dalla Pirelli anche nel GP 2016 ossia la UltraSoft sarà il compound per la qualifica mentre la SuperSoft o la Soft saranno i due compound da utilizzare poi in gara.

A Montecarlo è il primo appuntamento dove i vari Team / piloti hanno potuto scegliere quanti set dei vari compound portare per il weekend di gara. Niente di cosi fondamentale, almeno per quanto riguarda questo appuntamento della stagione, considerando la durezza dell’UltraSoft in versione 2017 che è riuscita quasi a percorrere l’intera gara a Sochi.
Strategia ovviamente impostata su una sola sosta visto il pochissimo degrado presente sul tracciato cittadino di Monaco: UltraSoft – SuperSoft.
Interessante notare che Team come RedBull, Williams, Button (Mclaren, sostituisce Fernando Alonso impegnato a Indianapolis) e Renault abbiano optato per un solo treno di SuperSoft, che dovranno tener buono per la gara e quindi difficilmente riusciranno a sfruttarlo nelle PL. Ma c’è anche da sottolineare che la SuperSoft è la mescola che meno è cambiata rispetto al 2016 ed è per questo che sarà più importante per i Team concentrarsi sulla durata e ritmo sulla mescola UltraSoft. Mercedes è invece il Team che ha portato in pista più SuperSoft insieme a Toro Rosso e loro si, potranno effettuare prove comparative durante il weekend per riuscire a capire come la “nuova” W08 si comporterà su quegli pneumatici che hanno creato non pochi problemi a Hamilton e Bottas in questa prima parte della stagione.

Ricordiamo che la UltraSoft e la SuperSoft sono compound Low Working Range, più facili da portare in temperatura ma più facili anche da “surriscaldare”, soprattutto le posteriori, mentre la Soft è una mescola High Working Range con cui Mercedes si è trovata piuttosto bene in questi primi appuntamenti della stagione.
GP MONACO: clima caldo e soleggiato con temperature ambientali attorno ai 25°C
A livello meteo dovrebbe essere un fine settimana stabile e soleggiato poiché sono attesi ben quattro giorni di bel tempo. Le temperature ambientali saranno superiori ai 20°C.

Domenica, giorno della gara, sarà una giornata calda e soleggiata con una temperatura massima che toccherà molto probabilmente anche i 25°C con temperature della pista molto probabilmente superiori ai 40°C.
Aspettiamo comunque le previsioni più dettagliate del nostro meteorologo Andrea Pini che arriveranno nella giornata di mercoledì.

GP MONACO: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF70H?

La scuderia di Maranello arriva al Gran Premio di Monaco con una forte voglia di riscatto visti gli esiti degli ultimi due appuntamenti stagionali dove Sebastian Vettel ha raccolto sicuramente meno di quanto ci si poteva aspettare. In Russia una partenza cosi cosi del pilota tedesco ha permesso a Valtteri Bottas e alla sua migliorata Mercedes W08 di vincere; se si parla invece del GP di Spagna si può anche sicuramente aggiungere il termine “sfortuna” con una Virtual Safety Car capitata non nel momento migliore per il Team italiano.

