In quel di Silverstone, metto subito le mani avanti, si è probabilmente giunti allo snodo fondamentale che, salvo imprevisti, rivedrà purtroppo (per noi ferraristi e per lo spettacolo in generale) il quarto anno di asfissiante dominio delle stelle d’argento. Per dirla con D’Annunzio, forse finisce “la favola bella che ieri t’illuse, che oggi m’illude”. Lieto di essere smentito, ovviamente. Nel caso sono disposto ad essere crocifisso in sala mensa, a vedere per cinque volte di fila la Corazzata Potemkin (quella dei 92 minuti di applausi fantozziani), o a subire qualsiasi pena i lettori decideranno di infliggermi dopo democratica votazione.
Hamilton. Voto: 10 e lode. Non ce n’è stato per nessuno. Aveva semplicemente a disposizione un’astronave e l’ha guidata da par suo. Punto.
Hamilton e il pubblico. Voto: e basta. E’ stato davvero irridente lo show finale. Irridente e tamarro. Ti veniva voglia di sperare che mentre lui si lanciava fra la folla, quelli scappassero e: patapum, facciata a terra. Ma l’irrisione resta nello sguardo di chi vede (in questo caso io/noi delusi e amareggiati ferraristi). In realtà era uno spettacolo molto bello. Molto popolare. E tamarro.
Mercedes. Voto: 12. Ti fa persino rabbia quanto siano bravi un pò a stravolgere la monoposto, un pò a rompere i maroni alla Fia (e loro sono certamente più ascoltati degli altri, ma comunque ciò non giustifica il plafonamento Ferrari) sino a che non riescano a riottenere il dominio che pensano gli debba spettare (e che si stanno meritando). Ti fanno rabbia, ma non ci puoi fare niente. Hanno denaro a profusione, hanno costruito un grande team (lasciamo perdere il passato, che ne avrei tante da dire come sapete, ma pensiamo a questo Campionato), hanno un campione ed un ottimo gregario. Ti fanno rabbia, perché vincono e per la loro spocchia. Ti fanno rabbia per le dichiarazioni finto-preoccupate post gran premio (No, ma quando mai, è ancora lunga, sarà dura) che si vede cento miglia distante che non ci credono mentre le dicono e vorrebbero ridere a crepapelle. E’ una reazione per certi versi naturale averli in uggia. Sai che non li puoi battere e te ne devi fare una ragione. Cominciamo ad elaborare collettivamente il lutto e applaudiamoli perché, almeno in questo anno, se lo meritano (per ora). Poi se ci metti pure un Allison che conosce i punti deboli della Ferrari e un pò di risentimento deve averlo per come è stato trattato…
Pirelli e la filosofia della F1. Voto: basta. Ne scrissi lungamente l’anno scorso, ne riparlo dopo quanto visto nella perfida Albione. Non se ne abbia a male Mario Isola, ma se per fare monoposto vincenti si deve, per prima cosa, capire come far funzionare gli pneumatici, e da quello consegue tutto il resto, mentre prima le gomme erano la seconda o terza variabile, qualcosa non va. Questa non è F1. E lo dico a prescindere da chi vinca.
La Ferrari e la sfiga. Voto: ci vede benissimo. Premesso che in 20 gare credo che la fortuna dia e tolga più o meno equamente, restano dei casi incredibili di “supersfiga concentrata” che solo noi ferraristi (e gli interisti) conosciamo. In due giri, fuori due monoposto, con le stesse gomme andate a farsi benedire. Ora, dicono che si tratti di due episodi di natura differente. A maggior ragione, provate a scomodare qualche fisico/matematico per calcolare la percentuale di possibilità di un epilogo come quello di Silverstone. Vi diranno che è più facile vedere un motore Honda finire un gran premio senza esplodere con Alonso alla guida. Eppure ieri in due giri abbiamo visto ancora una volta la realtà superare la fantasia. Ma noi ferraristi non siamo nuovi a queste pene. Ripenso a Monza 1995. Alesi e Berger davanti a tutti in solitaria a metà gara. Il primo perde un pezzo (camera car) che distrugge la sospensione anteriore destra di Berger. Poi a 7 giri dalla fine, un cuscinetto di un cerchione posteriore della rossa del siculo-transalpino decide di rompersi. E noi increduli. Ci ho messo una settimana a riprendermi…
Robottas. Voto: 10. Il software aggiornato ha dato gli esiti sperati. Ottima seconda guida. Molto più efficace e redditizia di Riakkonen.
Raikkonen. Voto: 8. Una gara, questa, davvero bella per il ferrarista-bwoah. La più bella degli ultimi tempi. Abbastanza veloce da non essere umiliato da Hamilton (che era comunque in gestione gara). In partenza cerca anche di aiutare Vettel contro Verstappen. Poi arriva anche per lui il momento “jella rossa”. Sono serio: le sue parole post gran premio lasciano perplessi e preoccupati, quando afferma che il cedimento della gomma è stato improvviso e senza decadimento prestazionale.
Vettel. Voto: 5. Una partenza da zombie (problemi surriscaldamento freni?), l’incubo-Vestappen, la beffa finale. Comunque una giornata no.
Mad Max. Voto: Dannato Max. Il dannato non dovete prenderlo come un insulto. Max fa la sua gara, e l’ha fatta anche ieri. Duello rusticano con Vettel, ma nei limiti. I problemi sono tre: se hai dietro Max non lo devi sottovalutare. Se Max vede rosso va fuori di testa. A Max è consentito mettersi in mezzo alla pista.
Ferrari FS70H. Voto: 5. Il bel cigno s’è trasformato in un’anatra zoppa? Sarà che il circuito era iper-congeniale ai grigi, (però quasi tutta la stampa italiana diceva il contrario prima del week end). Sarà che la proverbiale incapacità di portare aggiornamenti quando serve si è riaffacciata (è così da 10 anni). Io non credo ad una reazione dei tecnici Ferrari. Ma sono pronto a fare mea culpa (ripeto) se sarò felicemente smentito dalla gestione orizzontale di Maranello.
Arrivabene. Voto: il silenzio, vi prego. Maurizio se ne era uscito con la solita spacconata dopo il gp d’Austria (“Ci vediamo in Inghilterra”..come dire “faremo sfracelli”…). Marchionne idem. Quando in Ferrari fanno così, di solito prendono legnate.
P.S.: Eh no..non è ancora finita. Domenica mattina, dopo aver seguito tutte le prove libere e le qualifiche, mi sono svegliato di soprassalto urlando: “FUCSIA!”. Mi sono preoccupato ed ho contattato il mio ottimo medico di famiglia. La diagnosi è agghiacciante: “Vanzinite acuta di primo grado”! Comincia così, poi al secondo grado il soggetto colpito comincia a dire “FUCSIA!” a caso, a prescindere dal discorso. Nello stadio finale, si comincia a vedere tutto FUCSIA ed a cercare di velocizzare ogni cosa, pensando di battere gli intertempi di un immaginario avversario. Se come me cominciate ad avere i primi sintomi della suddetta malattia, dovete d’ora in poi vedere le telecronache Sky senza volume oppure utilizzando qualsiasi altro commento audio troviate, compreso cinese e pakistano.
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