Brown alla famosa agenzia di stampa Reuters nei giorni scorsi pronunciava queste parole:
“Alla Honda stanno lavorando duro, ma abbiamo l’impressione che si siano un po’ persi. Dovevano portare un upgrade in Canada ma ci hanno appena fatto sapere che non l’avremo e ora non c’è nemmeno una tempistica precisa di introduzione. Come Mclaren siamo delusi, lo sono anche i piloti che contavano molto sui nuovi sviluppi. Ma a questo punto è chiaro che non possiamo andare avanti così all’infinito“.
Tutto è partito qualche settimana fa, quando il proprietario del Team, Mansour Ojjeh, ha sondato la possibilità di una fornitura Mercedes nel 2018, viste le scarse prestazioni e i tanti, troppi problemi dell’unità motrice giapponese. Poi attorno al mese di aprile sono circolate voci di un accordo tra Honda, Mclaren e Mercedes per trasferire del know how dal Team tedesco ottenere il programma del motore sulla strada giusta. Voci mai confermate dai diretti interessati e anzi, la pista dell’aiuto diretto da parte di Mercedes, come scritto in questo articolo della scorsa settimana, con il passare delle settimane è sembrata essersi raffreddata in modo importante anche per via dell’ostilità mostrata da alcuni Team, Force India su tutti e con una colosso giapponese che non ha mai gradito l’aiuto da parte di un diretto concorrente. Colosso giapponese che ha aperto le porte a consulenze esterne con Factory come Ricardo per quanto riguarda l’elettronica della Power Unit, con Mario Illien per la parte endotermica della Power Unit Honda a quanto pare, e sta sondando la possibilità di un aiuto da parte dell’azienda austriaca AVL per migliorare le infrastrutture presenti a Sakura. Ma a Mclaren non basta, la pazienza è finita e a Woking più nessuno crede alle promesse in arrivo dal Giappone.
Durante il weekend di Barcellona è stato firmato un accordo tra Mclaren e Mercedes che riguarda la fornitura della Power Unit tedesca nei prossimi anni nel caso la scuderia di Woking riuscisse a liberarsi dal contratto pluriennale con il colosso giapponese.
Ora il tutto è in mano agli avvocati che stanno cercando di capire come liberarsi dal contratto in essere con Honda. Se, come sembra, il tutto andrà avanti, per Mclaren sarà un divorzio a primo impatto piuttosto costoso perché Honda partecipa molto intensamente nella scuderia Mclaren, si parla di quasi 100 milioni di euro l’anno. Ma quanto le scarse prestazioni della Power Unit Honda stanno inficiando nelle casse del Team Mclaren considerando che il Team inglese è attualmente ultimo in classifica costruttori (0 punti)? Zak Brown, uomo molto coinvolto in ambiti commerciali e di sponsorizzazioni, è chiaro:
Le scarse prestazioni attuali hanno un grosso impatto in termini di perdite sui pagamenti in arrivo dalla FOM (Formula One Management) oltre a perdite legate a mancati accordi di sponsorizzazione.
Prendendo in considerazione i guadagni dei vari Team, se Mclaren crede che con la Power Unit Mercedes clienti potrebbe lottare per la terza posizione del mondiale (attualmente possibile viste le prestazioni della MCL32 ripulita della PU Honda), la perdita annuale attuale supera i 50 milioni di euro l’anno. Senza contare come dice Brown le mancate entrate da sponsor che potrebbero avvicinarsi se le prestazioni del Team fossero all’altezza dei Top Team. Con i restanti soldi che potrebbero essere messi almeno per quanto riguarda la stagione 2018 dal fondo sovrano del Bahrain che possiede il 30% di Mclaren.
Nona posizione nel costruttori 2015, sesta nel 2016 e ultima in quello attuale con davanti anche il Team Sauber. Questi numeri possono mettere in risalto un altro problema che Mclaren potrebbe affrontare nel breve termine: l’abbandono da parte dei suoi migliori tecnici, che in questo 2017 hanno prodotto almeno la quarta vettura in pista, per mancanza di risultati che aiutano a tenere alti gli stimoli di tutto il Team.
E non ultimo il problema della line up 2018 poiché Alonso per poter continuare la sua avventura con il Team inglese sta chiedendo garanzie tecniche, quelle che Honda da ormai tre anni a questa parte non è riuscita a garantirgli. Per questi motivi è alquanto improbabile che il forte pilota spagnolo possa firmare un prolungamento del contratto se verrà confermato il binomio Mclaren – Honda. Ma con all’orizzonte la possibilità di guidare una vettura, seppur cliente, motorizzata Mercedes potrebbe fargli cambiare idea. Mclaren farà di tutto per accontentarlo. E sono da legare proprio a ciò le parole odierne del pilota spagnolo che parlano di una decisione nel mese di settembre, proprio il mese dopo il target imposto da Brown che ha parlato di 90 giorni (giugno, luglio e agosto) per prendere delle importanti decisioni sul futuro della partnership con Honda.
Anche perchè il tempo corre e tutti i Top Team hanno già iniziato da qualche settimana a lavorare sul progetto 2018 mentre Mclaren si interroga ancora su quale Power Unit montare nella prossima stagione. Con un rumors importante che vuole addirittura già presente a Woking anche un manichino di Power Unit Mercedes. Perchè quella attualmente è più di una ipotesi, con Honda che motorizzerà solamente Sauber (e in futuro penserà all’acquisto?) nel 2018 mentre Mclaren diventerà un cliente Mercedes.
Difficile vincere con una Power Unit cliente? Vero ma sarebbe una scelta buona per il breve termine con risultati migliori già dalla prossima stagione per poi, chissà, sperare di diventare il Top Team Mercedes se il colosso tedesco deciderà di ritirarsi dopo il 2020, restando in F1 solo come motorista.