Per quanto riguarda il tracciato cittadino di Montecarlo è sicuramente uno dei più ostici per le Ferrari degli ultimi anni; basti pensare che il Team italiano non vince questa prestigiosa gara dal lontano 2001 (Schumacher).
Da un punto di vista tecnico però la SF70H è una delle vetture meglio riuscite nell’ultimo decennio alla Ferrari soprattutto per quanto riguarda la parte telaistica e meccanica, grave handicap presente sulle vetture degli ultimi anni del Team italiano. La vettura 2017 ha finora dimostrato di avere un ottimo grip meccanico, quindi una ottima trazione, e una Power Unit non troppo brusca, che riesca a scaricare “dolcemente” la tanta coppia generata.
In questa prima parte della stagione la SF70H ha fatto una ottima impressione sia nel terzo settore di Melbourne e sia nel terzo settore di Sochi, tratti in cui è fondamentale avere una trazione perfetta per far segnare i miglior parziali. Ma la vettura italiana non è riuscita stranamente a ripetersi in uno dei settori più indicativi del mondiale, ossia il terzo di Barcellona, in verde nell’immagine successiva.
Se prendiamo in esame questo settore, caratterizzato da molte curve lente e medio lente in cui serve un buon inserimento in curva e trazione in uscita, la SF70H ha dimostrato stranamente dei problemi (un setup meccanico che favoriva maggiormente i primi due settori) rispetto sia a RedBull che soprattutto da Mercedes.
Se si considerano i 1260 m di lunghezza del settore, la SF70H si è presa più di tre decimi al chilometro dalla rivoluzionata Mercedes W08 e anche quasi 70 millesimi al chilometro da una RedBull molto migliorata nel lento con le novità introdotte al Montmelo. Un qualcosa di sicuramente anomalo rispetto a quanto visto nei primi quattro appuntamenti della stagione anche se c’è da sottolineare che le novità Mercedes erano rivolte anche al miglioramento in questo settore tecnico della W08; migliorare le sfruttamento degli pneumatici significa infatti allargare la finestra di ottimale funzionamento degli pneumatici e quindi garantirsi di conseguenza un miglior grip al posteriore e quindi in generale una miglior trazione. Cosa che sulla W08 specifica “iniziale” non avveniva: il surriscaldamento del treno posteriore comportava una grave perdita di grip e quindi di trazione. Da qui i grossi problemi accusati soprattutto in Australia, nel terzo settore. 

Poi c’è il capitolo passo corto / passo lungo. A detta di molti il passo corto di Ferrari sarà determinante per l’esito del sesto appuntamento stagionale 2017. Noi non pensiamo ciò. Il discorso è molto più complicato di come lo si vuol far passare e, in parte, i dati sopra mostrati riguardanti i miglior crono del terzo settore del circuito di Barcellona dimostrano ciò. Se da una parte Hamilton e Bottas potranno essere (solo) leggermente penalizzati nel far curvare le loro W08 con passo più lungo di circa 200 mm rispetto a Ferrari, dall’altro c’è sicuramente da considerare una possibile maggior aggressività della W08 sulle Pirelli 2017 che potrebbe essere importante in regime di qualifica. Sapendo che il tanto chiacchierato (soprattutto nella stagione passata) “passo gara” a Monaco conta molto meno rispetto agli altri circuiti del mondiale per via della difficoltà nell’effettuare sorpassi. 
Da un punto di vista di Power Unit, a Monaco bisognerà utilizzare molto MGU-H come “motore” per andare a controllare il turbo lag viste le basse velocità di percorrenza delle curve del Principato e i rapporti piuttosto lunghi per questa tipologia di tracciato. Ferrari in questa stagione è cresciuta molto anche sotto questo punto di vista anche se sta ancora pagando la non buona affidabilità soprattutto del turbocompressore. Ricordiamo infatti che sulla SF70H di Sebastian Vettel sono già state introdotte tutte e quattro le unità “gratuite” di turbocompressore; dalla prossima sostituzione il pilota tedesco andrà incontro alle prima penalità. Ma non ci sono solo notizie “negative” per quanto riguarda la Power Unit Ferrari poiché, a quanto abbiamo potuto capire, il secondo motore endotermico di Sebastian Vettel (problemi nelle FP3 del Gran Premio di Spagna) potrà essere riutilizzato. 
Concludendo, quest’anno Ferrari ha sicuramente la grossa occasione di sfatare quello che ormai può davvero essere considerato un vero tabù, ossia vincere il Gran Premio di Montecarlo. Mercedes permettendo che in un pronostico pre weekend si può mettere al pari della Scuderia Ferrari. Con una RedBull che potrebbe anche non essere troppo lontana dai due Top Team dopo i buoni passi avanti della Spagna.    

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