In questa stagione 2017 di Formula 1 Ferrari e Mercedes ci stanno regalando delle bellissime battaglie a suon di giri veloci durante le qualifiche e anche quest’oggi è stato così. Solo 51 millesimi hanno permesso a Lewis Hamilton di conquistare la terza pole position di questa stagione. Un giro molto buono quello del pilota inglese, costruito principalmente su un terzo settore spaventoso, ben 3 decimi e mezzo più veloce del best T3 di Sebastian Vettel.
Ma andiamo ad analizzare più nel dettaglio i miglior giri di Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, partendo con il sottolineare la configurazione aerodinamica utilizzata dai due piloti. Mercedes in questo GP di Spagna ha introdotto un pacchetto molto corposo di aggiornamenti che a detta del Team anglo tedesco hanno funzionato come speravano. Muso, turning vanes, bargeboard, supporti delle telecamere, fondo, diffusore, ala posteriore e monkey seat, insomma una vettura profondamente rivista rispetto ad una Ferrari che ha invece introdotto nuove specifiche per quanto riguarda i bargeboard e la T Wing (o C Wing per via della forma).
Un pacchetto di 4 decimi (Mercedes, incluso il peso tolto sul posteriore delle W08) rispetto ad un funzionante pacchetto Ferrari da 1-2 decimi che ha permesso a Mercedes di far segnare la Pole Position su un circuito che poteva adattarsi meglio alle caratteristiche tecniche della Ferrari SF70H. Ma sarà nella giornata di domani che Hamilton e Bottas dovranno dimostrare che la nuova W08 è veramente un passo avanti importante rispetto alla vettura che tanto ha sofferto la gentilezza sulle Pirelli 2017 della Ferrari SF70H. Ed è proprio in gara che i tecnici capitanati da James Allison, ex DT della Ferrari, si aspettano i miglior guadagni cronometrici dal nuovo pacchetto aerodinamico.
Una Mercedes, che grazie alla riduzione di peso sul posteriore della W08, è riuscita nuovamente a caricare aerodinamicamente entrambe le vetture grazie ad una nuova ala posteriore e ad un nuovo monkey seat a due piani. Insomma, una configurazione aerodinamica più consona al tracciato da alto carico quale è quello del Montmelo che potrebbe aiutare le due W08 per quanto riguarda la gestione degli pneumatici nella gara di domani.
Ferrari è scesa in pista anch’essa con una configurazione da alto carico, mai utilizzata in altri weekend finora corsi. All’ala da alto carico posteriore (nessuna novità) è stata accoppiata dalle FP3 la soluzione del doppio monkey seat, già provata durante le PL1 del Bahrain ma poi non utilizzata in gara. Confrontando le soluzioni portate in pista dal duo Ferrari nella giornata di ieri quindi, il team italiano ha quindi optato per un retrotreno più carico. Parlare quindi di una Ferrari scarica è alquanto sbagliato.
Capitolo pressioni: la Pirelli nella serata di ieri, dopo aver analizzato le telemetrie di tutti i Team, ha scelto di abbassare in modo importante le pressioni sul posteriore delle vetture (-1.5 PSI) garantendo quindi maggior grip per via di una impronta a terra maggiore ma di conseguenza anche maggior consumi che comunque non inficeranno le strategie a doppia sosta di Mercedes e Ferrari (anche se la più veloce è su tre soste). Grazie a questo fattore tecnico, accoppiato a modifiche apportate dai meccanici Ferrari, hanno permesso alle due SF70H di chiudere il gap nei confronti di due Mercedes W08 apparse abbastanza in palla nella giornata di ieri.
E poi ci sono gli aggiornamenti alle Power Unit. Partendo da Mercedes, la EVO 2 (la EVO 1 portata al nei test 2 di Barcellona) era stata montata ad inizio weekend sia sulla vettura di Hamilton che su quella di Bottas. Un importante problema idraulico ha però costretto il Team anglo tedesco alla sostituzione della Power Unit sulla vettura numero 77 con l’unità utilizzata da Bottas fino al Gran Premio di Russia. Power Unit EVO 2 di Mercedes non “pompata” ulteriormente rispetto ai 25 CV aggiunti nell’inverno come potenza massima, con le principali novità legate al recupero di energia da sfruttare in gara oltre ad altre modifiche per migliorare l’affidabilita della PU tedesca.
Per quanto riguarda Ferrari, sostituzione programmata del motore endotermico sulla SF70H di Sebastian Vettel nella serata di ieri, che però ha manifestato dei problemi durante le FP3 costringendo il Team italiano a sostituirlo insieme a turbocompressore e MGU-H. È bene sottolineare però che la sostituzione è stata necessaria per una mancanza di tempo che serviva ai tecnici per identificare meglio il problema. Questo significa che il motore termico numero 2 non è così scontato che debba essere buttato: solo delle verifiche più approfondite in quel di Maranello potranno far maggiore chiarezza. ICE numero 1 (e non la terza unità come sembrava inizialmente) montato sulla vettura numero 5 ma quello che preoccupa maggiormente è la quarta unità di TC in cinque weekend di gara. Alla prossima sostituzione scatteranno per Sebastian Vettel già le prime penalità.
Ma ora è il momento di analizzare i giri di qualifica di Sebastian Vettel e Lewis Hamilton con il pilota della Ferrari più veloce nel primo e secondo settore mentre il pilota Mercedes molto più veloce nel terzo. Ha pagato quindi l’assetto aerodinamico “più carico” di Mercedes? In realtà il tutto non deve essere ricondotto solamente a ciò, anche analizzando il compare video tra i due giri.
