In questo Gran Premio di Russia abbiamo potuto notare nuovamente che la Mercedes W08 non è la miglior vettura sugli pneumatici Pirelli 2017. Ma a Sochi si è visto un qualcosa all’opposto dei primi tre weekend della stagione: una Mercedes non più “vincente” il sabato in qualifica e non più cosi in difficoltà nella prima parte di gara, a serbatoio pieno, con una mescola Low Working Range (UltraSoft). Il tutto grazie ad un assetto che ha visto una distribuzione dei pesi spostata più sul posteriore e non più sull’anteriore come nel weekend del Gran Premio del Bahrain.
Cosi facendo Mercedes è andata in difficoltà nello scaldare correttamente (delta temperatura tra carcassa e superficie) gli pneumatici anteriori ma è riuscita a sfruttare in miglior modo quelli posteriori, cancellando almeno per questo weekend, i fastidiosi problemi di overheating incontrati nei primi tre appuntamenti del mondiale. Faticosamente ma pian piano sembra che il Team anglo tedesco stia ritrovando il bandolo della matassa sui nuovo pneumatici del costruttore italo cinese, aspettando gli aggiornamenti attesi per il Gran Premio della Spagna, che riguarderanno principalmente l’aerodinamica e, in parte, anche una diminuzione di peso sul posteriore della vettura per togliere parte di quei 5 kg che stanno causando perdite attorno due/tre decimi al giro. Non sono invece attese modifiche alla sospensione anteriore a quanto abbiamo potuto capire.
In Russia, circuito in cui il carico aerodinamico è molto importante tra secondo e terzo settore, ma che include anche due lunghi rettilinei tra primo e secondo settore, la Mercedes ha portato in pista un’ala posteriore più scarica rispetto a quella utilizzata nei primi appuntamenti. Dalla foto confronto si può ben vedere che la corda del profilo principale è stata ridotta cosi come l’angolo di attacco e la sezione frontale dell’ala mobile, tutto ciò con lo scopo di ridurre la resistenza all’avanzamento della W08. Ricordiamo infatti che l’ala posteriore è il componente che genera il maggior contributo % sulla resistenza aerodinamica totale creata da una vettura di Formula 1.
Un’ala posteriore che ha comunque mantenuto il profilo a cucchiaio e che accoppia a buoni livelli di carico aerodinamico una miglior efficienza aerodinamica poiché i vortici d’estremità, una forma di resistenza indotta, risultano di minore intensità.
Piccola modifica anche nella parte terminale della struttura presente nella parte posteriore della Mercedes W08 e che deve resistere al crash test FIA: i “denti da squalo” sono stati sostituiti con una soluzione più tradizionale a profilo rettilineo.
Modifiche da aggiungere a quelle già analizzate qualche giorno fa che hanno riguardato il muso e il cofano della W08 (per maggiori informazioni).