Il circuito, che non ospita più in questa stagione 2017 il Gran Premio d’Europa ma bensì il Gran Premio dell’Azerbaijan, è lungo 6.003 metri ed è composto da 12 curve a sinistra e 8 a destra. Una caratteristica molto interessante, che lo rende unico anche rispetto a moltissimi altri circuiti presenti nel calendario di F1 è che gran parte dei sei chilometri di lunghezza si trovano al di sotto del livello del mare.
GP AZERBAIJAN: tracciato da medio carico aerodinamico dove conta avere una Power Unit performante
Da un punto di vista tecnico, più precisamente di Power Unit, il circuito di Baku è il tracciato ove la parte ibrida ha il maggior peso nell’arco di un giro in tutto il mondiale: più del 3%. A Baku sarà cruciale avere un efficiente recupero di energia elettrica da parte del motore elettrico MGU-H, su cui la Ferrari ha lavorato moltissimo tra la stagione 2016 e l’inverno che ci ha portato a questa stagione 2017 di F1. Per chi non se lo ricorda, soprattutto nella stagione 2014 e 2015 la Ferrari soffriva enormemente su queste tipologie di tracciati poiché l’unità motrice italiana non era stata concepita sulla massimizzazione di quella che è una energia ancora “non regolamentata”.
GP Baku 2016 – Nel 2016 Rosberg vinse con una strategia a singola sosta |
Da segnalare come RedBull abbia optato per una scelta molto conservativa portando a Baku ben due set di pneumatici Medium contro il solo set (obbligatorio e scelto da Pirelli) a disposizione di Ferrari e Mercedes. Al contrario, molti set di “rosse” per entrambe le Mclaren che potranno provare la Soft solamente nella parte di simulazione dei passi delle FP2 avendone a disposizione solamente 2 treni.
GP BAKU: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF70H?
La Ferrari arriva a questo ottavo appuntamento stagionale dopo un Gran Premio, quello del Canada, sicuramente non positivo. Ma guardando il lato positivo del weekend, ci sono dei punti conquistati che fanno sicuramente morale e soprattutto mantengono Sebastian Vettel in una posizione molto importante nella classifica mondiale piloti, considerando che, a livello prestazionale, la SF70H non è sembrata essere quella delle prime sei gare del mondiale.
In questo fine settimana potremo capire se i leggeri “problemi” sugli pneumatici accusati dalla SF70H in Canada con temperature elevate dell’asfalto siano da considerarsi “casuali” o se si potranno presentare anche su altri circuiti in cui la scuderia italiana dovrà optare per una configurazione da medio basso carico. Un livello di carico aerodinamico che i team utilizzeranno sulle proprie monoposto anche su questo tracciato cittadino anche se c’è da dire che le gomme dovrebbero essere più facili da portare in temperatura rispetto agli weekend di Monte-Carlo, Sochi e Montreal poiché i carichi ai quali sono sottoposte sono maggiori rispetto alle precedenti gare. E’ una situazione di mezzo rispetto a Gran Premi come quelli di Sochi o Monaco rispetto alla Spagna o Silverstone anche dove non ci dovrebbero essere grossi problemi a portare in temperatura asse anteriore e posteriore. Quello di Baku sarà comunque un weekend dove nuovamente le anteriori faranno più fatica a riscaldarsi rispetto alle posteriori poiché quest’ultime saranno sottoposte a numerose accelerazioni.
A livello tecnico il circuito di Baku potrebbe non essere il circuito più favorevole alle caratteristiche tecniche della SF70H anche se difficilmente la rossa potrà andare in difficoltà. Diciamo questo perchè quello azerbaigiano è un circuito dove sarà molto importante la Power Unit ed in special modo la parte elettrica dove la Ferrari, rispetto al 2016, ha sicuramente fatto passi in avanti importante risolvendo quei fastidiosi problemi di clipping mai notati su nessuno dei tracciati fino ad ora incontrati. Una Power Unit Ferrari che anche in gara non ha nulla da invidiare a quella anglo tedesca di Mercedes. Sempre parlando di Power Unit, per quanto riguarda i macro componenti montati sulle SF70H di Vettel e Raikkonen va segnalato che il pilota finlandese in questo fine settimana potrebbe sostituire il proprio motore endotermico visto che ha già percorso 5 gare avendolo sostituito in Bahrain anche se dalle notizie che abbiamo raccolto si tenterà di correre anche questo ottavo appuntamento con l’ICE numero 2. Un motore endotermico più affaticato e soprattutto della specifica 1 rispetto alla Spec 2 montata in Spagna sulla SF70H di Sebastian Vettel che ha garantito al pilota tedesco un plus di 10 CV (0.22 sec a Baku).
C’è sicuramente da dire che a Baku un fattore tecnico molto importante sono le tante zone di trazione dove la SF70H spesso ha fatto la differenza in questo inizio di stagione. Se nel 2016 la trazione era un punto debole, in questo 2017, è sicuramente una delle armi migliori insieme al corretto sfruttamento delle gomme (Canada escluso). Sarà interessante capire se la SF70H sarà ancora la vettura piuttosto nervosa vista in Canada con il pacchetto da medio basso carico o se a Baku tornerà ad essere nuovamente la vettura ben piantata al posteriore.
Se la Ferrari arriva a Baku con qualche dubbio non si può negare che anche in casa Mercedes non siano poi così tranquilli. In Canada hanno colto la prima doppietta stagionale e non hanno avuto i grossi problemi di temperatura sui due assali che avevano afflitto, in special modo Hamilton, a Sochi e Monte-Carlo. Gli ingegneri anglo-tedeschi hanno lavorato moltissimo, insieme ai piloti, per cercare di trovare una soluzione ma non hanno la certezza di averla trovata. In Canada le cose sono andate piuttosto bene anche se, Bottas, vedendo i distacchi che ha rimediato da Hamilton qualche problemi lo ha sicuramente accusato. A livello di setup meccanico a Baku si andranno ad utilizzare assetti più rigidi rispetto a quelli usati in Canada e ciò preoccupa gli ingegneri anglo-tedeschi. Incognita gomme a parte, le caratteristiche della pista, si adattano meglio alla Mercedes che, a differenza della Ferrari che risulta avere una vettura ad alta resistenza all’avanzamento, può vantare una miglior efficienza aerodinamica.