Diciamo questo perché Lewis Hamilton in curva 1 commette un leggero errore, arrivando leggermente lungo e non riuscendo quindi a prendere la corda di curva 1. Errore che viene trascinato come traiettoria non così corretta all’ingresso di curva 2 e alla conseguente uscita. Da sottolineare come Ferrari è riuscirà oggi a generare maggiori velocità sul dritto principale che hanno fatto guadagnare a Vettel dei metri importanti nella seconda parte del rettilineo principale sul pilota inglese della Mercedes.
Curva 3 per entrambi i piloti in pieno, con un gap che è rimasto pressoché simile a quello di uscita da curva 2, cronometricamente parlando circa 1 decimo e qualche millesimo. Nel secondo settore ancora migliore la Ferrari con Sebastian Vettel, questo anche grazie ad un nuovo errore di Lewis Hamilton, questa volta in curva 6. Frenata ritardata, lieve indecisione a centro curva quando era già molto più largo della traiettoria ideale.
Passando al terzo settore, Lewis Hamilton è riuscito a fare la differenza su tutti gli altri piloti, Vettel compreso, principalmente nell’ultima parte del settore guardando i micro settori. Pilota tedesco della Ferrari che ha commesso un piccolo errore in curva 10 perdendo il posteriore della SF70H in staccata e un altro nella staccata della chicane andando ad un leggero bloccato dell’anteriore sinistra. Chicane percorsa egregiamente da Lewis Hamilton nonostante il passo lungo della sua W08. Ingresso e soprattutto uscita perfetta per il pilota Mercedes. Da segnalare che anche la Ferrari di Raikkonen non è riuscita a far segnare un ottimo T3 nel suo giro veloce, segno che oggi la SF70H in quel settore non era sicuramente la vettura più veloce in pista.
Redbull grazie agli aggiornamenti aerodinamici e meccanici è riuscita a fare un bel balzo in avanti con Verstappen che è riuscito ad arrivare a soli due decimi e mezzo dalla Ferrari di Kimi Raikkonen. Aggiornamenti tecnici, alcuni visibili, altri meno, che hanno incrementato il carico aerodinamico al posteriore. Un pacchetto aerodinamico e meccanico di 0,5 secondi al giro su un tracciato come quello di Barcellona. Da notare come la RB13 è risultata essere la seconda vettura più veloce nel terzo settore, il più guidato del circuito di Barcellona. Ora per loro servirà verificare che gli aggiornamenti portati in pista a Barcellona abbiano risolto i problemi di gestione delle Pirelli 2017 manifestati neo primi quattro appuntamenti della stagione.
Se andiamo ad analizzare i best sector, realizzati dai primi 6 piloti classificati, possiamo notare che il pilota che aveva maggior margine di guadagno è Lewis Hamilton che, almeno idealmente, aveva la possibilità di migliorare il proprio tempo di oltre 2 decimi. Anche Bottas e Raikkonen non sono riusciti a realizzare un giro particolarmente perfetto, infatti, il loro ideal lap è inferiore al tempo realizzato di circa 1 decimo di secondo.
Molto vicini al proprio limite sono stati Vettel, Ricciardo mentre Verstappen, nel momento cruciale, è riuscito a realizzare il giro perfetto che gli è valso la quinta posizione rifilando ben 4 decimi al proprio compagno di squadra..
Che Mercedes non riesca più a fare la differenza in Q3 come negli anni scorsi è ormai risaputo ed anche qui a Barcellona ne abbiamo avuto un altra conferma. Analizzando i migliori tempi realizzati in Q2 ed in Q3 possiamo notare che il guadagno prestazionale ottenuto è di circa 1 s, sia su Ferrari che su Mercedes. Anche Red Bull con Verstappen ha ottenuto un guadagno prestazionale similare a Mercedes e Ferrari, mentre, Ricciardo è riuscito a migliorare di circa 7 decimi.
Se analizziamo le velocità massime in fondo al rettilineo possiamo notare che, la Ferrari, come abbiamo scritto sopra, è stata la vettura più veloce. Quello che colpisce è la velocità della Mercedes che non è elevatissima come eravamo abituati a vedere in questo inizio di mondiale per i motivi spiegati all’inizio di questo articolo.
Dopo aver parlato, in questa analisi, dei top driver, è giusto rendere merito ad uno splendido Fernando Alonso che ha portato la MCL32 in una insperata settima posizione a 1.9 secondi dalla Mercedes di Hamilton. E considerando che il gap tra la Power Unit Honda e quella Mercedes tocca i 90 CV in regime di qualifica, ciò dimostra la bontà del lavoro svolto a Woking nella parte telaistica, meccanica e aerodinamica. Ci sono da sottolineare comunque i grossi sforzi che sta cercando di compiere Honda per portare in pista una unità motrice soprattutto affidabile; dopo l’aggiornamento della Cina (all’immissione dell’ICE), quello della Russia (novità al raffreddamento dell’MGU-H e a un cuscinetto sempre dell’MGU-H), in Spagna è stata portata in pista una unità termica con modifiche all’iniezione accoppiate ad una evoluzione del combustibile.
Concludendo l’analisi di queste bellissime quinte qualifiche della stagione, domani sarà fondamentale la partenza anche se a differenza del Gran Premio di Sochi si potrà giocare qualche carta dal punto di vista della strategia puntando alle due soste. Ottima prima fila per un Vettel sempre pimpante nei momenti che contano, sperando che la partenza dal lato sporco della pista (come Raikkonen) non vada a creargli dei deleteri problemi di grip. Riuscire a terminare il primo giro almeno in seconda posizione potrebbe infatti permettere agli strateghi del Team italiano di studiare una strategia più aggressiva nel caso le Mercedes si dimostrino ancora non all’altezza sulle Pirelli 2017. Sempre dando una sguardo al traffico.