Dopo i primi quattro appuntamenti di questa molto interessante stagione 2017 di Formula 1 il circus sbarca in Europa con alcune certezze (Ferrari) e tanti dubbi che riguardano principalmente le prestazioni di Mercedes e RedBull.
Per quanto riguarda il Team che ha dominato le ultime tre stagioni di Formula 1 ci siamo soffermati con un articolo approfondito nella giornata di ieri (maggiori informazioni), parlando dei difetti della W08 e di cosa ci si può aspettare per il Gran Premio di Spagna. Ora è invece il momento di analizzare la RB13, una delle vetture peggiori di questo mondiale di Formula 1.
REDBULL RB13: la mancanza di carico al posteriore mette in crisi gli pneumatici
La RB13, vettura progettata dal gruppo di lavorocapitanato da Adrian Newey, non è nata nel migliore dei modi e lo si era già visto fin dai primissimi test di Barcellona dove sia Mercedes che soprattutto Ferrari riuscivano ad esprimere ben altro ritmo pur con tutte le variabili da introdurre nel caso di test pre stagione.
Il grosso problema della RedBull RB13 è la mancanza di carico aerodinamico al posteriore che crea enormi problemi agli pneumatici. RedBull in questi 4 Gran Premi non è mai riuscita a portare in temperatura la carcassa delle Pirelli 2017 generando un deleterio scivolamento dello pneumatico e quindi un surriscaldamento della superficie. Fenomeno che si è verificato soprattutto sulla mescola Soft, High Working Range, che necessita di temperature maggiori di funzionamento, mai garantite dalla problematica RB13.
Dal Gran Premio del Bahrain il Team con sede a Milton Keynes ha provato a scaldare in modo ancora più spinto gli pneumatici posteriori utilizzando il calore dissipato dall’impianto frenante ma cosi facendo ha messo in forte crisi quest’ultimo, costringendo al ritiro Max Verstappen in Bahrain e Daniel Ricciardo a Sochi, proprio per problemi ai freni posteriori.
E se RedBull è in questa difficile situazione il merito è anche di Simone Resta e della Ferrari. Qualche settimana fa sia Helmut Marko che Christian Horner, pur ammettendo degli importanti cambiamenti nei sistemi sospensivi montati sulla RB13, avevano minimizzato riguardo alle possibili ricadute sulla loro vettura legati alla lettera inviata alla FIA da Simone Resta lo scorso dicembre. Ma entrambi stavano solamente “salvando” quanto di buono il loro Team è riuscito a mostrare nella scorsa stagione, con dei sistemi sospensivi veramente border line, e in parte banditi in questa nuova stagione.
Con dei sistemi sospensivi più tradizionali e solamente adattati al telaio della RB13 i tecnici del Team di Milton Keynes non sono mai riusciti a trovare la strada corretta anche per via di una Power Unit ancora molto depotenziata rispetto a quelle di Mercedes e Ferrari che comporta delle scelte di compromesso sul setup. Di entità maggiore ma RedBull si è trovata in poche settimane con problemi simili a quelli di Mclaren, un qualcosa che con i “trucchi” dei sistemi sospensivi 2016 non si era quasi mai verificato. Ricordiamo che il Team anglo austriaco ha passato gran parte della stagione 2015 e di quella 2016 (gli aggiornamenti aerodinamici si contano sulle dita di due mani) a settare correttamente tutto il sistema sospensioni / telaio anche grazie alle buon infrastrutture (leggersi banchi dinamici) presenti in fabbrica.
REDBULL RB13: la Power Unit aggiornata Renault arriverà solo a Baku
Dal Gran Premio di Cina RedBull ha provato a caricare maggiormente le ali posteriori sulla RB13 di Ricciardo e Verstappen ma cosi facendo ha fatto emergere l’altra importante mancanza del pacchetto ossia la potenza della Power Unit Renault. Andando ad aumentare in modo importante la resistenza all’avanzamento, entrambe le RedBull hanno pagato più di 7-8 km/h allo Speed Trap da Ferrari e Mercedes quando in Australia i delta velocistici si aggiravano attorno ai 2-3 km/h.
Una Power Unit che paga ancora 40 CV in regime di qualifica che diventano “solamente” 25 CV poi in gara. Comunque troppi per pensare di poter lottare con Mercedes e Ferrari senza un sistema sospensivo perfetto che può garantire un assetto neutro sul dritto e ben bilanciato poi anche in curva. Un qualcosa che RedBull non riesce più a garantire, dovendo utilizzare assetti maggiormente morbidi per riuscire a sfruttare un posteriore più basso sul dritto ma che poi non garantisce gli stessi ottimi risultati nelle curve di media e alta velocità dove serve invece un assetto più rigido.
Senza contare che RedBull attualmente non ha ancora potuto usufruire di zavorra; entrambe le RB13 stanno ancora utilizzando la specifica 2016 del motogeneratore elettrico MGU-K per via di importanti problemi di affidabilità avuti durante i test invernali sulle unità 2017. Ben 5 kg in più che non permettono al Team anglo austriaco di scegliere la corretta distribuzione dei pesi.
REDBULL RB13: non si è perso terreno rispetto alla prima parte del 2016 ma..
Se confrontiamo le prestazioni della RB13 con quelle della vettura dello scorso anno possiamo notare che la situazione a livello cronometrico non è così disastrosa. Prendendo in esame le prima 4 gare del 2017 rispetto a quelle del 2016 possiamo notare che il distacco chilometrico nei confronti della Mercedes è sceso di 10 millesimi di secondo. Proprio nel 2016 la Red Bull era risorta a Barcellona quando, approfittando del harakiri Mercedes, si era aggiudicata la corsa con l’esordiente Verstappen. Se nel 2016 i problemi iniziali erano dovuti principalmente alla mancanza di potenza, più ampia rispetto a questo inizio di 2017, quest’anno le problematiche sono maggiori e coinvolgono per il 50% anche il lato “vettura”, e quindi non solamente il lato “unità motrice”.
Se andiamo a considerare interamente la stagione 2016 notiamo che Red Bull ha perso quasi 1 decimo a chilometro sui rivali anglo-tedeschi che su una pista di media lunghezza sono circa 0,5 secondi al giro.
REDBULL RB13B o RB14: la nuova vettura del Team anglo tedesco sarà molto diversa dalla precedente
Nella giornata di venerdì debutterà in pista una nuova RedBull RB13 che secondo Christian Horner ha impegnato “giorno e notte” Adrian Newey. Una vettura molto diversa da quella attuale che ha necessitato di nuovi crash test e che sembra ha preso spunto sia da Ferrari che da Mercedes. Con i numeri della galleria del vento che sembrano importanti: RedBull si attende miglioramenti fino ad un secondo in base al circuito.
La RB13 in versione B o RB14, quello lo scopriremo solo nelle prossime ore, ha l’obiettivo di limare quel 50% di gap da attribuire alla vettura che è presente tra RedBull e Ferrari / Mercedes. Per l’altro 50%, da attribuire alla scarsa potenza della Power Unit Renault, bisognerà aspettare almeno Baku anche se gli ultimi rumors non sono propriamente positivi in termini di incremento delle prestazioni visto che si parla di un miglioramento di soli 5-10 CV.
E senza un corposo aggiornamento alla Power Unit sarà molto difficile per il Team austriaco andare a riprendere i due Top team che si stanno giocando il mondiale 2017.